Idee per una crescita sostenibile dell’Europa

Influence, Relevance & Growth Conference

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La necessità di un mercato unico dei capitali e di un ruolo attivo del settore privato per raggiungere questo obiettivo sono stati il filo conduttore della Influence Relevance & Growth Conference, che è arrivata in Europa per la prima volta l’8 maggio in SDA Bocconi School of Management.

 

Punto di partenza del confronto tra businessmen e accademici europei e americani, il ruolo economico e politico dell’Europa che, nel giro di una ventina di anni, ha visto scomparire le proprie imprese e banche dalle classifiche delle organizzazioni più grandi al mondo.

 

Per essere rilevante e influente sul palcoscenico mondiale e competere alla pari con Stati Uniti e Cina, l’Europa ha bisogno di crescere in modo sostenibile, esprimendo imprese di dimensione globale nelle industrie geopoliticamente critiche.

 

L’importanza del mercato unico dei capitali è stata sottolineata da Stefano Caselli, Dean di SDA Bocconi (“L’unione bancaria è necessaria a raggiungere un mercato unico dei capitali, ma quest’ultimo non riguarda la sola industria bancaria, ma un intero ecosistema che può alle imprese del continente di diventare più grandi e competitive”), dall’Amministratore Delegato di Borsa Italiana, Fabrizio Testa (“L’ostacolo più grande al suo raggiungimento è la tax competition tra paesi”), da Vittorio Grilli, Chairman of CIB EMEA & Italy di J.P. Morgan (“La sua mancanza è il primo responsabile del declino delle imprese europee nei ranking internazionali”), da Sylvie Goulard, Professor in Global Affairs and Geopolitics, SDA Bocconi (“Una politica industriale e una difesa comuni sono impossibili senza le risorse finanziarie che un mercato unico dei capitali metterebbe a disposizione”) e dalla vice direttrice generale di banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli (”Le nuove tecnologie potrebbero aiutare a raggiungere lo scopo, ma sollevano allo stesso tempo, opportunità e rischi”).

 

Caselli ha aggiunto che, per avere mercati più efficienti, la leva da utilizzare è quella della tassazione, che può creare incentivia spostare i risparmi tra asset diversi.

 

Corrado Passera, amministratore delegato di illimity, ha sottolineato il ruolo che le imprese private possono avere nel muoversi in direzione del mercato unico, così come ha fatto William E. Mayer, Chairman Emeritus, Aspen Institute, che, tra i pochi esempi di raggiungimento di una scala globale grazie alla collaborazione tra organizzazioni europee, ha sottolineato il successo di Airbus. Jeffrey Libshutz, Managing Partner di ArmaVir Partners ha evidenziato la necessità di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato per superare la frammentazione del settore delle telecomunicazioni, che si deve confrontare con i concorrenti cinesi e americani, meno numerosi e più grandi. Il tema della collaborazione è stato affrontato da Michael B. G. Froman, Presidente del Council on Foreign Relations (“Tra pubblico e privato deve instaurarsi un rapporto fatto di mutua fiducia e comprensione”).

 

La fiducia è stato anche l’aspetto centrale del dialogo sui media che si è instaurato tra Marinella Soldi, Presidente Rai e Consigliere di amministrazione BBC, e

KC Sullivan, Presidente di CNBC. E la fiducia del pubblico può essere ottenuta esplicitando le proprie modalità di trattamento dell’informazione ed evitando di cadere nella trappola della polarizzazione, innescata dagli algoritmi che tendono a proporre ai lettori contenuti in linea con le loro convinzioni.

Della necessità di integrazione delle infrastrutture hanno parlato Luigi Ferraris, CEO, Ferrovie dello Stato Italiane Group, e Jules Goffre, Board Member, Symanto e Partner Emeritus, Kearney. L’Europa, pur con qualche disomogeneità, ha una rete ferroviaria invidiabile, mentre è molto indietro nello sviluppo di tutto ciò che può servire all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

 

Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, ha sottolineato l’importanza della formazione e della conoscenza per lo sviluppo. Da un lato, le grandi imprese tecnologiche americane sono spesso cresciute intorno a grandi università, dall’altro, la ricerca evidenzia che i laureati tendono a preferire politiche di più lungo termine, favorendo così la sostenibilità.

 

In apertura dell’evento, organizzato da SDA Bocconi, Newest, Aspen Institute e Aspen Institute Italia, Giulio Tremonti, Presidente di Aspen Italia, ha sottolineato le analogie della situazione attuale con quella, altrettanto complicata, del Mundus furiosus del Cinquecento.

 

 

SDA Bocconi School of Management

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