La capacità di resilienza e di ripresa del Paese parte da un’Amministrazione Pubblica innovativa, aperta, efficiente ed efficace. In una parola, “che funziona”. È quello che esprime con forza, sin dal titolo, il progetto “Valore Pubblico – La Pubblica Amministrazione che funziona”, nato dalla collaborazione tra SDA Bocconi e il Gruppo editoriale GEDI, con il patrocinio del Ministero per la Pubblica Amministrazione, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dell’Unione Province Italiane (UPI). L’iniziativa si colloca all’interno del progetto SDABocconi4Gov - Una PA per costruire il futuro, nato proprio per supportare i profondi processi di cambiamento del settore pubblico richiesti dal PNRR, e ha l’obiettivo di selezionare e premiare concrete esperienze ad alto impatto e innovazione messe in atto dalle pubbliche amministrazioni.
L’evento conclusivo si è tenuto il 20 giugno presso il Campus SDA Bocconi e ha visto la partecipazione del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, oltre al direttore della Repubblica, Maurizio Molinari, per il Gruppo GEDI, e di Giovanni Valotti, professore di Economia delle aziende e amministrazioni pubbliche nonché Responsabile del progetto SDA4Gov, e Marta Barbieri, Associate Professor of Practice di Public Management, per SDA Bocconi.
A dare il benvenuto alla platea gremita è il Rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona, che ha sottolineato come l’attenzione al management pubblico e alle sue specificità abbia fatto parte del dna di SDA Bocconi fin dalla sua nascita, 50 anni fa. Ai suoi saluti fanno seguito quelli di Antonella Galdi, Vicesegretario Generale ANCI, che parla di “superamento del paradigma bipolare con i cittadini e le imprese che operano, da una parte, e la PA che controlla, dall’altra, a favore dell’unico modello possibile, oggi, per creare valore pubblico, la collaborazione tra le due realtà”, e di Piero Antonelli, Direttore Generale UPI, il quale ricorda “che non si può parlare di una sola amministrazione pubblica ma di tantissime amministrazioni, con dinamiche ed esigenze molto diverse, e per le quali servono sistemi di gestione su misura”.
“La PA che vogliamo” è il significativo titolo dell’intervento di Giovanni Valotti, il quale ripercorre la grande lezione che la pandemia, nella sua drammaticità, ci ha lasciato: oltre a sgretolare il luogo comune della PA inefficiente e incapace di affrontare le emergenze, ci ha fatto capire l’importanza fondamentale della collaborazione pubblico-privato, della capacità di prepararsi a un futuro sempre meno prevedibile, di avere un processo decisionale data-based, più agile e adattabile alle circostanze e, più di tutto, ha aiutato molti dipendenti pubblici a ritrovare la soddisfazione di un lavoro troppo a lungo sminuito. “L’efficacia della PA è data dalla combinazione di tre fattori: imparzialità, efficienza e velocità. Anche il fattore tempo è importante: non basta fare bene, bisogna fare presto”. “La PA oggi ha tre grandi opportunità”, prosegue Valotti, “rappresentate da un grande capitale umano, dalle risorse finanziarie del PNRR e dalle tecnologie digitali: tre fattori che rischiano di non essere valorizzati appieno senza un buon management”. E conclude con riferimento all’iniziativa Valore Pubblico: “In un momento storico in cui il settore pubblico ha una grande responsabilità per il rilancio del Paese, questa vitalità e capacità realizzativa delle amministrazioni ci restituisce un po’ di fiducia nei cambiamenti possibili e auspicabili”.
Nel processo di trasformazione della PA gioca un ruolo strategico la comunicazione, la capacità di rappresentarsi ai cittadini. Un tema affrontato dal direttore Maurizio Molinari che alla domanda “come mai la creatività riconosciuta come carattere nazionale si scontra con l’immagine diffusa di una PA incapace di innovazione?” risponde: “in Italia la creatività e la capacità di innovazione sono sempre state considerate caratteristiche individuali, bisogna farle diventare patrimonio collettivo. Quando si dice ‘non si è mai fatto così’ significa che è il momento giusto per provarci”. È un processo di cambiamento per prove e correzioni che implica più flessibilità decisionale e soprattutto la responsabilità del risultato, due aspetti che possono cambiare radicalmente la percezione della PA da parte dei cittadini.
La presenza in sala del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta rende evidente l’importanza dell’evento. Una presenza tutt’altro che formale perché il ministro entra nel vivo delle molte questioni che toccano l’universo della PA, ricordando che sono ormai lontani i tempi in cui si pensava che la cura per l’inefficienza del pubblico fosse il privato: “i beni pubblici hanno una peculiarità fondamentale: non se ne può escludere la fruizione sulla base del prezzo, il che significa che non possono essere regolati dal mercato. Ciò però non vuol dire che non possano essere adottati criteri ‘privatistici’ nella gestione della cosa pubblica. La trasformazione della Pubblica Amministrazione (anzi delle pubbliche amministrazioni)”, precisa il ministro ribadendo le molte differenze nell’universo pubblico, “passa da alcune tappe fondamentali che si chiamano riconoscimento del merito (con incentivi economici e di carriera), tracciabilità dei processi pubblici (il cittadino deve sapere a che punto è la sua pratica come quando acquista un prodotto con l’e-commerce), digitalizzazione accessibile a tutti (ad esempio con la creazione di hub fisici dove gli anziani o altre categorie che subiscono il digital divide possono recarsi per ricevere ‘assistenza digitale’) e organizzazione flessibile (lo smart working ha portato dei vantaggi ma non può essere una soluzione generalizzata, la presenza fisica spesso è necessaria, anche agli stessi dipendenti)”. E conclude con un richiamo diretto alla platea: “Dobbiamo recuperare il valore più grande per noi dipendenti pubblici: l’orgoglio di lavorare per gli altri e per il bene comune”.
La parte finale dell’evento spetta a Marta Barbieri con la premiazione delle migliori pratiche per la Pubblica Amministrazione attraverso la selezione di progetti concreti. La call to action – ricorda Barbieri – ha riscosso un grande successo: hanno partecipato oltre 130 enti e imprese pubbliche (per la stragrande maggioranza enti locali) con ben 179 progetti suddivisi in dieci ambiti tematici: Sostenibilità, Semplificazione, Lavoro, Innovazione e creatività, Digitalizzazione, Innovazione digitali, Diversità, Nuove fragilità, Cultura e turismo, Sport. La selezione ha seguito sostanzialmente tre criteri di valutazione: il grado di innovazione rispetto alle pratiche già in uso, i risultati misurabili e significativi ottenuti e la riproducibilità e scalabilità in altri contesti.
35 sono stati i progetti premiati durante l’evento conclusivo e 38 quelli che sono stati segnalati con una menzione speciale. È una lista lunga e variegata che spazia trasversalmente dall’innovazione digitale al sostegno all’autoimprenditorialità, dall’educazione alla sostenibilità a quella della prevenzione degli infortuni sul lavoro, e molto altro ancora. Una lista che con molta probabilità è destinata ad allungarsi ulteriormente con le future edizioni del progetto.
Al seguente link potrai scaricare il report progetti “VALORE PUBBLICO – la Pubblica Amministrazione che funziona”:
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SDA Bocconi School of Management