Scaffale

Liz Taylor e il diritto dell’arte

Nel 1963, mentre viveva a Londra con Richard Burton, Liz Taylor acquistò all’asta da Sotheby’s per 92.000 sterline un van Gogh che negli anni Trenta era appartenuto a una collezionista tedesca di religione ebraica. Gli eredi, negli anni Novanta, citarono l’attrice hollywoodiana reclamando il quadro e sostenendone l’illegittima confisca da parte del regime hitleriano. 

 

La Corte diede ragione a Liz Taylor, per una serie di motivi che comprendono sicuramente la prescrizione e probabilmente anche l’apparente buona fede dell’attrice. “In tutte le vicende giuridiche vi sono elementi – diciamo – di contorno, di colore, che anche quando non sono determinanti per la soluzione di una controversia, informano l’approccio delle corti e (magari) le predispongono più positivamente verso certe interpretazioni,” commenta Marco Ventoruzzo, nel suo Il van Gogh di Liz Taylor. “In ogni caso, Liz Taylor vendette il suo van Gogh nel 2012 insieme ad altri dipinti: era il pezzo forte della collezione e venne valutato sedici milioni di dollari.” 
 
Di storie come questa il mondo dell’arte ne nasconde a decine. E in questo libro Ventoruzzo, che è anche un grande appassionato d’arte, ne racconta diverse, come fossero capitoli di un unico legal thriller che si dipana tra botteghe di pittori, gallerie di collezionisti e corti dei tribunali. Accompagnando il lettore alla scoperta dei risvolti meno noti di questo universo.  
 
Nel primo di sette capitoli, Ventoruzzo si chiede (e spiega) che cosa sia arte secondo la legge, ma incuriosisce il lettore raccontando che “una mattina del febbraio del 2014 gli organizzatori di una mostra d’arte contemporanea a Bari si accorsero che mancavano alcune opere di giovani artisti quali Nicola Gobbetto e David Jablonowski, opere che erano arrivate nella sede della mostra e avrebbero dovuto essere esposte. Il mistero fu presto chiarito: un’addetta alle pulizie, durante la notte, aveva scambiato gli imballaggi delle opere e loro parti per spazzatura e li aveva consegnati ai netturbini.” 

 

Che cosa la distingue da altri prodotti dell’ingegno? Quali sono i meccanismi della censura e quali le regole del mercato? Come funzionano le aste? E, ancora, storie di falsi, furti e sottrazioni illegittime, ma anche di graffi ti realizzati nottetempo. Fino a chiedersi come attraverso i secoli si sia distinta l’arte “ufficiale,” volta a riconoscere e celebrare il potere, da quella che ha saputo essere più critica e sovversiva. 

 

Marco Ventoruzzo è Professore ordinario di Diritto commerciale presso l’Università Bocconi e direttore dell’Area Law di SDA Bocconi School of Management. Avvocato, dottore commercialista e revisore legale, è Presidente di AMF Italia, associazione di banche e intermediari finanziari. 

 

  • Editore: EGEA 
  • Data di pubblicazione: aprile 2024 
  • ISBN: 978 88 238 3958 8 
  • Pagine: 153 + VIII 
  • Formato: Carta, ePub 

 

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