Cantieri di ricerca

Il lavoro nell’era post-pandemica: come si sopravvive agli shock di carriera

Le domande

«Great resignation». «Great rethink». «Quiet quitting». Queste alcune delle parole che hanno dominato negli ultimi anni le pagine delle riviste di management come Harvard Business Review, ma anche i giornali e i social media.  

 

Con il primo termine si intende il numero ingente di dimissioni che ha caratterizzato la fase post-pandemica. Sebbene il fenomeno abbia avuto ampiezza molto diversa, per esempio negli Stati Uniti e in Europa – si pensi che in Italia ci sono state più dimissioni nel 2008 che nel 2021 –, sicuramente un numero crescente di lavoratori ha avuto modo di riflettere sul senso del proprio lavoro e della propria carriera e, in alcuni casi, di intraprendere nuove strade. Da qui il termine «great rethink», o «grande ripensamento» sul senso o, come diremmo in inglese, sul «purpose» del proprio lavoro. Questa riflessione sul significato del lavoro, d’altra parte, ha indotto altri a restare, riducendo al minimo il proprio sforzo: a rimanere cioè andandosene silenziosamente («quiet quitting»), riducendo il proprio livello di engagement e identificazione con l’organizzazione; fenomeno peraltro già diffuso fra i lavoratori disaffezionati di tutte le età, specialmente nei Paesi in cui il licenziamento dovuto a una scarsa prestazione è particolarmente complesso. 

 

Esistono diversi meccanismi che possono spiegare come e perché il lavoro viene percepito come significativo. La maggior parte di essi si concentra sui processi psicologici alla base dell’esperienza di meaningfulness, come il sentire di agire in accordo con i propri interessi e valori o di avere il potere di fare la differenza; solo una minoranza suggerisce l’esistenza di un processo sociale di creazione di senso, richiedendo ulteriori studi che indaghino le interazioni tra fattori che operano a diversi livelli e come questi supportano e/o mettono alla prova il processo attraverso il quale gli individui percepiscono il proprio lavoro come ricco di significato. 

Lavoro sul campo

Il lavoro che qui brevemente presentiamo appartiene a un progetto di ricerca internazionale, 5C, che riunisce più di 30 Paesi e oltre 60 ricercatori in tutto il mondo e che ha pubblicato articoli sui temi della carriera con un approccio comparativo in molte riviste internazionali. La ricerca si riferisce all’ultima raccolta dati effettuata dal gruppo di ricerca internazionale 5C (Career Barometer Survey) nel 2020 e 2021 e riguarda il solo campione italiano. Il campione comprende 285 manager e professionisti, di cui il 42,6 per cento donne, il 68,1 per cento professionisti e il 31,9 per cento manager. Il 97,2 per cento ha un titolo di studio universitario o superiore. L’intervistato medio ha 41,1 anni e un’esperienza lavorativa complessiva di 16,1 anni. 

 

In questo studio abbiamo esaminato l’effetto degli shock negativi legati al lavoro, sperimentati durante la pandemia di Covid-19, sul significato positivo della carriera (career meaning). Gli shock legati al lavoro comprendono situazioni in cui un dipendente si trova a dover cambiare drasticamente il modo in cui lavora, il contenuto del suo lavoro o il luogo di lavoro (per esempio, da un impiego a tempo pieno in ufficio a uno a tempo pieno da remoto). Abbiamo incluso nove possibili shock che i dipendenti hanno percepito come aventi valenza negativa. Il career meaning comprendeva elementi quali: «Ho trovato una carriera significativa», «Capisco come il mio lavoro contribuisce al significato della mia vita», «Ho una buona percezione di ciò che rende il mio lavoro significativo». In particolare, abbiamo testato l’effetto delle risorse organizzative (supporto del supervisore e dei colleghi) e di quelle individuali (ottimismo rispetto alla carriera) nel moderare questa relazione, esplorando l’interazione tra l’ottimismo sulla propria carriera e la percezione individuale dell’efficacia organizzativa nel gestire il Covid-19. 

 

I nostri risultati non supportano l’ipotesi che gli individui che sperimentano un maggior numero di shock negativi subiscano una riduzione del career meaning. Piuttosto, evidenziano l’opportunità di un’analisi più sfumata degli shock di carriera, che non si limiti a coglierne la valenza (positiva o negativa) e intensità, ma che indaghi anche l’effetto della loro combinazione. Infatti, sebbene sia facile capire perché la ricerca ha per lo più rilevato le conseguenze negative (nel breve termine) degli shock legati al Covid-19, questi possono anche innescare una riconsiderazione degli obiettivi e dei valori di carriera, con conseguente miglioramento del career meaning. Per esempio, quando messi alla prova da condizioni di lavoro difficili, alcuni individui potrebbero cambiare lavoro e passare a ruoli più soddisfacenti. Inoltre, i dipendenti che sperimentano un evento negativo nuovo e critico sul posto di lavoro sono più propensi a comportamenti di improvvisazione, come cogliere le opportunità e pensare fuori dagli schemi.  

 

Prendendo in considerazione il ruolo delle risorse individuali e organizzative nel mitigare gli effetti negativi degli shock legati al lavoro, i risultati suggeriscono che ricevere un supporto strumentale (come informazioni, competenze, consigli professionali) da parte dei colleghi o dei manager può non essere sufficiente a stimolare una percezione positiva della carriera in contesti come quello della pandemia di Covid-19. Poiché tali forme di supporto sono state concepite per sostenere i lavoratori in condizioni organizzative «normali», potrebbero non essere adatte a far fronte alle molteplici avversità che influiscono sul lavoro. Inoltre, anche i manager e i colleghi sono colpiti allo stesso modo da avversità e incertezze, e pertanto non sono necessariamente attrezzati per fornire supporto. Al contrario, le risorse emotive e sociali come l’amicizia, l’affetto e l’affermazione – ricevute dai colleghi o come attributo personale (ottimismo rispetto alla carriera) – fungono da importanti condizioni di contorno che mitigano l’impatto negativo degli shock legati al lavoro sul career meaning.

Guardando avanti

In contesti dirompenti come la pandemia di Covid-19, il career meaning è favorito da un ambiente organizzativo che promuove il senso di appartenenza e un più forte senso di identità sociale, riducendo così demotivazione e disimpegno. Allo stesso modo, i nostri risultati suggeriscono che le azioni organizzative volte a comunicare come l’azienda sta affrontando la crisi e ridisegnando la propria strategia e i propri valori forniscono un «sensemaking framework» che può sostenere gli individui (soprattutto quelli con scarse risorse individuali) nel processo di creazione di senso dopo gli shock. È indubbio che le risorse individuali, come l’ottimismo sulla propria carriera, hanno attenuato l’impatto negativo dello shock sul career meaning. 

 

In sintesi, i nostri risultati mostrano che il career meaning può resistere agli shock e che le caratteristiche individuali e il supporto psicologico dei colleghi sono più importanti delle risorse organizzative nel mitigare gli effetti negativi degli shock sul significato del lavoro. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per esaminare l’effetto combinato degli shock con valenza positiva e negativa sul significato della carriera nel tempo. 

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