- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 20 Feb 2025
- 12 giorni
- Class
- Italiano
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Spesso, quando si parla di costruire un futuro sostenibile, ci si concentra sugli ostacoli esterni: la tecnologia in continuo mutamento, il mercato del lavoro che cambia, le sfide economiche e sociali. Ma questa, come abbiamo anticipato nell’articolo precedente, è solo una parte del problema. L'altra metà della storia riguarda qualcosa di più personale e intrinseco all'essere umano, soprattutto nei giovani di oggi: la difficoltà a comprendere e gestire le proprie emozioni. Uno dei fenomeni più rilevanti in questo ambito è l'alessitimia.
Immaginate di non riuscire a capire o descrivere quello che state provando. Non è che non sentite nulla, ma semplicemente non sapete dare un nome alle vostre emozioni. Questo è ciò che succede a chi soffre di alessitimia, una condizione che rende difficile riconoscere e interpretare i propri sentimenti e quelli degli altri. Non è qualcosa di raro o strano; al contrario, sta diventando sempre più comune tra i giovani, specialmente in un mondo dove l'iperconnessione digitale sembra aver ridotto la profondità emotiva delle relazioni. Tra social media e interazioni superficiali, le emozioni vengono spesso messe da parte, concentrate in like e emoji, e molte persone finiscono per perdere il contatto con quello che realmente provano.
I giovani di oggi crescono in un ambiente che sembra concentrarsi sempre di più su risultati e prestazioni. Dalla scuola al lavoro, l'accento è posto su obiettivi da raggiungere, successi da dimostrare e risultati concreti. In tutto questo, le emozioni tendono a passare in secondo piano, come qualcosa di cui ci si può occupare più tardi, una volta "raggiunto il successo". Ma ignorare le emozioni non è una strategia sostenibile. E qui entra in gioco l’alessitimia: più si evita di confrontarsi con i propri sentimenti, più diventa difficile riconoscerli e comprenderli. Si finisce per creare una distanza tra ciò che si vive e ciò che si sente davvero, una scissione che può rendere la vita più complicata, sia a livello personale che professionale.
Quali sono le conseguenze dell'alessitimia? Beh, se non si riesce a capire cosa si sta provando, come è possibile prendere decisioni che rispecchino davvero i propri bisogni, desideri e priorità?
Questo è un punto cruciale. Le emozioni non sono semplicemente qualcosa che accade; sono segnali preziosi che aiutano a capire cosa si vuole, cosa si desidera e cosa, invece, non.
A livello personale, l'alessitimia può rendere difficile costruire relazioni profonde. Se non si riesce a connettersi con le proprie emozioni, facilmente può risultare complicato farlo con quelle degli altri. Questo può portare a relazioni superficiali o, peggio, a una sensazione di isolamento, anche quando si è circondati da persone. Sul lavoro, poi, la capacità di gestire le emozioni diventa sempre più importante, soprattutto in contesti collaborativi o occupando posizioni di leadership. Chi non riesce a decifrare le proprie emozioni rischia di prendere decisioni che non rispecchiano i propri valori, finendo in carriere insoddisfacenti o vivendo esperienze di burnout.
In definitiva, il solo “essere giovani” non garantisce un futuro di successo. Avere un'educazione, competenze tecniche e tante opportunità è importante, certo, ma senza una solida consapevolezza emotiva, si rischia di perdere il contatto con ciò che davvero conta. Saper comprendere e gestire le proprie emozioni è una capacità cruciale per mettere le giuste basi e creare un percorso che non solo sia sostenibile, ma che porti anche a una vita piena e appagante, dentro e fuori dal lavoro.