- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 31 gen 2025
- 40 ore
- Online
- Italiano
Fornire gli strumenti per (ri)disegnare la roadmap di adozione e sviluppo dell’AI in azienda bilanciando strategia, elementi tecnologici, organizzativi e di contesto.
Creare contenuti nuovi e originali come testi, immagini e video è una delle cose che l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) fa meglio, ma è anche uno dei compiti del marketing. Perciò è proprio il marketing la funzione aziendale destinata ad esserne influenzata di più. McKinsey stima l’effetto potenziale della GenAI in un miglioramento della produttività del marketing del 15%, pari a 463 miliardi di dollari annui a livello globale.
GenAI ha il potenziale di accelerare le fasi di sviluppo dei prodotti e test di mercato, migliorare la comunicazione e persino coinvolgere i consumatori in modalità inedite. Offre, così, alle aziende opportunità senza precedenti, ma solleva al contempo interrogativi delicate in termini di creatività, gestione delle risorse e strategie di branding.
Le imprese stanno già usando GenAI per aumentare la creatività e migliorare l’efficienza nelle loro attività di marketing. Per esempio, Coca-Cola l’ha utilizzata per co-creare un nuovo gusto, Coca-Cola Sugar Y3000, presumibilmente in linea con le preferenze emergenti dei consumatori.
Tuttavia, la letteratura di marketing non aveva ancora esplorato a fondo l’impatto di GenAI, limitandosi finora ad analizzare applicazioni di AI più tradizionali. GenAI è molto più sofisticata: non solo supporta l’automazione di compiti ripetitivi, ma è in grado di generare nuove idee e di arricchire i processi di innovazione.
In un paper recente, ci siamo poste due domande: Come cambierà il comportamento dei consumatori grazie a GenAI? E come le aziende possono sfruttare al meglio questa tecnologia per migliorare il processo di innovazione?
Ai fini della ricerca abbiamo condotto venti interviste in profondità con manager di diversi settori, tra cui l’alta moda, i beni di consumo e i servizi assicurativi. Queste interviste hanno rivelato un interesse crescente per l’uso di GenAI nei processi aziendali, con particolare attenzione alla sua capacità di supportare l’innovazione. Tuttavia, i manager hanno anche espresso preoccupazioni per gli effetti a lungo termine, come il possibile appiattimento della creatività umana.
GenAI ha già dimostrato di poter trasformare settori tradizionalmente creativi, come quello pubblicitario, fornendo nuovi strumenti per produrre contenuti su misura per il target di riferimento. Cadbury ha utilizzato il video di una star di Bollywood, generato da GenAI, per invitare i clienti indiani a entrare nei suoi negozi. Unilever ha creato un proprio strumento pubblicitario di intelligenza artificiale generativa e lo ha utilizzato per scrivere le parole della pubblicità di uno dei suoi shampoo, secondo il magazine The Verge.
I manager valutano che GenAI abbia le potenzialità per essere utilizzata in tutte le quattro fasi che caratterizzano l’innovazione: sviluppo, test, comunicazione e coinvolgimento dei consumatori.
GenAI può migliorare notevolmente l’efficienza dei processi di innovazione e marketing. Tuttavia, i manager devono considerare con attenzione come bilanciare l’automazione e l’elemento umano per evitare che l’uso ripetuto di GenAI appiattisca la creatività dei dipendenti e riduca il coinvolgimento autentico dei consumatori.
Le principali criticità, con le quali dovranno confrontarsi i responsabili di marketing e innovazione, possono essere raggruppate in cinque categorie:
Paola Cillo, Gaia Rubera. “Generative AI in innovation and marketing processes: A roadmap of research opportunities.” Journal of the Academy of Marketing Science (2024). DOI: https://doi.org/10.1007/s11747-024-01044-7.