Funzionario vs manager, procedura vs risultato, gerarchia vs leadership. Sono coppie di concetti a cui da sempre viene attribuita una polarità opposta. Richiamano una visione tradizionale, e spesso denigratoria, della pubblica amministrazione che ha fatto il suo tempo. L’ultima dimostrazione di questo cambiamento possibile – e già in atto – è l’accordo quadro siglato tra l’Università Bocconi e l’Aeronautica Militare per mettere a sistema le competenze delle due istituzioni, a servizio del Paese. L’Aeronautica Militare, infatti, è oggi un luogo di innovazione manageriale interessante nell’ambito del settore pubblico, soprattutto per la capacità elaborare e sperimentare metodologie e strumenti di project, quality e knowledge management: buone pratiche che possono essere trasferiti anche nell’amministrazione civile. A sostenere attivamente questa spinta all’innovazione oggi l’Aeronautica può contare anche sulla ricerca e il know-how di SDA Bocconi nel campo del Public Management, nonché sulla sua esperienza di formazione delle migliori risorse del settore pubblico accumulata negli anni con programmi come EMMAP - Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche.
L’approccio efficace è quello che «arricchisce il patrimonio di competenze professionali, rende più efficienti i processi lavorativi, migliora la gestione delle risorse economico-finanziarie e umane e quindi realizza i benefici organizzativi legati agli obiettivi strategici». Così riporta il Capo dell’Ufficio Generale per l’Innovazione Manageriale, Colonnello Bruno Strozza, a conferma di una visione del management pubblico ampiamente condivisa tra due.
Per entrambi i partner del nuovo progetto il punto di partenza è chiaro: la Pubblica Amministrazione ha sicuramente bisogno di nuovi modelli di management che però non possono essere semplici trasposizioni dei modelli privatistici – e i falliti tentativi degli ultimi decenni di “copiare” pedissequamente questi ultimi nella gestione della cosa pubblica lo hanno dimostrato. Il settore pubblico deve invece riconoscere e valorizzare le sue specificità e trovare quadri interpretativi e strumenti nuovi e “originali”. Deve essere consapevole della complessità degli interessi in gioco, della molteplicità degli stakeholder, della pluralità di servizi da erogare, del valore di risorse umane motivate e capaci di lavorare per obiettivi, della necessità di gestire efficacemente e con trasparenza le risorse finanziarie e, non ultimo, di rispettare i vincoli formali e normativi ma superando la pura logica burocratica.
Generare valore per la collettività è, dunque, la sfida condivisa dai due partner dell’accordo. Una sfida non facile, come sottolinea Raffaella Saporito, Direttore di EMMAP: «Implica, da un lato, grande capacità di ascolto e di lettura dei bisogni emergenti: penso ai nuovi fenomeni demografici e sociali, alle nuove povertà; ma anche alle opportunità che nascono dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica. Dall'altro, richiede lo sforzo di inventare soluzioni agili, snelle, che rispondano alle esigenze di contenimento dei costi di finanza pubblica. Una vera sfida strategica non solo per il nostro paese, ma sempre più globale». Che ora ha trovato una nuova pista di decollo.
SDA Bocconi School of Management