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La sfida globale della salute mentale: tendenze, disparità e soluzioni

Il trend

La crisi globale della salute mentale è una delle conseguenze più significative della pandemia da COVID-19, con implicazioni di vasta portata a livello sanitario, sociale ed economico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha registrato un aumento di oltre il 25 per cento nei disturbi d’ansia e depressivi nel primo anno della pandemia, una crisi che causa la perdita ogni anno di 12 miliardi di giorni lavorativi, e che è ulteriormente aggravata dalla gestione inefficace delle risorse necessarie ad arginare il problema: l’OMS riporta che in media ogni Paese destina meno del 2 per cento del proprio bilancio sanitario alla promozione della salute mentale.  

 

Al fine di contrastare questa tendenza, l’OMS ha formulato il Piano d’azione globale per la salute mentale 2013-2030, un accordo sottoscritto da tutti i 194 Stati membri che fornisce linee guida dettagliate per il potenziamento di aree critiche nei sistemi di salute mentale, tra cui l’informazione, la ricerca, la governance, l’allocazione delle risorse e la fornitura di servizi. 

 

Un recente sondaggio Ipsos condotto in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2023 conferma l’emergenza globale della salute mentale, rivelando che in 31 Paesi la salute mentale è considerata la principale sfida per il benessere, superando le preoccupazioni degli anni precedenti legate al cancro e al coronavirus. Sono inoltre in aumento i disturbi mentali tra i giovani, una tendenza attribuita specialmente alle pressioni legate alle performance accademiche, alle aspettative sociali e all’utilizzo pervasivo delle tecnologie digitali. 

Alcuni punti salienti

L’indagine Ipsos sull’atteggiamento globale nei confronti della salute mentale rivela che il 78 per cento dei partecipanti provenienti da 31 Paesi riconosce l’importanza della salute mentale al pari di quella fisica. Tuttavia, solo il 34 per cento ritiene che il sistema sanitario del proprio Paese attribuisca equa importanza al benessere psicologico e alla salute fisica. In particolare, in America Latina (LATAM) solo il 38 per cento dei messicani ritiene che la salute mentale sia trattata al pari di quella fisica, mentre l’Argentina (88 per cento) esprime una maggiore soddisfazione. I paesi asiatici, tra cui Malesia, Thailandia, Indonesia, India e Singapore, sono in testa nella percezione della parità di trattamento della salute mentale e fisica.  

 

Nonostante il diffuso riconoscimento dell’importanza della salute mentale, la maggioranza della popolazione globale dichiara di pensare più spesso alla salute fisica (71 per cento). In particolare, la Corea del Sud si distingue come l’unico Paese in cui più di metà della popolazione afferma di pensare poco o mai alla salute mentale (61 per cento), a differenza delle popolazioni di Brasile e Sudafrica, tra le prime a considerare regolarmente il proprio benessere psicologico (75 per cento). Da sottolineare anche la differenza di approccio in base all’età: in media i giovani tendono a pensare maggiormente al proprio benessere mentale rispetto al resto della popolazione. 

 

Lo stress emerge come una preoccupazione significativa: il 62 per cento della popolazione intervistata riferisce di aver subito interruzioni nella vita quotidiana a causa dello stress nell’ultimo anno, affermazione diffusa soprattutto tra le donne (36 per cento), più propense rispetto agli uomini a esprimersi riguardo all’impatto dello stress sulla quotidianità. Anche i giovani sentono fortemente gli effetti dello stress nella vita di tutti i giorni, con il 42 per cento della Generazione Z che dichiara di essersi sentito sopraffatto dallo stress per diversi periodi nel corso di un anno. Il sondaggio, inoltre, mette particolare enfasi sulla salute mentale nel contesto lavorativo, riportando che il 39 per cento della popolazione afferma di essersi dovuto assentare dal lavoro per motivi legati allo stress, e che il 18 per cento afferma di averlo fatto più volte nel corso di 12 mesi.  

La sfida globale della salute mentale

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