Leadership nella medicina preventiva: formare la prossima generazione di professionisti per un sistema salute resiliente

Competenze manageriali per la medicina preventiva nel panorama attuale

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“Pensate a 5 anni fa e riflettete sul salto quantico che l'attenzione alla salute ha fatto fare al sistema sanitario in termini di politiche e organizzazione della prevenzione, e sulla spinta innovativa che ancora avrà nei prossimi anni”. Le parole che Mario Merlo, General Manager Sanofi Vaccini Italia, azienda partner di SDA Bocconi nella progettazione e realizzazione della Prevention Academy, ha rivolto alla platea dei partecipanti, esprimono in pieno lo spirito del programma. Come nessun altro periodo nella storia recente, gli ultimi anni hanno portato al centro della scena della salute pubblica, anche dolorosamente, il tema della prevenzione e la sua importanza per una politica sanitaria che deve sempre più saper guardare in avanti.

Di conseguenza il ruolo dei professionisti di igiene e medicina della prevenzione ha assunto una nuova rilevanza strategica per il sistema salute. Oltre alla competenza tecnico-specialistica per un settore che la ricerca e la pratica clinica stanno trasformando velocemente, ai medici oggi sono richieste anche competenze manageriali e organizzative per gestire una realtà sempre più complessa.

“Prendiamo l’esempio dei vaccini. La capacità di analisi del dato aggregato, che la tecnologia oggi mette a disposizione in tempo reale”, prosegue Merlo, “è ormai diventata fondamentale perché consente di fare previsioni dei consumi e quindi la pianificazione del procurement dell’unità territoriale, essenziale nella gestione di una campagna vaccinale per ottimizzare la supply chain ed evitare le cosiddette rotture di stock o al contrario la distruzione di dosi inutilizzate. Insomma la gestione ottimale delle risorse”.

Un tema, quello delle risorse, affrontato anche da Francesca Lecci, Direttore Scientifico della Prevention Academy: “da uno studio di Ambrosetti sull’allocazione delle risorse in ambito sanitario risulta che il 90% va alla parte ‘acuta’ della cura e dell’assistenza, che in buona sostanza spiega il 6% delle condizioni di salute di una persona. Alla prevenzione primaria e secondaria che riguarda i corretti stili di vita e può incidere fino al 37% sulle condizioni di salute individuali va appena il 6% delle risorse. Anche la contrazione delle risorse colpisce più la prevenzione perché meno ‘vistosa’ per l’opinione pubblica rispetto, ad esempio, alla chiusura di una terapia intensiva o di un reparto ospedaliero. Da qui”, conclude Lecci, “l’importanza ancora maggiore, per chi lavora nella medicina preventiva, di sviluppare competenze manageriali che consentano di gestire al meglio le risorse della struttura”.

È quello che la Prevention Academy propone a 20 giovani medici dei dipartimenti di igiene e prevenzione in un programma formativo di 15 giornate (in presenza e on line) diviso in 5 moduli dedicati a: Ambiente e scenari, Strategia e organizzazione, Programmazione e cost management, Self-empowerment e Scenari della medicina preventiva.

Tra le finalità del programma di formazione ci sono l’individuazione delle leve di cambiamento organizzativo del SSN, la riconfigurazione della prevenzione nei modelli di gestione integrata della cronicità e presa in carico dei pazienti, il governo delle dinamiche di costo per l’efficacia dei servizi di igiene e medicina preventiva, l’organizzazione del lavoro e la motivazione dei collaboratori, la costruzione di reti aziendali e interaziendali, nonché di una comunità professionale. La partecipazione al programma è gratuita grazie allo sponsor Sanofi Italia.

“Quello che solo cinque anni fa ci sembrava un’utopia, si pensi ad esempio al piano vaccinale implementato anche dalla rete delle farmacie”, conclude Merlo - al temine della precedente edizione dell’Academy 2022-23, “oggi è una realtà”. E molte altre “utopie” come questa attendono di diventare realtà grazie alle capacità di innovazione e organizzazione di una nuova generazione di professionisti del sistema salute. “Una generazione che”, aggiunge Francesca Lecci, “trova in SDA Bocconi un luogo di crescita e di confronto”.

 

SDA Bocconi School of Management

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