Teoria in pratica

Performance delle amministrazioni locali: come competono le città

Non è la sola economia a determinare il successo di una città. I centri urbani competono tra di loro per attrarre imprese e cittadini, in una gara che si gioca su un campo multidimensionale. La loro attrattività dipende anche da aspetti come la qualità della vita, la sostenibilità della crescita e, in modo sempre più evidente ma ancora poco enfatizzato, la performance delle amministrazioni locali in termini di qualità dei servizi.

 

Lo sostiene un nostro articolo scientifico scritto con Hemin Choi (Graduate School of Public Cooperation, Hallym University) e Robert K. Christensen (Marriott School of Management, Brigham Young University), premiato con il Kooiman Award come miglior paper pubblicato nel 2023 sulla rivista Public Management Review.

Il contesto

Con una ricerca finanziata qualche anno fa da SDA Bocconi School of Management, abbiamo cominciato ad analizzare i fattori che determinano la competitività delle città. Ci è apparso subito evidente che le misurazioni più diffuse fanno riferimento quasi esclusivo a variabili economiche, mentre l’aspetto al quale sono più sensibili i cittadini è la qualità delle attività locali, che comprendono non solo le imprese, ma soprattutto gli esercizi commerciali, gli ospedali e le utility, solo per citarne alcuni.

 

Grazie a un grant della National Research Foundation of Korea e in collaborazione con studiosi coreani e americani che si occupano di government competitiveness, abbiamo allora condotto un’analisi della letteratura esistente al fine di rispondere a tre importanti domande: Come si definisce la competitività delle città? Come la si misura? Quali sono le determinanti della competitività delle città?

La ricerca

A fronte di migliaia di articoli scientifici che, tra il 1990 e il 2019, si sono nominalmente occupati di competitività delle città, siamo stati costretti a restringere il campo a 115 di essi. La stragrande maggioranza delle pubblicazioni si limita, infatti, a riprodurre su scala locale lo schema, esclusivamente economico, utilizzato per valutare la competitività dei sistemi paese. In pratica, in questi casi, la competitività viene ridotta al funzionamento dell’ambiente locale degli affari, sovrappesando le imprese e trascurando del tutto uno dei due stakeholder della città: gli individui.

 

Quando questa trappola viene evitata, la competitività delle città risulta essere un costrutto che fa riferimento a quattro prospettive:

 

  • Prospettiva economica. La letteratura economica definisce la competitività di una città attraverso la produttività del luogo, la crescita del reddito locale, il successo nei mercati esterni e la vitalità occupazionale. La competitività di una città è solitamente riferita alla performance economica. La definizione di competitività di una città dal punto di vista economico rimane molto simile a quella utilizzata a livello nazionale.

 

  • Prospettiva della performance. Questa prospettiva si basa sull'idea che i cambiamenti nelle caratteristiche delle città possano, almeno in parte, essere attribuiti alle caratteristiche e alle performance delle agenzie pubbliche che operano a livello locale. In primo luogo, la struttura del governo locale, la competenza e la leadership politica possono ostacolare o facilitare politiche che hanno un impatto positivo sui risultati. In secondo luogo, attraverso le politiche dell’amministrazione locale, i servizi possono essere migliorati, aumentando di conseguenza l’attrattività della città come luogo in cui vivere.

 

  • Prospettiva dello sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile è descritto come un processo di integrazione sinergica e coevoluzione tra i sottosistemi che formano una città (economico, sociale, fisico e ambientale). Questi sottosistemi contribuiscono al raggiungimento della sostenibilità a lungo termine delle aree locali e preservano il benessere nel lungo periodo.

 

  • Prospettiva della qualità della vita. La competitività della città è vista come qualità della vita urbana. Questa visione della competitività incorpora la percezione individuale di molteplici aspetti della vita. La soddisfazione per i servizi e l’amministrazione è un importante antecedente della competitività di una città come qualità della vita.

 

La letteratura attuale adotta, in prevalenza, una prospettiva della competitività basata sull'economia, che sembra trascurare i cittadini favorendo un approccio più orientato alle imprese. Il rimedio sarebbe un approccio più equilibrato e multiprospettico, che consideri sia le imprese che i cittadini. Per queste ragioni, è importante proseguire sulla strada della ricerca sulla competitività delle città all'interno della tradizione di public administration.

Conclusioni e implicazioni

Se la performance delle amministrazioni pubbliche è una variabile essenziale per la competitività delle città, politici e amministratori devono tenerne conto.

 

Nelle campagne elettorali, i sindaci uscenti e quelli che aspirano alla posizione dovrebbero evidenziare la relazione tra il loro operato e la competitività, sia nella presentazione dei programmi, sia nella rendicontazione dei risultati raggiunti. Agli occhi dei cittadini, si tratta di informazioni importanti, capaci di influenzare la scelta tra i candidati.

 

Gli obiettivi gestionali della struttura amministrativa delle città, inoltre, dovrebbero pesare in modo sensibilmente più importante le performance a rilevanza esterna – ovvero, quelle a cui sono sensibili cittadini e imprese.

 

A livello scientifico, infine, i nostri risultati aprono nuovi percorsi di ricerca, che stiamo esplorando con i colleghi del Centro Dondena dell’Università Bocconi nel progetto Fast, finanziato dalla Fondazione Cariplo. L’obiettivo: definire le misure adatte a capire se e quanto le performance della pubblica amministrazione possono indurre gli individui a stabilirsi in una città piuttosto che in un’altra.

 

Greta Nasi, Hemin Choi, Maria Cucciniello & Robert K. Christensen (2023) “A systematic literature review of city competitiveness: A 30-year assessment and future agenda for public administration,” Public Management Review, 25:8, 1562-1586, DOI: https://dx.doi.org/10.1080/14719037.2022.2029550.

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