- Data di inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 3 mar 2025
- 12 giorni
- Class
- Inglese
To grasp international art market dynamics and understand the roles of collectors, investors, galleries, advisors, fairs, and auction houses.
Nel suo primo anno di attività, il Corporate Welfare Lab di SDA Bocconi ha organizzato un evento per condividere e discutere i risultati emersi dal rapporto annuale “Il welfare aziendale: la strategia per la crescita economica delle imprese e il benessere dei lavoratori”. Insieme a professionisti e ospiti d’eccezione, è stato posto l’accento sull’importanza cruciale del welfare aziendale come ponte fra le aspettative dei lavoratori e le strategie di sviluppo delle aziende.
In quest’ottica, il welfare non contribuisce soltanto a migliorare le performance economiche delle imprese, ma permette anche di innalzare la qualità di vita delle persone, contrastando fenomeni come la Great Resignation e sostenendo la genitorialità, temi cruciali anche per la tenuta e la prosperità del tessuto socioeconomico dell’intero Paese.
Come ha affermato il Dean di SDA Bocconi Stefano Caselli, “noi siamo una scuola di management: scuola significa in primo luogo ‘comunità’, un insieme di persone che interagiscono e mettono a disposizione il proprio impegno e le proprie capacità; management trova una corrispondenza profonda nel concetto di ‘responsabilità’, perché rimanda alla presa in carico dei processi decisionali. Sono le due anime di SDA Bocconi. E il welfare aziendale va esattamente in questa direzione, perché è un ponte in grado di collegare interlocutori molto diversi tra loro, esaltando il valore del capitale umano, asset imprescindibile per ogni azienda che voglia crescere e prosperare.”
Presentando il report, il Direttore del Corporate Welfare Lab Alberto Dell’Acqua ha inoltre sottolineato che “il corporate welfare testimonia la grande attenzione delle aziende verso i lavoratori e affonda le proprie radici in esperienze storiche come quelle di Olivetti o Ferrero. Oggi, con il nostro Lab, vogliamo dare a questo tema un connotato istituzionale, studiandolo in modo rigoroso e dettagliato. Anche perché le tematiche ESG sono al centro delle strategie aziendali e noi dobbiamo essere in grado di dire alle imprese in che modo implementare una governance sostenibile. In questo senso, la variabile S, ovvero quella sociale, è una delle più complesse e il corporate welfare è uno degli strumenti più efficaci per attuare azioni mirate di social responsibility. In particolare, abbiamo rilevato che è in grado di incidere positivamente su 3 ambiti specifici: la performance economica dell’impresa, la capacità di trattenere le persone in azienda e assumere nuovi talenti, la decisione di diventare genitori da parte dei dipendenti.”
A seguire Paola Blundo, Corporate Welfare Director di Edenred Italia, ha aggiunto che “il corporate welfare è importante perché mette al centro i bisogni delle persone. E poterne misurare l’impatto con precisione è fondamentale: ci permette infatti di comprendere con chiarezza come stanno i dipendenti e che cosa si aspettano dall’azienda. Inoltre, è un tema fondamentale soprattutto per i giovani e per le donne. Basti pensare che il 43% delle donne decide di non tornare al lavoro dopo la maternità. In questo senso, non dobbiamo dimenticare la sostenibilità ambientale come fattore imprescindibile per la creazione di valore e l’employee engagement.”
A chiudere l’incontro, si è svolta la tavola rotonda “Il welfare e i vantaggi per le aziende e il Sistema Paese”, che ha visto protagonisti importanti manager provenienti da alcune delle più rilevanti imprese a livello globale. Ad aprire il dibattito, Riccardo Donelli, People Transformation Partner di PwC Italia, ha notato che “per mettere in pratica il corporate welfare non si può prescindere dall’esperienza che le persone vivono ogni giorno in azienda. La pandemia del 2020 ha cambiato le priorità dei lavoratori in tutto il mondo, che oggi più che mai desiderano fare un lavoro ricco di significato e valore. In quest’ottica, il corporate welfare deve essere accompagnato da iniziative volte a consolidare ed espandere il ‘bagaglio valoriale’ che l’azienda è in grado di offrire ai propri dei dipendenti.”
Successivamente, Federica Di Michele, People & Culture Director di Coca-Cola HBC Italia, ha messo in luce “la centralità della persona come concetto dirompente in grado di riscrivere la storia del corporate welfare in Italia. Perché la principale esigenza delle persone è quella di essere ascoltate. Per esempio, in Coca-Cola sono stati pianificati dei focus group volontari per co-progettare insieme alle nostre persone le direttrici strategiche con cui dare vita ai piani di welfare in azienda. Ascoltare, dunque, è il primo passo per mettersi nei panni dei dipendenti e ideare soluzioni davvero utili per loro.”
Anche Sonia Malaspina, Corporate Affairs, Communication & Sustainability Director di Danone Italia, ha condiviso un momento cruciale per lo sviluppo del corporate welfare nel nostro Paese: “nel 2008, a ridosso della crisi finanziaria, le aziende non avevano risorse per elargire incentivi economici alle proprie persone. Come soluzione alternativa, si pensò proprio al corporate welfare e venne scritta la prima regolamentazione su questo tema, subito dopo utilizzata con grande lungimiranza da Luxottica. Personalmente, appena sono arrivata in Danone, ho puntato immediatamente sul corporate welfare, perché coniuga in modo molto efficace cura della persona e sostenibilità economica. E per me la parola chiave è proprio ‘cura’: il nostro obiettivo più importante è creare una vera e propria cultura aziendale fondata sulla persona e sulla presa in carico di tutte le sue esigenze.”
Infine, Luigi Fortuna, Presidente di C.S.A.In. Italia, ha precisato quanto “il ritorno per le aziende sia molto ampio in termini di corporate welfare. Per esempio, lo sport favorisce la salute psicofisica delle persone, facendo diminuire i livelli di assenteismo dovuti a malattia o stress eccessivo. Inoltre, lo sport unisce tutti a prescindere dalle gerarchie e dai ruoli, favorendo l’inclusività, lo spirito di squadra e la capacità di collaborare in vista di un obiettivo comune.”
SDA Bocconi School of Management
To grasp international art market dynamics and understand the roles of collectors, investors, galleries, advisors, fairs, and auction houses.
Offrire le conoscenze e competenze relative all’imprenditorialità sociale e al management del terzo settore per nuovi modelli di business sostenibili.
Fornire principi e strumenti efficaci per la gestione strategica dell’attività di raccolta fondi a supporto della sostenibilità della causa sociale.