
- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 14 apr 2025
- 4,5 giorni
- Class
- Italiano
Gestire in modo integrato e coerente una rete di vendita potenziando la capacità di prendere decisioni efficaci e sviluppando una visione strategica del sales management.
Offrire consulenze personalizzate, suggerire proattivamente i prodotti migliori e fornire servizi specializzati dovrebbero essere i compiti del farmacista moderno. Le dimensioni ridotte di gran parte delle farmacie italiane, invece, costringono i farmacisti a trascorrere una parte significativa del loro tempo in attività amministrative e gestionali, sottraendo risorse preziose alla consulenza e al rapporto con i clienti.
Il modello di farmacia dei servizi e i finanziamenti messi a disposizione dal PNRR potrebbero finalmente assicurare una crescita dimensionale delle farmacie. Per sfruttare al meglio questa opportunità e liberare i farmacisti dagli oneri amministrativi, migliorare il servizio al cliente e stimolare la crescita del business, uno studio del Channel & Retail Lab suggerisce una riorganizzazione dell’impresa farmacia che prevede l’introduzione di ruoli non sanitari da deputare ai compiti esecutivi e amministrativi.
È nostra convinzione che un’organizzazione come quella proposta risulti più stimolante per i farmacisti e possa contrastare la crescente disaffezione dei giovani per la professione.
Il poco tempo a disposizione del farmacista riduce l’efficacia delle consulenze. Dopo il COVID, il tempo medio di permanenza al banco si è ridotto a 3 minuti e solo il 6% degli acquisti è determinato dall’azione del farmacista. In metà dei casi si tratta di prodotti acquistati in sostituzione di quelli programmati, nell’altra metà di prodotti aggiuntivi. A fronte di un 66,7% di clienti che apprezzerebbe un supporto al banco, i tempi a disposizione diventano un limite significativo allo svolgimento dei compiti più avanzati.
Il modello che vede la farmacia come presidio sanitario e centro che eroga anche servizi (dalla vaccinazione all’elettrocardiogramma, fino alla scelta o revoca del medico di famiglie in regioni come la Lombardia), nonostante le sue basi siano state poste nel 2009 a seguito della Legge 69/09, si sta effettivamente concretizzando in questi ultimi anni a seguito della spinta del Covid grazie alle risorse del PNRR e al nuovo modello di sanità territoriale previsto dal DM 77/2022, che attribuisce alle farmacie un ruolo chiave per la presa in carico del paziente cronico.
A parità di organizzazione, però, c’è il rischio che le nuove attività aggravino ulteriormente il farmacista, sottraendogli tempo prezioso. Solo riorganizzandosi le farmacie potranno trarre dalla cosiddetta farmacia dei servizi un vantaggio economico e i territori un vantaggio sociale, potendo usufruire di soluzioni sanitarie attraverso una rete capillare come quella delle farmacie.
Lo studio esplora l’evoluzione della farmacia dei servizi, concentrandosi su come ottimizzare i processi e migliorare l’erogazione. Le domande che si pone sono sostanzialmente quattro:
Utilizzando strumenti consolidati di analisi organizzativa, il Channel & Retail Lab di SDA Bocconi ha condotto un’analisi approfondita delle attività svolte in farmacia, scomponendo i processi in compiti specifici. Abbiamo distinto tra le attività che, per obblighi normativi o per competenze, devono essere svolte dal farmacista, e quelle che possono essere delegate ad altre figure con competenze diverse.
Questo processo di mappatura ha permesso di individuare le aree in cui sarebbe opportuno introdurre nuovi ruoli per ottimizzare l’organizzazione del lavoro.
La ricerca ha identificato tre nuove categorie di assistenti di farmacia. A seconda delle esigenze e delle dimensioni di ogni farmacia, in alcuni casi i tre ruoli potrebbero rimanere distinti, in altri potrebbero essere svolti da una singola figura non sanitaria.
È importante sottolineare che nessuno di questi ruoli richiede una formazione sanitaria, ma piuttosto competenze organizzative e manageriali. Questo consente anche alle farmacie dei piccoli centri di attingere a un bacino di personale più ampio e di strutturare meglio il lavoro interno. Inoltre, nessuna modifica normativa è necessaria all’applicazione del modello: l’assistente di farmacia è una figura diversa dall’assistente farmacista di altri paesi europei, che richiede una laurea sanitaria breve.
Lo studio fornisce ai farmacisti una roadmap chiara per riorganizzare il personale, migliorare il servizio al cliente e aumentare la redditività. Implementando strategicamente questi nuovi ruoli, i farmacisti potrebbero concentrarsi su attività a maggiore valore aggiunto, con un impatto positivo sulla soddisfazione e sulla fidelizzazione dei clienti.
Inoltre, questa nuova organizzazione può contribuire a migliorare la motivazione e la retention del personale con laurea in farmacia. Sgravandoli dalle incombenze operative, la soluzione proposta può rendere la professione più attrattiva per i giovani.
Infine, un’alternativa (o, forse, un complemento) all’introduzione degli assistenti è la digitalizzazione di alcuni processi. Questo è il tema di una seconda parte dello studio del Channel & Retail Lab.