EMF CampUS: sostenibilità, rischi e nuovi asset finanziari discussi dalla community di EMF

Executive Master in Finance - EMF CampUS

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Uno dei contributi di EMF - Executive Master in Finance di SDA Bocconi è quello di avere proposto format originali di apprendimento, in cui prospettive diverse si mischiano e si fondo in un dibattito tra partecipanti al Master, top management e faculty di SDA Bocconi. La quarta edizione di EMF CampUS 2023 ha fornito un grande esempio di cross fertilization tra la teoria e la pratica della gestione aziendale, in totale armonia con i motivi stessi per cui un secolo fa sono state inventate le business school, vale a dire migliorare continuamente la pratica della gestione aziendale. Alumni e docenti di EMF si sono alternati in una giornata ricca di dibattiti e riflessioni originali, discutendo come la finanza possa ispirare il management che deve rispondere alle sfide gemelle della sostenibilità e del lungo periodo e della incertezza e del breve periodo. CampUS ha preceduto l’EMF CEO Forum 2023, dedicato a sfide e opportunità nell’asset/ wealth management, alla presenza della Classe 2023. Come nel passato. L’EMF CEO Forum è parte integrante dello Strategic Finance Lab che ha la finalità di indagare come la finanza supporti l’implementazione di investimenti sostenibili e l’integrazione dei criteri ESG in azienda. Diversamente dal passato, l’incontro della community di EMF si è concluso con una sessione aperta a tutti in cui la Faculty dell’Università Bocconi impegnata nel progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), alla presenza del Rettore Francesco Billari, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Social and Political Sciences e di Stefano Caselli, Dean SDA Bocconi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, ha presentato i primi risultati delle attività di trasferimento tecnologico finanziate dai fondi del Piano Nazionale di Resilienza e Recupero. 

 

CampUS

 

Alessandro Imbimbo e Walter Vezzani, due dei fondatori assieme a Giuseppe Abatista, Dario Corrado e Edoardo Vittori, hanno evidenziato che EMF CampUS nasce per creare una community di Alumni EMF finalizzata al Lifelong Learning e al continuos improvement, attraverso occasioni di networking e knowledge sharing. Basandosi sulla esperienza in comune e su percorsi di carriera differenti e competenze diversificate, la pianificazione e la realizzazione di continue occasioni di confronto e contatto permette di condividere idee ed esperienze ed esplorare forme di collaborazione. E, come si discute durante i corsi di EMF e ripreso nel dibattito di CEO Forum, la governance è essenziale per raggiungere gli obiettivi: quattro tribuni per ogni edizione di EMF (un tribuno per ogni track di specializzazione), tra i quali è nominato un console a rappresentare ciascuna edizione. I tribuni compongono il senato (rieletto annualmente), che governa il funzionamento di EMF CampUS, impostando seminari ed eventi su suggerimento degli Alumni e organizzando l’agenda della Community.

 

La sfida della sostenibilità per banche e corporate

 

Quando pensiamo alla sostenibilità vediamola prospettiva di un mondo migliore: più verde, più equo, con migliori prospettive per tutti e quindi meno diviso, obiettivi richiamati con forza nell’intervento di apertura di Stefano Caselli, Dean SDA Bocconi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi e Docente EMF di Finanziamenti d’azienda e Private Equity, che ha notato come “le banche sono in prima linea in questa sfida, ma dovranno tenere conto di altri due trend primari di cui si parla ancora troppo poco, vale a dire gli investimenti a lungo termine, l’equitization e la demografia. Gli intermediari finanziari dovranno affrontare queste sfide confrontandosi con una clientela diversa da quella a cui sono abituate: tra il 2029 e il 2032 la maggior parte dei clienti sarà della generazione Z, che ha un mindset completamente diverso e un focus molto più concreto sui temi della sostenibilità”.

 

Ma le difficoltà per le corporate potrebbero essere ancora più ampie di quelle degli intermediari finanziari, come ricordato da Annalisa Prencipe, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Accounting dell’Università Bocconi e Docente EMF di Financial Reporting, con un baglio culturale e accademico ulteriormente espanso dalla sua esperienza appena conclusa di Presidente dell’European Accounting Association. La Professoressa ricorda a tutti che “da alcuni anni, al financial reporting si abbina un altro reporting molto importante, il non-financial reporting. E dopo l’approvazione dell’ultima Direttiva Europea ora si parla di Sustainability reporting. Ciò significa che si sta gradualmente allargando il perimetro del reporting d’impresa. Se attualmente in Italia solo 300 imprese, le grandi imprese quotate in borsa, sono obbligate a pubblicare il proprio non financial reporting, dal 2025 anche le grandi imprese non quotate dovranno farlo e dal 2026 anche le PMI quotate. Tutto questo quando ancora non abbiamo risolto, a livello europeo, le problematiche di comparabilità della rendicontazione non finanziaria, di reperibilità e di interpretazione dei dati non finanziari e con la maggior parte delle aziende che non possiede competenze specifiche in materia di rendicontazione non finanziaria”.

 

Fattori di rischio e risk management

 

Maurizio Dallocchio Professore Ordinario presso il Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi e Docente EMF di Corporate Finance, Finanza Straordinaria, Advanced Corporate Finance & Valuation,  fotografa le caratteristiche assolutamente peculiari dell’attuale situazione macroeconomica internazionale, caratterizzata da rischi sistemici associati a fattori slow-moving, sviluppatisi nel corso degli ultimi decenni. “Ci sono quattro aspetti che caratterizzano questo particolare periodo storico. Primo la liquidità. Quasi il 50% di tutti i dollari mai stampati sono stati stampati dal 2020 in poi. Il mercato attuale è invaso da una liquidità straordinaria. Il secondo tema è il debito. Oggi è in fortissima espansione, solo il debito degli Stati Uniti equivale a metà del PIL del pianeta, ma l’intero sistema finanziario globale pare scollegato dall’economia reale. Terzo, i regolatori. Non hanno ancora imparato la lezione: il caso Silicon Valley Bank è esattamente identico al caso Lehman Brothers. Infine, c’è una enorme concentrazione di valore in pochi titoli e tutti appartenenti al settore delle tecnologie avanzate. C’è un’ubriacatura tecnologica alimentata da aspettative che difficilmente potranno essere soddisfatte.”

 

In presenza di rischi sistemici di tale portata, il risk management diventa essenziale, anche nell’ottica top down dell’allocazione di portafoglio. Giampaolo Gabbi, SDA Bocconi Professor of Risk Management Practice. Associate Dean Corporate & Financial Institutions Executive Programs, e Docente EMF di Capital and asset/ liability management, evidenzia che “per costruire un portafoglio ottimale è fondamentale la diversificazione. Diversificazione per asset class ma non solo. Bisogna considerare anche la diversificazione temporale, allungando l’orizzonte si riduce l’incertezza e si migliora la prevedibilità degli investimenti. Infine, c’è da considerare anche la diversificazione dei gestori. Scegliere i gestori migliori per asset class consente di “correre” sempre con il campione della disciplina. Non dimentichiamoci, però, che è importante puntare non solo sul campione di oggi ma su quello di domani, per questo si diversificano i gestori anche all’interno della stessa asset class.”

 

Ma non tutti i rischi possono essere analizzati con metodologie prevalentemente quantitative, come evidenziato da Sara Lupo, Fund specialist Eurizon Capital SGR SpA, e da Fabio Canafoglia, Audit trading and Capital Markets Intesa Sanpaolo. Il tema è la buona governance e il rischio di contagio, ma trattato partendo da un caso di cronaca piuttosto noto: Il caso Bernard Madoff.

Fabio Canafoglia ci ricorda che: “il rischio di contagio non può essere completamente eliminato. Si propaga attraverso il calo di fiducia negli intermediari finanziari, con l’effetto leva e a causa della connessione tra soggetti diversi. La corporate Governance ha tra le sue priorità proprio il risk management, ma quando non si tratta di buona governance, può generare essa stessa un rischio di contagio. Pensiamo al caso Madoff.” Lo Schema Ponzi messo in piedi da Madoff è durato quasi 40 anni, com’è stato possibile?” Ci chiede Sara Lupo. “Il motivo è riconducibile alla mancanza di un sistema di controllo, o meglio, Madoff ha fatto di tutto per evitare controlli, anche sfruttando la sua popolarità e autorevolezza. Ricordiamoci che Madoff fu Presidente del NASDAQ per un triennio, durante il quale attirò aziende come Apple, Google e Cisco. Godeva di grande stima e notorietà.”“Sottoporre la propria società a un ente di controllo” – ribadisce Fabio Canafoglia – “è il primo sintomo di buona governance.”

 

Nuovi asset per finanziare l’economia reale

 

Paolo Binarelli, Head of Securitised Products Trading Banca IMI, ci parla della crescita del mercato dei CLOs (Collateralised Loan Obligations) e dei Leveraged Loan. “Si tratta di un mercato che vale 280 miliardi in Europa anche se negli ultimi due anni, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, i volumi si sono fermati. Inoltre nel prossimo triennio il mercato si troverà una vera e propria “challenge”: Tra il 2025 e il 2026 i 280 miliardi di loan andranno in scadenza e dovranno essere rifinanziati. Bisogna inoltre considerare che i leverage loan confluiscono nei CLOs. Dalla salute dell’uno dipende la salute dell’altro.”

 

Francesca Orlando, Associate Tax Director Kyndryl Italia S.p.A; Alessandro Imbimbo Responsabile Dipartimento Finanza Mediterranean Phoenix S.p.A. e Luca Nardi, Turnaround @Illimity, affrontano l’Equity crowdfunding per le start-up. Apre il discorso Luca Nardi: “Qual è lo strumento finanziario a disposizione di un’impresa nella prima fase del suo ciclo di vita? Parliamo del crowdfunding, introdotto con decreto legge dal governo Monti nel 2012, è sicuramente lo strumento più aderente alle necessità delle start-up.”

Nonostante presupponga la presenza di un numero elevato di investitori,”- spiega Alessandro Imbimbo – “il crowdfunding consente di dividerli in categorie diverse alle quali viene conferita una tipologia di partecipazione differente, semplificando così la gestione di una quantità di “soci” numerosa. L’altro aspetto innovativo intrinseco dello strumento è che la sottoscrizione avviene completamente online.”

Francesca Orlando offre infine un approfondimento dal punto di vista fiscale: “Un’operazione di crowdfunding consiste essenzialmente in un aumento di capitale sottoscritto dai vari crowdfunders. I profili fiscali dell’operazione sono quindi estremamente semplici, in quanto si applicano le norme che disciplinano la tassazione e la partecipazione al capitale sociale.”

 

Luca Teofani, Asset Manager Phoenix Asset Management S.p.A.; Vittorio Nicolino, Real Estate Developer & Consultant N-Group e ancora Francesca Orlando approfondiscono il tema relativo al real estate crowdfunding e ai veicoli di cartolarizzazione immobiliare. Luca Teofani presenta un innovativo veicolo di cartolarizzazione immobiliare introdotto di recente: “Parliamo dell’SPV 7.2 che assicura una struttura molto leggera, più snella rispetto a un fondo immobiliare, con minore regolamentazione e con costi e tempi di setup molto più bassi.”

Vittorio Nicolino torna invece sul tema crowdfunding: “come è stato detto in precedenza, il crowdfunding è certamente un tema innovativo, ancora di più nel Real Estate dove sta ottenendo anche un discreto successo. Basti pensare che nel 2012 era praticamente inutilizzato mentre oggi ha raggiunto circa 60 miliardi di dollari raccolti a livello mondiale con 168 piattaforme attive.”

 

Il PNRR e l’Università Bocconi

 

L’evento si conclude con la presentazione istituzionale della partecipazione di Bocconi al progetto MUSA. È il Rettore dell’Università Bocconi, Francesco Billari, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Social and Political Sciences, a introdurre: “Sono lieto di ricordare, in questo primo evento pubblico tenuto presso la nostra Università, la partecipazione di Bocconi in MUSA, un innovativo ecosistema per lo sviluppo, finanziato da NexGenerationEU, che riunisce quattro università milanesi: Bocconi, Statale, Cattolica e Politecnico oltre a una serie di partner istituzionali e aziendali. L’obiettivo è fare qualcosa di nuovo e concreto intorno alla città di Milano in tema di sostenibilità.”

 

Interviene a seguire Stefano Caselli, Dean SDA Bocconi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi: “In MUSA la Bocconi intende contribuire all’educazione finanziaria della nostra comunità. Oggi la ricchezza finanziaria è a un livello straordinario, è dieci volte tanto il PIL del mondo. Indirizzare questa ricchezza in investimenti responsabili è fondamentale se vogliamo vincere la sfida della sostenibilità e lo strumento per riuscirci è l’educazione finanziaria.”

 

Andre Dossi, Professore del Dipartimento di Accounting dell’Università Bocconi, tratta alcuni aspetti del lavoro che Bocconi sta portando avanti in MUSA: “Oggi uno dei problemi principali che presenta la misurazione della finanza è la distanza tra i risultati contabili, tracciabili in modo oggettivo, e il valore delle aziende. All’interno di questa distanza si trova la sostenibilità. Quello che vogliamo fare è lavorare sulla misurazione della sostenibilità e sul concetto di sostenibilità come valore non solo per la comunità di cui facciamo parte ma anche per le aziende stesse.”

 

Claudio Tebaldi, Professore del Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi interviene in diretta streaming per sottolineare che: “con Musa vogliamo usare la tecnologia come forma di difesa attiva, attraverso processi di gamification ed esplorando soluzioni di web 3.0 decentralizzato vogliamo condividere informazioni e generare discussione sui temi dell’educazione finanziaria e di sustainability management.”

 

Chiude la sessione Andrea Beltratti, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi e Academic Director Executive Master in Finance di SDA Bocconi, notando come “l’obiettivo delle attività finanziate in MUSA non è né la ricerca di base, né quella applicata, ma l’impatto sulle comunità, in primo luogo dell’area milanese ma del Paese nel suo complesso. L’ottima ricerca di base e applicata è la condizione necessaria per ottenere risultati, ma l’impatto si ottiene pensando a interventi che coinvolgano direttamente e attivamente le comunità di riferimento. Dal punto di vista del lavoro sulla financial education, possiamo rivendicare alcuni risultati, tra cui la predisposizione di un sito dedicato al Financial Education Lab dell’Università Bocconi che accoglie già alcuni brevi video che descrivono concetti di base per la scelta degli investimenti finanziari, svolti con linguaggio semplice e accessibile a chi si dedica per la prima volta alla gestione del proprio patrimonio, e ospiterà i contributi delle Associazioni studentesche che vorranno contribuire al progetto. Numerose altre azioni sono svolte e verranno perfezionate nei prossimi mesi: ulteriori video, la progettazione di giochi di ruolo e video-game educativi, un tavolo già aperto con le Scuole di ogni ordine e grado”. La sessione termina con la presentazione di tre video girati da studenti del secondo anno dell’Università Bocconi, nell’ambito di un project work condotto seguendo il corso di Investimenti Finanziari. I video destano grande interesse e apprezzamento da parte del pubblico, e, assieme a numerosi altri video di eccellente fattura che non è stato possibile mostrare direttamente per motivi di tempo ma che saranno inseriti sul sito di FEL, saranno parte importante del progetto di educazione finanziaria per le scuole in cui lavorare assieme per aiutare i docenti a erogare i contenuti di educazione finanziaria, anche richiesti dalla riforma alla discussione in Italia.  

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