Sotto la lente

Perché la cultura finanziaria degli italiani non è ancora da 6

Il livello medio di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani non è ancora sufficiente ad affrontare un contesto economico instabile e complesso. Con un punteggio medio di 55,6 su 100, al di sotto della sufficienza fissata a 60, l’Edufin Index 2024, elaborato da SDA Bocconi in collaborazione con Alleanza Assicurazioni e Fondazione Gasbarri, registra una leggera contrazione rispetto all’anno precedente.

 

Le ragioni di questo risultato poco soddisfacente si possono trovare in vari fattori: la mancanza di una formazione finanziaria strutturata nel sistema scolastico, un contesto economico e geopolitico sfavorevole, e una fiducia limitata nei confronti delle istituzioni finanziarie. L’assenza di strategie coerenti per coinvolgere efficacemente tutti i segmenti della popolazione ha aggravato una situazione già subottimale.

Le componenti dell’Edufin Index: consapevolezza e comportamenti

Il lavoro contribuisce a fornire indicazioni sul grado di alfabetizzazione finanziaria degli italiani. Pur mantenendo punti di contatto e di confronto con le rilevazioni istituzionali condotte da CONSOB e Banca d’Italia, l’Edufin Index s si contraddistingue perché estende l’indagine delle conoscenze non solo al settore finanziario, ma anche a quello assicurativo e amplia e approfondisce la misurazione degli aspetti comportamentali.

 

L’Edufin Index si basa dunque su due pilastri, che contribuiscono in parti uguali al punteggio finale: un Awareness Index che misura le conoscenze e un Behavioural Index che misura la cosiddetta compostezza comportamentale - la capacità degli italiani di prendere decisioni finanziarie consapevoli e responsabili.

 

 

Entrambi questi aspetti hanno mostrato lievi segnali di peggioramento rispetto all’anno precedente. L’Awareness Index si attesta a 53,6, evidenziando una conoscenza insufficiente dei concetti finanziari e assicurativi di base da parte di gran parte della popolazione. Questo risultato riflette non solo un deficit educativo, ma anche la difficoltà degli italiani nel riconoscere e giudicare adeguatamente le proprie competenze finanziarie.

 

Il Behavioural Index, che misura l’effettiva capacità di agire in modo consapevole nel campo finanziario, è sceso a 57,5. Le scelte finanziarie sono influenzate da un contesto macroeconomico incerto e da una percezione spesso errata dei rischi, come dimostrano i punteggi bassi nel sotto-indicatore di “risk perception”. Questo aspetto è cruciale: una scarsa percezione del rischio può portare a decisioni poco ponderate, con conseguenze negative sia sul piano personale che economico generale.

 

L’indagine è stata condotta attraverso un questionario ideato da SDA Bocconi e sottoposto da DOXA a circa 3.500 individui. Per rendere più affidabili le comparazioni, circa metà del campione è in comune con quello dell’anno precedente.

Disparità geografiche e socioeconomiche

La distanza tra Nord e Sud si conferma anche sul fronte dell’alfabetizzazione finanziaria. Gli abitanti del Nord-Est ottengono i risultati migliori, con un punteggio medio di 57,6, mentre quelli del Sud e delle Isole si fermano a 53, un divario di oltre quattro punti. Questa differenza riflette non solo le disparità economiche, ma anche la diversa esposizione alle opportunità educative e alla consulenza finanziaria.

 

Un altro fattore determinante è il reddito. Chi guadagna oltre 80.000 euro all’anno raggiunge un punteggio medio di 64,8, ben al di sopra della sufficienza, mentre i redditi inferiori a 20.000 euro si fermano a 50,3, un livello che segnala un rischio elevato di esclusione finanziaria.

 

 

A preoccupare in particolare è il 12% della popolazione che ottiene risultati inferiori al 40. Questo 12% comprende persone socialmente fragili ed escluse dai servizi finanziari. Tra di loro, risultano sovrarappresentati i giovani e le donne, due categorie che presentano problematiche caratteristiche e che meritano approfondimenti specifici nelle prossime settimane.

Cluster comportamentali: chi sono gli italiani della finanza?

Il rapporto divide la popolazione in cinque cluster distinti in base al livello di alfabetizzazione finanziaria e ai comportamenti associati:

 

  • Fragili e disinteressati (23% della popolazione): con un Edufin Index medio di appena 41, sono persone ad alto rischio di fragilità finanziaria, fortemente avversi al rischio e mancano di numeracy, vale a dire le abilità logico-matematiche utili a interpretare correttamente i fenomeni economici che devono affrontare. Sono persone lontane dal mondo finanziario, poco interessate e informate. Il loro stato d’animo prevalente sui temi finanziari è l’indifferenza, frutto di mancanza di aspettative ed esperienze
  • Insicuri ma fiduciosi (21%): con un punteggio medio di 53, sono persone, molte donne, con elevata avversione al rischio e basso coinvolgimento con il mondo finanziario. Li differenzia nettamente il buon interesse dichiarato per le tematiche finanziarie e assicurative e una adeguata propensione ad informarsi e ad apprendere, ma li blocca la paura di subire truffe e commettere errori. Il loro stato d’animo prevalente sul fronte finanziario è il disorientamento, frutto di aspettative negative, probabilmente generate dall’insicurezza e dal timore, ed esperienze positive.
  • Noncuranti e fai da te (18,5%): hanno un punteggio pari a 55, quindi ancora insufficiente. È un gruppo con una forte connotazione generazione, poiché presenta una elevate concentrazione di giovani, di entrambi i sessi. Li caratterizza lo scetticismo verso gli intermediari finanziari e l’elevata propensione ad operare in autonomia. Si tratta di persone che partecipano poco alle decisioni finanziarie famigliari, dichiarano basso interesse per le tematiche finanziarie, ma al tempo stesso si informano molto frequentemente, prevalentemente online. Lo stato d’animo che li caratterizza è la diffidenza frutto di aspettative negative ed esperienze inesistenti.
  • Ottimisti e impavidi (25%): con un punteggio sufficiente di 65, questo gruppo è composto da persone, in larga parte uomini, finanziariamente solide, pienamente coinvolte nelle decisioni finanziarie famigliari. Si tratta di italiani che hanno, tra le altre cose, una certa predisposizione ad operare in autonomia. Informati e interessati, segnalano come possibile causa di allontanamento dal mondo finanziario e assicurativo, l’eccesso di tempo necessario per mantenersi adeguatamente informati e la gamma troppo ampia di prodotti tra cui scegliere. Lo stato d’animo prevalente degli ottimisti e impavidi è lo stupore, frutto di mancanza di aspettative ed esperienze positive.
  • Colti e composti (13%): il cluster d’eccellenza, con un Edufin Index medio di 69, è composto da persone di ambo i sessi di età compresa tra 35 e 64 anni, in genere con livelli elevati di scolarità, con redditi medi e medio-alti. Li caratterizza la maggiore propensione ad affidarsi agli intermediari per operare nei mercati finanziari ed assicurativi. In aggiunta, ciò che rischia di allontanarli dal mondo finanziario è il timore di commettere errori e subire truffe. Ciò nonostante, il loro stato d’animo prevalente è la soddisfazione, frutto di aspettative ed esperienze positive.

Le cause del risultato complessivo

Il quadro generale dei risultati suggerisce che la scarsa alfabetizzazione finanziaria degli italiani sia il prodotto di una combinazione di fattori:

 

  • Mancanza di educazione formale: l’assenza di programmi strutturati nelle scuole lascia i cittadini impreparati ad affrontare tematiche economiche complesse.
  • Fiducia limitata nelle istituzioni: molti italiani si sentono scoraggiati dall’opacità e dalla complessità percepite nei prodotti finanziari, riducendo l’interesse verso il settore.
  • Contesto economico e geopolitico sfavorevole: l’instabilità degli ultimi anni ha reso più difficile pianificare e prendere decisioni finanziarie a lungo termine.
  • Accesso diseguale alle risorse: disparità di reddito e geografiche limitano l’accesso a consulenze e strumenti educativi adeguati.

 

I docenti SDA Bocconi che hanno partecipato all’ideazione e alla stesura del RAPPORTO EDUFIN INDEX 3° EDIZIONE Consapevolezza e comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani sono Barbara Alemanni, Paola Castelli, Umberto Filotto, Gennaro De Novellis e Alessandro Recla.

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