La gestione efficiente del ciclo delle entrate negli enti locali: un driver per la creazione di valore pubblico

EMMAP - Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche

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In un panorama quale quello attuale dove le disparità sociali sono sempre più evidenti, operare nella prospettiva dell’equità intergenerazionale non può prescindere dalla gestione delle risorse collettive affidate alla moltitudine di istituzioni pubbliche orientata alla creazione di valore pubblico. Gli enti pubblici – a livello locale soprattutto – sono chiamati a gestire con economicità le risorse a disposizione al fine di soddisfare le esigenze degli stakeholder, tangibili e intangibili.

 

A tal fine, focalizzare l’attenzione sulla capacità di riscossione delle entrate rappresenta non solo una potenziale leva strategica per fronteggiare la scarsità di risorse, ma anche un’occasione per implementare esperienze innovative di buona amministrazione. Rileggere il ciclo delle entrate comunali attraverso le prospettive offerte dal management pubblico può rappresentare un volano per lo sviluppo dei territori e per la diffusione della solidarietà sociale, della legalità e dell’equità. E il progetto di innovazione di Tiziana Vinci, Dirigente del Servizio Finanziario del Comune di Alcamo e alumna della XVIII edizione di EMMAP, l’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche, ne è una rappresentazione esemplificativa. Attraverso l’implementazione di un processo di change management nella gestione delle entrate, viene innescato un circolo virtuoso nel prelievo delle risorse dalla collettività, il quale a sua volta genera un processo di utilizzo efficiente delle risorse allocate per rispondere di più e meglio ai bisogni del territorio amministrato.

 

Il progetto, rapidamente trasformatosi in una ricerca-intervento volta all’analisi dei risultati in una prospettiva sia empirica sia teorica, nasce dalla necessità e dall’urgenza di dotare gli enti locali di leve di public governance e di strumenti operativi in grado di mettere a fattor comune maggiori risorse per facilitare l’erogazione di servizi migliori sotto il profilo quantitativo e qualitativo, soprattutto nel periodo post pandemico in cui si registra una maggiore domanda di servizi sociali, sanitari, di contrasto alle povertà educative, culturali, sportive e ricreative. Il percorso realizzato punta alla crescita del valore pubblico e del benessere percepito dalle collettività di riferimento, è volto a ridurre il tax gap e a incrementare la compliance verso gli obblighi tributari, anche in aree svantaggiate.

 

I risultati del progetto e la loro rilevanza nell’ambito del dibattito sulle modalità di rappresentazione delle entrate nei bilanci degli enti locali sono stati oggetto di presentazione al 40° Convegno nazionale AIDEA che si è tenuta lo scorso 5-6 ottobre a Salerno, all’interno del Track “Valore Pubblico: modelli, esperienze, sfide ed opportunità nelle PA e negli spin-off”, dove ha raccolto feedback positivi dalla comunità accademica italiana non soltanto per i risultati raggiunti in termini di entrate recuperate, ma anche per il senso di possibilità che restituisce rispetto al contesto in cui è stato agito, quello siciliano, in cui si riscontra una velocità di riscossione delle entrate inferiore rispetto alla media nazionale (circa 5 punti percentuali di differenza nel periodo 2016-2022) e un tasso di copertura della spesa corrente mediante le entrate proprie significativamente più basso rispetto alle aree geografiche non isolane (57% nelle isole contro una media che va dal 95% al 99% nelle Regioni del sud, del centro e del nord).

  

Attraverso l’implementazione di leve di tipo: economico (profilazione dei contribuenti insolventi, compensazione tra debiti e crediti), regolamentari (sospensione delle licenze in presenza di irregolarità tributarie), tecnologiche (investimento in un applicativo gestionali a supporto dell’attività di presidio del ciclo delle entrate e sviluppo di un set di indicatori di monitoraggio); organizzative (definizione dell’obiettivo di miglioramento della capacità di riscossione quale obiettivo strategico, commitment dell’organo politico,  riorganizzazione e digitalizzazione del processo di riscossione con anche l’applicazione di tecniche di nudging, creazione di un team intersettoriale formato e dedicato, collaborazione secondo criteri di potere-influenza con i principali stakeholder); sociali (attività di informazione e formazione nelle scuole in materia di finanza ed etica pubblica, evento pubblico per la condivisione dei risultati conseguiti in termini di maggiori entrate riscosse e delle modalità di allocazione delle risorse recuperate).

 

La combinazione di tali leve ha portato a recuperare maggiori risorse, per un totale di 400 mila euro, da destinare al finanziamento della spesa corrente, e liberato risorse per investimenti precedentemente vincolate nel Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità per 700 mila euro. La velocità di riscossione è migliorata di 3 punti percentuali, attestandosi al di sopra della media provinciale e regionale. Un ulteriore effetto positivo è rappresentato dalla gestione dei residui attivi: il tasso di smaltimento è passato dall’11% al 17%, mentre il tasso di formazione di nuovi residui è diminuito del 3%.

 

Per anni, accademia e pratica si sono concentrati sull’individuazione di tecniche volte alla rilevazione puntuale dei costi per individuare spazi di manovra “non lineari” per il contenimento della spesa. L’esperienza del comune di Alcamo insegna come l’innovazione spesso consista nel guardare le cose con occhi diversi.

 

SDA Bocconi School of Management

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