Il primo rapporto di ricerca del Social Sustainability Monitor ha voluto approfondire lo stato attuale circa l’integrazione delle tematiche di sostenibilità sociale nelle società del network.

Dall’analisi di contesto, è emerso che le imprese stanno lavorando per affrontare le sfide della sostenibilità. In tale scenario, la dimensione umana si rivela piena di criticità, legate alle tendenze sociali, alle agende politiche, alle sfide della forza lavoro, ai vincoli lavorativi e alle operazioni globali.

Le imprese devono gestire un numero sempre più elevato di stakeholder interni ed esterni, inclusi consumatori, fornitori e comunità. Il capitale umano di un’impresa – sia esso incorporato nell’impresa stessa o parte di una catena di fornitura più ampia e dispersa a livello globale – fornisce un’intersezione critica con le azioni sociali dell’impresa (S).

Al di là delle preoccupazioni immediate legate alla concorrenza, le imprese stanno assumendo sempre più posizioni pubbliche su questioni sociali, impegnandosi e collaborando con le ONG e utilizzando le proprie risorse per cause sociali o umanitarie. Anche da qui l’attenzione sul tema S di eSg, poiché consideriamo il capitale umano interno, gli stakeholder esterni e la società in generale.

Per avere un quadro più completo, sono state anche indagate alcune questioni legate alla tematica ambientale e alla governance, tutto in linea con i nuovi standard ESRS. Focalizzandoci sulle PMI, è emerso che le imprese del Monitor pongono una attenzione rilevante sulle tematiche di sostenibilità sociale, nonostante non siano soggette all’obbligo di rendicontazione delle informazioni non finanziarie. Per quanto riguarda le grandi imprese, come da attese, sono compliant con quanto disposto dalla normativa vigente. Ci sono, comunque, su alcuni aspetti, ancora margini di miglioramento.

Il Monitor si propone di comprendere l’evoluzione delle questioni legate alla sostenibilità sociale di anno in anno.

La seconda edizione andrà a porre l’attenzione sui cambiamenti tra quanto emerso dall’«Anno zero», il 2023, con quelli che saranno i trend del 2024.