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I calendari: sistema di scansione del tempo o icone del nostro tempo?

E’ vero che, mancando pochi giorni a Pasqua, potrebbe apparire anacronistico trattare dei calendari, di cui più utile e funzionale trattarne ad inizio d’anno! Se così fosse, se ne costringerebbe il ruolo a quel sistema convenzionale di divisione del tempo o di predisposizione in ordine degli avvenimenti che si succedono nel corso dell’anno.

Ma i calendari hanno assunto un significato diverso.

Scansione del tempo?

Al di là dell’etimologia, benché ampiamente dibattuta, il calendario appare quale voce dotta, presa in prestito dal latino calendarium “libro dei conti” (registro commerciale su cui si allibravano le scadenze dei crediti e gli interessi maturati, riportati di solito al primo del mese) o da calendae “primo giorno del mese” (per gli annunci speciali!). Partendo dal libro dei conti dei latini è possibile estrarne il complesso concetto di sistema di scansione temporale retto su cicli astronomici, da calendari solari a calendari lunari, da calendari giuliani a calendari gregoriani, da calendari cinesi a calendari maya.

 

Il calendario, il più delle volte, coincide con espressioni polirematiche, formate da insiemi non scomponibili che assumono un significato complessivo autonomo rispetto all’apparentemente “semplice” termine o singolo componente dell’espressione. Basti pensare a quei calendari che predispongono l’ordine in cui determinati accadimenti o eventi si succedono nel corso del tempo e che ne descrive suddetta successione: i calendari sportivi relativi agli incontri (o scontri?) calcistici italiani (serie A, B, C), internazionali (UEFA Champions League), ai Gran Premi di Formula 1; il calendario liturgico, che comprende tutte le feste della Chiesa nel corso dell’anno, per l’appunto, liturgico; il calendario dell’anno accademico (che “ricompone” i mesi in semestri, partendo da settembre e che seguono una programmazione scolastica e della didattica che non parte mai con il primo dell’anno! E poi il tempo è suddiviso in sessioni, mica in ore!); il calendario venatorio, che indica le date d’apertura e chiusura della caccia, diverso a seconda delle regioni e del tipo di selvaggina. E tanti altri…

Da quanto dianzi illustrato, si intravvede nel calendario un modo di attribuire un “senso” e un "significato" differente da quello convenzionale: da scansione del tempo a programmazione nel tempo.

Format?

Il formato o format, termini equivalenti tra loro; sebbene il secondo sia maggiormente in auge in tempi recenti, seguendo da vicino i crescenti processi di informatizzazione e digitalizzazione, a cui si riferisce il termine “formattare”! Quest’ultimo infatti sta ad indicare la modalità di organizzare all’interno di un determinato formato, di una specifica struttura o di una precipua griglia “contenitiva” i dati, siano essi testo, caratteri, elementi grafici, immagini e così via.

 

Sintetizzando al massimo, ciascun format del calendario deve sempre adeguarsi a funzioni d’uso, occasioni e modalità d’impiego: da ufficio o per casa; da tavola o a muro; cartaceo/cartonato o digitale (così come appaiono a tutti noi sul cellulare!); tascabile (pocket) o grande e così via, purché composto da vari parti (ad esempio, fogli o pagine) tenute insieme e in modo sequenziale - secondo un ordine prestabilito - scandendo i giorni dell’anno suddivisi in mesi e/o settimane, talune volte con l’indicazione delle varie ricorrenze civili, religiose, lunari, liturgiche (i santi), astrologiche ecc.

 

Il calendario può presentarsi illustrato con disegni, immagini, fotografie o con frasi, motti, rubriche venendo ideati, prodotti, commercializzati o distribuiti ricorrendo al licensing (es. calendario NBA) o sviluppando e appoggiandosi a capacità o competenze proprie per poi richiedere risorse esterne specialistiche, a seconda di progetto e contenuti (es. Calendario di Frate Indovino)!

Frate Indovino: indimenticabile!

Il Calendario di Frate Indovino, dal Natale 1945 ad oggi (!!!!), è passato da iniziale almanacco - in 2000 copie, destinato agli agricoltori con previsioni del tempo e consigli per “meglio” compiere semine, potature e raccolti, decisi in base agli studi statistici dell’atmosfera terrestre e dei fenomeni metereologici indicati per l'anno successivo (è da qui che nasce l'aggettivo di "Indovino") - a Calendario vero e proprio (più dii settanta edizioni!). Al suo interno interpretazioni affatto personali di padre Mariangelo da Cerqueto (questo era il suo nome) raffigurato sulla copertina!

 

Questa immagine di frate bonario e sorridente ha fatto l’ingresso in milioni di abitazioni italiane. Chi di noi non l’ha mai sentito nominare? O non si è mai visto passare davanti agli occhi quel calendario, in cui Frate Indovino elargiva consigli, riportava aneddoti, effettuava previsioni metereologiche, anche quando i satelliti non esistevano!!

 

Frate Indovino conquista l’Italia, divenendo il calendario più conosciuto che, attraverso le previsioni meteo, arguti proverbi e rubriche di curiosità, propone la purezza di una vita imperniata sulla fraternità evangelica, suggerendo uno stile di vita sobrio, rispettoso e sostenibile. E' divenuto una presenza familiare e amica: in molti lo conoscono, lo “leggono”, giungendo persino a collezionarlo (le vecchie “edizioni” si trovano all’asta su Ebay!), e non solo per vedere che giorno è.

 

Nel corso del tempo è divenuta una “rivista-like” da sfogliare (anche online), con le sue pagine ricche di rubriche curiose, interessanti…e (soprattutto) mai banali.

 

Padre Mariangelo da Cerqueto è sempre stato curatore e creatore, capo-progetto, ispiratore e maestro del calendario, realizzando e scrivendo di suo pugno rubriche e consigli quali “pillole di saggezza”. L’eredità del suo operato è stata tramandata: un gruppo di frati ha imparato il mestiere e, seguendo i suoi insegnamenti e dettami, continua a realizzare il calendario quale “pillar” e "falgship" delle Edizioni Frate Indovino dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

I calendari di oggi? Un’icona!

Per molti brand, dalla moda al design, dall’industria ai servizi, dal profit al non-profit, il calendario è divenuto una forma di rappresentazione identitaria che raffigura uno specifico stile e ne “dichiara” gli intenti divenendo, sempre più spesso, un’icona rilevante per la marca nonché un mezzo di integrazione della comunicazione, facendo leva su firme prestigiose di autori contemporanei, fotografi e designer.

Innumerevoli gli esempi in Italia.

Per il nostro prossimo appuntamento l’ormai “consueto” ulteriore approfondimento con il business case!

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