- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 Mag 2025
- 9 giorni
- Class
- Italiano
Affrontare le sfide attuali della funzione HR a 360 gradi, grazie a strumenti metodologici per attrarre, scegliere e trattenere in azienda i migliori talenti.
Il supply risk (rischio fornitore) può essere definito come un insieme di deviazioni nelle caratteristiche del fornitore e nelle sue prestazioni. Le deviazioni possono riguardare variabili endogene, cioè governate dal fornitore, o esogene, cioè relative al contesto economico e di mercato.
Per quanto riguarda il processo di supply risk management, tutte le aziende hanno un momento formale di raccolta dati sul fornitore in fase di scouting e qualifica a cui segue la segmentazione e classificazione dei fornitori in base alla criticità della fornitura attraverso indicatori di tipo economico-finanziario e talvolta alcuni cluster specifici (fornitori critici, strategici, single source).
La responsabilità dell’aggiornamento di questi dati può ricadere su altri dipartimenti interni all’azienda, su soggetti terzi o sul fornitore stesso. In ogni caso, lo scenario attuale richiede massima attenzione nella selezione e gestione del proprio parco fornitori e il ruolo del procurement rimane fondamentale nella verifica e analisi dei dati.
Il procurement ha la responsabilità di valutare le caratteristiche del fornitore, con particolare attenzione agli elementi di rischio che potrebbero minare il rapporto di fornitura. Questo sia in fase di selezione di nuovi partner, sia di gestione degli attuali.
L’obiettivo di questa ricerca è raccogliere e analizzare le prassi di gestione del rischio di fornitura. La nostra attenzione si è concentrata sui sistemi di misurazione del rischio e sulle azioni di mitigazione che mirano a ridurre l’esposizione al rischio e la gravità del danno per l’azienda cliente.
Le domande a cui abbiamo tentato di fornire una risposta sono le seguenti:
La mappatura dei rischi è stata effettuata con l’aiuto di una matrice che mette in relazione la probabilità e la severità del rischio. Da qui, in base alla classificazione del rischio, è possibile individuare la strategia di mitigazione più consona.
All’interno della ricerca non è stato classificato il tipo di danno ma ci siamo focalizzati sulla valutazione della magnitudo del danno, considerandolo come un costo che ha un impatto economico-finanziario. Questo costo, proxy del rischio, sarà la determinante principale dell’azione di mitigazione che decideremo di intraprendere.
Abbiamo preso in considerazione due strategie di mitigazione: flessibilità e ridondanza. Entrambe puntano a limitare o azzerare gli effetti negativi (danno) grazie alla allocazione di risorse aggiuntive che possono essere impiegate in caso di deviazione e di evento avverso. Tuttavia, differiscono in modo sostanziale:
In caso di alta severità e probabilità abbiamo adottato un mix delle due strategie. Le soluzioni di mitigazione del rischio sono presentate in una logica di cluster, tipicamente due o tre, evidenziando: lo stile manageriale, le misure utilizzate, i pro e i contro.
Al tempo stesso, per le strategie di mitigazione da adottare è stato scelto un framework simile con le variabili: stile manageriale, strategie di ridondanza o flessibilità, scenari di utilizzo.
Infine, abbiamo mostrato l’esistenza di una relazione tra come le aziende misurano i rischi e come mitigano i rischi stessi.
I principali fattori di rischio emersi durante la ricerca sono stati classificati in finanziari, economici, operativi, di innovazione; ESG (Environment, Social, Governance), geopolitici, relativi ai processi, con alcuni amplificatori: dipendenza e rischio di filiera.
Nel progetto di ricerca sono emersi diversi approcci e non un unico dominante. Spesso l’approccio è determinato dal contesto di rischio. Anche il danno emergente è diverso e può essere dovuto al livello di integrazione della supply chain.
Abbiamo osservato come gli approcci alla misurazione del rischio e le strategie di mitigazione dipendano da una serie di fattori:
Abbiamo poi rilevato che a livello generale il supply risk management nelle aziende del Lab risulta integrato nella maggior parte dei casi all’interno del sistema di Enterprise Risk Management (ERM).
I sistemi utilizzati a supporto del risk management presentano in casi limitati una dashboard complessiva che include fonti interne ed esterne, mentre diversi casi mostrano una visione strutturata limitata ai rischi economico-finanziari o su quei rischi monitorati da provider esterni.
Infine, in caso di criticità il processo di mitigazione viene avviato in modo semi-automatico solo in poche realtà aziendali (es. blocco dei pagamenti, inserimento in black list ecc.). Il leader del processo di mitigazione nella maggior parte dei casi è il procurement che genera un piano di azione condiviso con le altre funzioni aziendali.
In conclusione, la ricerca ha evidenziato come le aziende siano arrivate a risultati differenti in base al settore di appartenenza e alla sensibilità dell’impresa su diversi aspetti. Di fatto non sembra esistere un modello migliore ma quello più coerente al contesto.