
- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 5 Mag 2025
- 9 giorni
- Class
- Italiano
Affrontare le sfide attuali della funzione HR a 360 gradi, grazie a strumenti metodologici per attrarre, scegliere e trattenere in azienda i migliori talenti.
A volte anche la forza bruta funziona. Se si vuole far crescere il livello di innovazione di un’organizzazione, aumentare l’investimento in ricerca e sviluppo si rivela quasi sempre efficace. Ma perché, anche a parità di investimento, alcune organizzazioni sono più innovative di altre?
Una parte rilevante della risposta dipende dalla conformazione delle reti intra- e inter-aziendali, sostengono i ricercatori del Network Innovation Lab (NI Lab), lanciato ieri in SDA Bocconi School of Manager, grazie al contributo del founding partner STMicroelectronics.
Non a caso, ha detto uno dei due direttori del Lab, Giuseppe Soda, gli schemi che illustrano le connessioni tra le persone di un centro di ricerca farmacologica o quelle tra le imprese di un ecosistema innovativo assomigliano moltissimo a quelle che si formano nel cervello umano. “L’innovazione,” ha detto Soda, “è un prodotto complesso di due componenti: la rete che si crea informalmente tra le persone e quella formale, dettata dai flussi di lavoro stabiliti dall’azienda.”
Coerentemente con il tema trattato, il NI Lab è già al centro di una rete che, attraverso accordi di scambio e di ricerca comune, lo lega al centro Links della University of Kentucky e al Dipartimento di Organizzazione dell’University College London.
Lorenzo Grandi, Presidente e Chief Financial Officer di STMicroelectronics, ha illustrato l’impegno dell’impresa per l’innovazione e il cambiamento del panorama competitivo, che ha portato a cicli di innovazione sempre più brevi. “E che cosa conta nell’affrontare cambiamenti che coinvolgono sia noi, sia i nostri concorrenti?” ha detto Grandi. “Le persone!”
Grandi stimoli di riflessione sono venuti da una tavola rotonda gestita da Paola Cillo, Associate Dean alla ricerca di SDA Bocconi ed esperta di innovazione, alla quale hanno contribuito Irene Boni, Senior Advisor Digital & Tech e Non-Executive
Board Member, Maurizio Tamagnini, Founder e Amministratore Delegato, FSI, Gianmario Verona, Presidente, Human Technopole, e Professore dell’Università Bocconi, e Federico Viganò, Consigliere di Presidenza, Federchimica Assobiotec.
L’evento è stato chiuso da Marco Tortoriello, co-direttore del NI Lab, che ha sottolineato come la letteratura scientifica abbia studiato a fondo le caratteristiche degli innovatori, ma abbia finora trascurato le figure comprese nei loro network. Ricerche recenti hanno, invece, evidenziato che esistono anche figure di “catalizzatori dell’innovazione,” la cui presenza nel network di un innovatore ne accresce, fino a raddoppiarla in alcuni casi, la produttività.
SDA Bocconi School of Management
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