
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 Mag 2025
- 9 giorni
- Class
- Italiano
Affrontare le sfide attuali della funzione HR a 360 gradi, grazie a strumenti metodologici per attrarre, scegliere e trattenere in azienda i migliori talenti.
Per anni, la rendicontazione di sostenibilità ha seguito il principio di materialità, richiedendo alle aziende di identificare i temi più significativi e di riportare dettagli proporzionati alle informazioni disponibili. Tuttavia, nel 2019 la Commissione Europea ha introdotto un’evoluzione cruciale: il concetto di doppia materialità. Questo approccio amplia la prospettiva tradizionale, considerando non solo la rilevanza finanziaria per l’azienda, ma anche l’impatto che le sue attività generano su persone e ambiente.
In uno studio condotto in SDA Bocconi all’interno dell’osservatorio Sustainable Operations and Supply Chain (SOSC) Monitor intitolato “Strategic Approaches to Sustainable Procurement and Materiality”, abbiamo analizzato in dettaglio il principio di doppia materialità, secondo cui un tema ESG deve essere valutato da due punti di vista. Il primo è quello della materialità d’impatto, che analizza gli effetti delle attività aziendali su persone, ambiente e società nel breve, medio e lungo periodo. Il secondo è la materialità finanziaria, che valuta come la sostenibilità influenzi la performance, la posizione finanziaria e lo sviluppo dell’impresa.
L’impatto materiale è di primaria importanza, poiché ogni attività dell’impresa può avere conseguenze positive o negative, effettive o potenziali. Ad esempio, un’attività può causare danni ambientali diretti o generare benefici sociali. Gli impatti negativi sono classificati in base alla gravità, tenendo conto di fattori come magnitudo, implicazioni e irreversibilità, mentre quelli positivi sono valutati in termini di ampiezza e probabilità.
La materialità finanziaria, invece, si concentra sui rischi e le opportunità che influenzano direttamente i risultati economici dell’impresa. Anche in questo caso, l’analisi non si limita alle attività sotto il controllo diretto dell’azienda, ma include le relazioni commerciali e gli effetti lungo tutta la catena del valore.
Il ruolo degli stakeholder e dei temi ESG
Gli stakeholder giocano un ruolo centrale nella definizione dei temi ESG e nella costruzione della matrice di doppia materialità. Questo perché rappresentano una gamma diversificata di soggetti, dai clienti ai dipendenti, dagli investitori ai regolatori e alle comunità locali, ognuno con interessi e impatti differenti sull’azienda.
Il loro coinvolgimento consente alle imprese di sviluppare strategie che riflettano le aspettative della società e rispettino gli standard normativi. In particolare, investitori e regolatori esercitano forti pressioni affinché le aziende dimostrino il proprio impegno verso la sostenibilità, promuovendo la trasparenza e la responsabilità. Inoltre, l’interazione con gli stakeholder rafforza la fiducia e la reputazione aziendale, segnalando una chiara dedizione a un comportamento socialmente responsabile.
Un dialogo inclusivo e trasparente con gli stakeholder non è solo un’opportunità per migliorare le pratiche aziendali, ma rappresenta una condizione necessaria per il successo delle strategie di sostenibilità nel lungo periodo.
Un approccio visionario alla sostenibilità aziendale
L’adozione degli standard europei di rendicontazione della sostenibilità nel 2023 segna una svolta per le aziende, offrendo loro una struttura chiara per identificare i temi ESG più rilevanti e integrandoli in una visione più ampia, all’interno della quale l’applicazione del principio di doppia materialità rappresenta per le aziende un esercizio di trasformazione strategica. Non si tratta di adempiere a un obbligo normativo, ma di cogliere un’occasione unica per ripensare il proprio ruolo all’interno della società: identificare ciò che è “materiale” significa guardare oltre i confini aziendali, coinvolgere stakeholder diversificati e includere nella matrice decisionale temi ESG di forte rilevanza.
Guardando al futuro, il successo non sarà più misurato esclusivamente dai profitti finanziari, ma dalla capacità di creare valore condiviso. Il principio di doppia materialità, se applicato con lungimiranza, potrà ridefinire il concetto stesso di competitività aziendale, trasformando la sostenibilità da semplice vincolo a leva strategica per un progresso economico e sociale duraturo. In definitiva, questa visione non riguarda solo la conformità alle normative, ma il contributo concreto delle aziende a un futuro più responsabile e inclusivo.