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Creare una cultura di apprendimento continuo

È iniziato l’anno scolastico e una delle domande che riecheggia nei corridoi è “cosa imparerò di nuovo quest’anno?”. Domanda il più delle volte posta con grande entusiasmo, altre volte con un sottile velo di timore in sottofondo. Che riveli un atteggiamento proattivo o difensivo verso ciò che ancora non si conosce, in ogni caso rimane una domanda ineludibile per l’essere umano.

 

Coltivare il desiderio di ampliare le proprie conoscenze è una dinamica profondamente intrecciata con il progresso proprio e altrui. L'essenza stessa dell'umanità è basata sulla curiosità e sulla ricerca di conoscenza per scoprire opportunità di crescita personale e di contributo alla società. Il progresso umano è da sempre stato guidato da individui che hanno cercato di superare i limiti delle loro conoscenze: scienziati, inventori, filosofi, artisti ed esploratori hanno tutti contribuito al progresso umano attraverso la loro sete di sapere.

 

Viviamo oggi in un’epoca in cui non si fa altro che parlare di apprendimento continuo, per sottolineare la necessità, dato un contesto in continuo cambiamento, di rimanere curiosi e aperti allo sviluppo di nuove conoscenze, indipendentemente dall’età o dalle esperienze già acquisite. È necessario sempre più comprendere il mondo che ci circonda, e avere strumenti utili e necessari ad affrontare le sfide del presente e del futuro.

 

È questo l’obiettivo principale del mentoring aziendale, pilastro fondamentale per la crescita e lo sviluppo professionale. Questo rapporto di apprendimento reciproco tra un mentore esperto e un mentee in cerca di crescita è vantaggioso per entrambe le parti coinvolte. In primis, accelera l'acquisizione di competenze e conoscenze, consentendo ai lavoratori con meno esperienza di affrontare sfide e opportunità con maggiore sicurezza. Inoltre, il mentoring permette di condividere visioni, valori e cultura aziendale, contribuendo a tramandare non solo conoscenze tecniche ma anche ciò che costituisce il DNA di una realtà aziendale. I mentori esperti, con la loro vasta esperienza, offrono una guida preziosa per navigare l'ambiente aziendale complesso e mutevole. I mentee hanno così la possibilità di affinare le loro capacità decisionali e imparare a gestire le situazioni complesse con fiducia.

 

D’altro canto, il mentor trae anch’esso dei benefici. Tra questi, la possibilità di sviluppare e affinare abilità di leadership, come la comunicazione, la gestione delle relazioni e la capacità di fornire feedback costruttivo. Può anche rivelarsi un processo utile per consolidare le proprie competenze: spiegare e insegnare concetti a un mentee richiede una comprensione profonda e può portare a un'applicazione più critica delle proprie conoscenze. Oltre ad un ampliamento di competenze si può beneficiare anche di un allargamento del proprio network, stabilendo nuove connessioni dentro e fuori il proprio contesto e settore di appartenenza. Non poco rilevante è poi la possibilità per i mentori di ottenere nuove prospettive e idee innovative, rompendo schemi mentali stagnanti e abitudini consolidate.

 

Infine vi è un aspetto legato alla soddisfazione personale: aiutare qualcun altro a crescere e svilupparsi può essere estremamente gratificante dal punto di vista personale. Non solo. Quando i mentee crescono e progrediscono nel proprio percorso professionale, possono contribuire in modo significativo al successo dell'organizzazione, attraverso un bagaglio fatto di competenze, motivazione e senso di appartenenza.

 

Costruire e sostenere percorsi di mentorship significa contribuire in modo concreto al trasferimento di un’eredità che altrimenti andrebbe persa, quella dell’esperienza personale, fatta certamente di competenze ma anche di interazioni, pensieri, valori, emozioni e riflessioni che, con altri strumenti, sarebbe ben difficile (se non impossibile) trasmettere.

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