EMF CEO Forum: Sfide e opportunità dell’asset/ wealth management

EMF - Executive Master in Finance

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L’aumento del tasso di interesse in Italia, passato in pochi mesi da 1% a 4% sulla scia di quanto avvenuto in Europa e nel mondo, ha inciso profondamente sul settore dell’asset/ wealth management, che però deve registrare, e reagire a, numerosi altri trend di lungo periodo, tra cui soprattutto quello della sostenibilità. Ma come farlo con successo in una situazione di costi crescenti e forte competizione tra aziende e tra prodotti? La riflessione è stata proposta nel contesto di EMF - Executive Master in Finance, dalla classe di partecipanti provenienti da diversi settori afferenti ai quattro track di specializzazione Asset/Wealth Management, Banking&Insurance, Corporate Finance&Control, Corporate Finance&Real Estate, guidati da un panel di top manager, Saverio Perissinotto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Eurizon Capital e Responsabile della Divisione Asset Management del Gruppo Intesa Sanpaolo, Sandro Pierri, Amministratore Delegato di BNP Paribas Asset Management, Claudio Scardovi, docente di Strategic Finance Lab presso EMF, Cinzia Tagliabue, Head of International Partners Network e Chairman di Amundi sgr, nell’EMF CEO Forum 2023. Come nel passato, l’EMF CEO Forum è parte integrante dello Strategic Finance Lab che ha la finalità di indagare come la finanza supporti l’implementazione di investimenti sostenibili e l’integrazione dei criteri ESG in azienda. La fotografia emersa dagli interventi dei CEO e dalla discussione con i partecipanti inquadra un settore in salute, dove la flessibilità manageriale applicata alle varie funzioni aziendali può trasformare le sfide in opportunità.

 

L’impatto dei tassi di interesse

Il primo tema trattato dalla progettazione effettuata da Andrea Beltratti, EMF Academic Director e Alessia Bezzecchi, EMF Program Director, riguarda l’identificazione dei trend più rilevanti per il settore. I CEO sono concordi nell’assegnare una rilevanza primaria al cambiamento di politica monetaria e all’associato aumento dei tassi di interesse di mercato, giunto quasi in prossimità del capolinea per i CEO i cui interventi offrono tutti assieme una analisi approfondita di cause ed effetti. Claudio Scardovi evidenzia che le politiche monetarie restrittive di oggi sono la reazione alle politiche monetarie eccessivamente morbide degli anni scorsi, che hanno favorito, tramite l’espansione monetaria, la crescita di un livello abnorme di debito pubblico e privato che dovrebbe essere trasformato da qui in poi in equity. Peralto, evidenziano Cinzia Tagliabue e Saverio Perissinotto, l’aumento dei tassi di interesse fornisce maggiori opportunità di rendimento ma allo stesso rischia di allontanare i portafogli di molti investitori, specie retail, da condizioni di efficienza di lungo periodo che suggeriscono un ruolo più importante per gli investimenti azionari.

I due capi-azienda ammettono che l’elevato livello dei tassi di interesse costituisce una sfida importante per l’asset management a causa dell’attrazione esercitata dai rendimenti nominali dei titoli obbligazionari in genere sugli investitori., Sandro Pierri, nota che l’aumento del tasso reale ridurrà la crescita media e anche la performance dei mercati finanziari, elementi che rallenteranno la crescita degli asset under management per le società di gestione del risparmio, fattore che richiederà un forte efficientamento dei micro-processi a fronte dell’aumento dei costi dovuto anche all’elevata inflazione del 2022.

 

Trend nell’asset/ wealth management, sostenibilità ed efficienza dei mercati

“Quali altri trend sono rilevanti per l’asset/ wealth management”? Cinzia Tagliabue menziona i real asset, la regolamentazione e la digitalizzazione, evidenziando in particolare il confronto tra i rendimenti dei fondi passivi e delle gestioni attive e la sostenibilità, elemento ripreso da Saverio Perissinotto, che sostiene che il tradizionale ambito di interesse degli investitori, focalizzato sul rapporto tra rendimento atteso e rischio, può oggi essere reinterpretato alla luce della rilevanza del nuovo parametro della sostenibilità. “Possiamo approfondire la relazioni tra sostenibilità e gestioni attive?” domanda l’Academic Director di EMF. Le risposte aiutano a formare un’immagine variegata e originale che comprende una riflessione sull’impatto sui mercati. Claudio Scardovi, nota che le gestioni passive possono ridurre i costi per i sottoscrittori ma allo stesso tempo rendere i mercati meno efficienti a causa della riduzione della ricerca di informazioni utili a determinare il valore di equilibrio dei titoli, e Sandro Pierri si sofferma sul costo aggregato della sostenibilità necessario per ridurre l’impatto ambientale dell’attività produttiva e l’aumento di asimmetria informativa tra investitori che riescono solo parzialmente a comprendere e analizzare tutti gli elementi di sostenibilità rilevanti per il pricing degli asset. Proprio per questo prevede un lungo periodo futuro in cui la gestione attiva potrebbe tornare a dominare su quella passiva.

 

Corporate, sostenibilità e policy-maker

Riprendendo l’ultima osservazione di Pierri sul costo aggregato della sostenibilità, il dibattito vira su come attuare la sostenibilità, e chi può e deve guidare la trasformazione del sistema economico in tal senso. Andrea Beltratti cita il dibattito svolto al CampUS, Forum di discussione degli alumni EMF, che in un lungo incontro il giorno precedente ha sottolineato la pressione che si sta scaricando sul settore corporate in termini di richieste non solo di azioni ma anche di trasparenza e di “accounting for sustainability”. Le risposte dei CEO sono complementari. Cinzia Tagliabue è convinta che le imprese italiane hanno capito che è necessario diventare più sostenibili, hanno raggiunto importanti risultati in campo ambientale e si apprestano ad aumentare il loro sforzo sulla parte sociale. Gli asset manager hanno un ruolo importante da questo punto di vista, anche se non sono aiutati dalla regolamentazione e da tassonomie ancora piuttosto vaghe in termini di implicazioni operative. Saverio Perissinotto condivide l’esistenza di responsabilità da parte del settore, ma allo stesso tempo vede il rischio che le regole trasformino l’attenzione da parte degli asset manager in un iter burocratico stile “tick the box” difficilmente comprensibile per le corporate e la società nel suo complesso, mentre Claudio Scardovi fa riferimento alla “sostenibilità sostenibile” ricordando la responsabilità del settore pubblico e dei policy-maker attraverso tasse e incentivi, riconoscendo all’asset management un fondamentale ruolo di guida nel processo informativo. Sandro Pierri parte dalla complessità di trasformazione ed evidenzia l’importanza del contributo di tutti: le istituzioni finanziarie devono mantenere il loro ruolo fiduciario nei confronti dei risparmiatori e gli indicatori ESG possono essere utili per contenere i rischi di portafoglio senza necessariamente diminuirne i rendimenti, come dimostrato dalla buona performance commerciale dei prodotti sostenibili che sono stati richiesti dai clienti finali anche nel 2022 in un contesto di debolezza generalizzata dell’asset management. La sostenibilità è un’opportunità di analisi nuove svolte sulla base di dati alternativi, ricordando un’acquisizione appena svolta di una società che usa immagini satellitari per misurare le emissioni di CO2.

 

Le azioni dell’asset management in materia di sostenibilità

“Quali sono le azioni più rilevanti dell’asset management in termini di sostenibilità oltre all’enorme lavoro svolto nella selezione dei titoli e dell’engagement nei confronti delle aziende presenti nel portafoglio?”. Saverio Perissinotto evidenzia la rilevanza della educazione finanziaria in un paese di grandi risparmiatori, allo stesso tempo ricordando l’importanza della consulenza da parte dei distributori che possono aiutare a migliorare l’allocazione del patrimonio. Sandro Pierri nota come ci sia già stato un miglioramento nella reazione alle crisi da parte dei risparmiatori, sia grazie all’educazione finanziaria sia grazie a un ruolo più attivo e consapevole svolto dalla consulenza. Claudio Scardovi ricorda le enormi opportunità presenti in Italia dal punto di vista dei private market, sia nel real estate sia nel settore corporate: gli intermediari finanziari devono aiutare gli investitori finali a cogliere tali opportunità nonostante un’avversione al rischio e alla illiquidità che rimangono molto elevate. Cinzia Tagliabue chiude sul ruolo della diversity: gli asset manager e i consulenti finanziari hanno grandi opportunità sia per aiutare categorie come donne e giovani ad effettuare scelte finanziarie attive e consapevoli in campo finanziario sia per consentire alle donne eguali opportunità di carriera, particolarmente necessarie in un settore in cui le donne raggiungono posizioni di vertice manageriale solo nel 17% dei casi.

 

I consigli per i partecipanti di Executive Master in Finance

“Quali consigli potete dare ai partecipanti?”. Per Cinzia Tagliabue occorre continuare a prepararsi a lavorare in un mondo complesso, suggerendo la necessità di miglioramento continuo delle soft skill quali la capacità e disponibilità a lavorare con gli altri. Saverio Perissinotto suggerisce la capacità di vedere il bicchiere mezzo pieno perseguendo le opportunità che emergono nell’ambito della complessità e di perseguire una value proposition unica per essere distintivi e attraenti dal punto di vista delle aziende, mantenendo sempre curiosità per il mondo nel suo complesso e la passione per il proprio lavoro e la vita in azienda. Claudio Scardovi sostiene l’importanza dei valori che deve essere condivisa nell’ambito della cultura aziendale, un elemento enfatizzato anche da Sandro Pierri la cui azienda ritiene i valori un elemento essenziale per le assunzioni delle nuove risorse che devono anche dimostrare passione e determinazione. L’ampio dibattito nato con i partecipanti presenti in aula è la miglior testimonianza dell’efficacia formativa di un incontro che nasce da un’idea che pervade tutte le attività di Executive Master in Finance: imparare in modo attivo con un continuo confronto tra manager di tutte le età, industry e specializzazione,


 

Vedi il video della diretta web EMF CEO Forum LIVE al seguente link



SDA Bocconi School of Management

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