- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 11 mar 2025
- 40 ore
- Online
- Italiano
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.
Le imprese famigliari devono spesso bilanciare il mantenimento del controllo famigliare con la ricerca di opportunità di crescita che richiedono investimenti esterni. In uno studio recentemente pubblicato sullo Strategic Management Journal, abbiamo osservato che il voto maggiorato (VM), un meccanismo che attribuisce maggiori diritti di voto agli azionisti che detengono le quote a lungo, può incentivare i proprietari famigliari a raccogliere capitali senza mettere a repentaglio il controllo, avvantaggiando in definitiva sia l'azienda che gli investitori esterni.
Quando è necessario raccogliere capitale esterno per investire, i proprietari famigliari possono esitare, temendo di perdere controllo dell’impresa. Questa esitazione può portare a investimenti insufficienti e limitare il potenziale di crescita dell'azienda. Questo dilemma controllo-crescita è aggravato dai principi di buona governance societaria, che in genere favoriscono il sistema “un'azione-un voto” e si oppongono a meccanismi che rafforzano il controllo per specifici azionisti.
I meccanismi di rafforzamento del controllo, come il voto plurimo o il VM, offrono una soluzione controversa ma promettente. Il VM comporta diritti di voto aggiuntivi per gli azionisti di lungo termine, consentendo potenzialmente alle imprese famigliari di raccogliere capitali senza rinunciare al controllo.
Il nostro studio esamina l'adozione e gli effetti del VM in Italia, dove è stato introdotto nel 2014 per incoraggiare gli investimenti e ridurre l’attenzione al breve termine. Il VM, secondo la legge italiana, è un diritto che qualsiasi azionista può ottenere se detiene le azioni da almeno due anni. Il diritto viene perduto se le azioni sottostanti vengono vendute o trasferite.
L’adozione del VM non è obbligatoria (come in Francia) - le società scelgono di adottarlo attraverso una modifica dello statuto societario che deve essere approvata dall'assemblea ordinaria con una maggioranza qualificata (i due terzi). Ciò ci ha permesso di confrontare le caratteristiche e i risultati delle società che hanno adottato il VM con quelle delle società che hanno deciso di non farlo.
Per indagare la relazione tra l'adozione del VM e gli investimenti, abbiamo analizzato un campione comprendente tutte le società non finanziarie quotate in Italia nel periodo 2015-2019. Il periodo di osservazione inizia nel 2015 perché la legislazione sul VM è stata introdotta nel 2014. Il nostro campione finale comprende 241 società uniche (964 anni-società) per le quali sono disponibili dati completi.
Abbiamo osservato che le imprese a controllo famigliare che hanno adottato il VM hanno mantenuto una traiettoria di investimento superiore alla media e che quelle che hanno investito di più sono quelle in cui il controllo famigliare era fragile. Questi alcuni dei risultati principali:
Nel complesso, lo studio suggerisce che il VM può essere un prezioso strumento per le imprese a conduzione famigliare per raggiungere una crescita sostenibile. Consentendo loro di raccogliere capitali senza sacrificare il controllo, il VM beneficia sia i proprietari famigliari sia gli investitori esterni. Questi risultati offrono preziose indicazioni per i regolatori dei mercati finanziari e le imprese famigliari, dimostrando che il VM può promuovere la crescita e le buone pratiche di governance aziendale.
Claudia Imperatore e Peter F. Pope, “Do tenure‐based voting rights help mitigate the family firm control‐growth dilemma?”. Strategic Management Journal 2024. doi: https://doi.org/10.1002/smj.3630.