NextGenerationPA, cinque tappe verso la pubblica amministrazione di domani

La conclusione dell’anno EMMAP

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Pratiche di management all’avanguardia per una nuova generazione di amministratori pubblici. È la sintesi perfetta delle cinque giornate di #NextGenerationPA, il modulo di EMMAP - Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche dedicato al confronto diretto con manager di istituzioni pubbliche e private nazionali e internazionali, che quest’anno ha avuto speaker di primo livello coinvolti in grandi progetti pubblici di successo. Una tappa fondamentale nel percorso formativo dei partecipanti EMMAP per capire come sia possibile dare concretezza ai grandi temi che innervano il dibattito sul ruolo e il futuro della Pubblica amministrazione – gestione della complessità, innovazione, sostenibilità, leadership, solo per citarne alcuni.

La cinque-giorni, progettata e condotta da Alexander M. Hiedemann e Veronica Vecchi, faculty EMMAP, ha toccato tutte queste tematiche spostandosi – anche fisicamente – sul territorio e attingendo all’esperienza dei diretti protagonisti di interventi realmente innovativi, sia nei processi che nei risultati. Dopo un inquadramento generale della PA in chiave europea, con interventi, tra gli altri, di Carlo Altomonte e Carlo Viviani, membri rispettivamente delle task force italiana che si è occupata della stesura del PNRR e della Recovery and Resilience Task Force della Commissione Europea, e Guido Bichisao della BEI, ci si è occupati di gestione della complessità con logiche di network governance, esaminando un caso di riqualificazione di uno spazio urbano abbandonato per la creazione di un centro di accoglienza dei migranti fortemente integrato nel territorio, illustrato dalla referente del progetto per il Comune di Bologna, Manuela Marsano, e il più noto caso della rimozione del relitto della Costa Concordia, di cui ha parlato il Dirigente della Protezione Civile Francesco Campopiano.

Nella terza giornata ci si è occupati di sostenibilità e performance e, in particolare, di ESG (Environmental, Social, Governance) e SDG (i 17 obiettivi definiti all’interno dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile) mettendo a confronto la prospettiva pubblica e privata con manager di network internazionali, come Nadia Isler di SDG Lab e Monica Bennet di Global Infrastructure Hub, o di aziende private, come Claudio Pellegrini di Tim e Giorgia Girosante di A2A.

Particolarmente coinvolgente è stata la giornata dedicata alle “opere pubbliche: leadership e project management come driver di risultato” nella quale i partecipanti EMMAP si sono trasferiti a Genova per confrontarsi con i protagonisti della ricostruzione del ponte San Giorgio, dal Sindaco Marco Bucci a Pasquale Criscuolo, Segretario e Direttore generale del Comune di Genova, Maurizio Michelini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova, Piero Carlo Floreani, della Corte dei Conti, Ugo Ballerini, sub Commissario alla ricostruzione, fino a Nicola Meistro, Amministratore delegato di PerGenova, la società consortile per la progettazione e la costruzione del viadotto sul Polcevera. La ricostruzione dell’ex ponte Morandi è un chiaro esempio di successo, per risultato e tempistiche, nella gestione di progetti complessi con la collaborazione pubblico-privato, un nuovo approccio strategico alla normativa sui contratti pubblici e la condivisione di responsabilità con il superamento della “paura della firma”.

“Tutti gli speaker di #NextGenerationPA sono persone che all’interno delle amministrazioni pubbliche e delle imprese coniugano un’elevata expertise tecnica a una visione e una competenza manageriale di spicco”, sottolinea Silvia Rota, direttore EMMAP. “Così diventa possibile guardare oltre il perimetro dei singoli enti e delle loro competenze specifiche e ragionare finalmente in chiave di network, anzi di reti inter-istituzionali, PA-imprese e PA-terzo settore, per puntare al risultato migliore nel modo più efficace”. E prosegue: “L’iniziativa ha coronato un anno di attività particolarmente complesso a causa della pandemia e ha voluto essere anche il nostro riconoscimento del grande lavoro svolto, malgrado tutto, in molti settori della PA”.

Riscontro altamente positivo anche dei partecipanti che nelle riflessioni conclusive hanno fatto sintesi del lavoro delle cinque giornate evidenziando, tra l’altro, la gestione della complessità attraverso le 3 “co” – co-progettazione, co-realizzazione, co-partecipazione –, lo sviluppo di una visione intesa come capacità di leggere il contesto con occhi nuovi e di anticipare i bisogni, il focus sui valori della leadership pubblica – credibilità e fiducia – e “il cittadino al centro”, vero “azionista” della PA, che – riprendendo il discorso del sindaco Bucci – più del rispetto formale delle procedure si aspetta un risultato sostanziale che abbia un impatto reale e positivo sulla sua vita.



SDA Bocconi School of Management.

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