Il recente dibattito accademico nell’ambito dei servizi pubblici ha approfondito i meccanismi di creazione di valore. In particolare, l’utente dei servizi (pubblici e non) interagisce con l’istituzione che eroga il servizio, ed è principalmente in questa dinamica interattiva che si genera valore. L’utente contribuisce con il proprio vissuto e le proprie competenze, e dunque l’erogazione dello stesso servizio non sarà mai identica per utenti diversi. La compresenza di numerose caratteristiche individuali, sociali, educative, lavorative e di contesto di vita sarà dunque alla base della capacità dell’utente di creare valore nell’interazione con il servizio pubblico. Se si considerano poi i servizi pubblici rivolti ai gruppi più vulnerabili, questi ultimi potrebbero trovarsi particolarmente in difficoltà, in quanto meno scolarizzati, con ridotti legami sociali, a maggiore rischio di emarginazione, e così via. Nei servizi pubblici sanitari e sociali, poi, occorre considerare la correlazione tra esiti di salute e caratteristiche socio-demografiche: le persone che vivono sole, al di fuori dei centri urbani e con bassi livelli di scolarizzazione sono in media socialmente più fragili e con condizioni di salute peggiori.
Il rischio, tuttavia, è che l’interazione tra servizio pubblico e utente si instauri in maniera errata fin dall’inizio o non si avvii affatto. Per questo, il momento dell’accesso ai servizi è la premessa necessaria della creazione di valore dei servizi pubblici, come primo momento di incontro tra domanda e offerta. Spesso nell’erogazione dei servizi pubblici si dà per scontato che chi ha bisogno del servizio arriverà allo sportello, oppure invierà una mail o farà una telefonata, o ancora visiterà un sito web dedicato. Si assume, insomma, che l’utente ad un certo punto entrerà in contatto con chi eroga il servizio e che da lì, a patto che siano presenti determinati criteri, possa utilizzare il servizio. Nella realtà dei fatti, invece, non è garantito che l’accesso a un servizio conduca ipso facto alla risoluzione del bisogno alla base dell’accesso.