- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 06 Nov 2024
- 4 giorni
- Blended
- Italiano
Implementare i processi di innovazione (digitale, organizzativa ecc.) in ambito ospedaliero per produrre valore per tutti gli stakeholder aziendali, paziente in primis.
Un lavoro di ricerca, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia onlus, ha individuato soluzioni tecniche e organizzative in grado di rendere più efficiente la diagnosi precoce di malattie degenerative dell’occhio. Una diffusa adozione di queste soluzioni in Italia comporterebbe il triplice beneficio di:
Secondo le stime più recenti, la retinopatia diabetica interessa un milione di italiani, il glaucoma 800.000 persone e le maculopatie 3,5 milioni di individui, metà dei quali ignari della loro condizione.
In tutti e tre i casi, si tratta di patologie potenzialmente invalidanti, ma le cure sono troppo spesso tardive, con i pazienti a rischio che faticano a essere intercettati e a fare le visite oculistiche di controllo, anche a causa di liste d’attesa lunghissime.
Secondo le linee guida, per esempio, tutti i pazienti diabetici dovrebbero sottoporsi annualmente a una visita oculistica completa, ma solo il 17,46% lo fa davvero.
Il sistema attuale fatica a intercettare chi si trova nelle prime fasi delle malattie, perdendo l’opportunità di intervenire per ritardarne l'evoluzione. Ci siamo perciò chiesti come si possa migliorare la tempestività della diagnosi e trovare soluzioni organizzative che rendano sostenibile questo cambiamento all'interno del SSN.
Tra luglio 2023 e marzo 2024, tre gruppi di lavoro CERGAS-IAPB Italia hanno collaborato per identificare soluzioni innovative e sostenibili. La soluzione più strutturata è stata individuata per la retinopatia diabetica.
A livello nazionale, le prestazioni finora più frequentemente utilizzate nella diagnosi della retinopatia diabetica sono l’esame complessivo dell’occhio e l’esame del fundus oculi. Meno diffusa è la fotografia digitale del fundus, o retinografia. Essa è invece indicata dalla World Health Organization (WHO) come l’opzione di screening da preferire.
Se tutti i pazienti diabetici effettuassero l’esame complessivo dell’occhio ogni anno (come viene oggi raccomandato), questi occuperebbero a tempo pieno 890 dei 1.500 oculisti attualmente impiegati dal SSN. La retinografia è, invece, una prestazione facilmente eseguibile in telemedicina, separando esecuzione e lettura dell’esame diagnostico. È, cioè, possibile effettuarla al di fuori dell’ambulatorio oculistico, ad esempio presso ambulatori di diabetologia, e da parte di infermieri o altri operatori non medici. La refertazione rimane comunque un atto demandato a medici specialisti specificamente formati. In prospettiva, inoltre, la retinografia renderà possibile applicare forme di automazione nella lettura delle immagini tramite intelligenza artificiale, automatizzando il processo e inviando alla verifica del professionista solo i casi sospetti.
Dai nostri calcoli risulta che una spesa aggiuntiva – per personale infermieristico e macchinari - compresa tra €1,5mln e €3,5mln a seconda di diverse strategie organizzative e diversi scenari di adozione potrebbe tradursi nell’effettuazione dello screening a 400.000 pazienti in più o nella liberazione di 150.000 posti per visite oculistiche e la conseguente riduzione delle liste d’attesa.
Dopo l’adozione di un programma simile nel Regno Unito, per la prima volta in più di cinquant’anni, la retinopatia/maculopatia diabetica non è più la principale causa di cecità in età lavorativa in quel Paese, mentre continua ad esserlo a livello mondiale.
Naturalmente, questo approccio non è realizzabile rispetto a tutte le patologie che teoricamente lo richiederebbero. Abbiamo proposto una sua piena attuazione nel caso della retinopatia diabetica, mentre rimane ancora strada da fare per applicarlo al glaucoma e alle maculopatie.
Crediamo però di avere tracciato un percorso utile a far sì che la prevenzione diventi uno strumento fondamentale per tutelare la salute dei cittadini e l'efficienza delle risorse pubbliche. Il vero obiettivo è creare un sistema che non solo intercetti i pazienti in fase precoce, ma che riesca a farlo in modo sostenibile e capillare, alleviando così la pressione su un sistema sanitario già sovraccarico.
CERGAS – SDA Bocconi. Il ruolo della prevenzione nella definizione di nuovi modelli di organizzazione e di gestione della diagnosi precoce oftalmica nel SSN. Il caso della retinopatia diabetica e prime valutazioni per glaucoma e maculopatie. Rapporto di ricerca per IAPB Italia.