Era il 1983. A Sanremo un giovane Vasco presentava Vita Spericolata. E per la prima volta venivano introdotti gli incentivi di produttività per il personale degli enti locali (DPR. 347/1983). Tre anni dopo, Adesso tu di Eros Ramazzotti vince Sanremo e gli incentivi di produttività vengono istituiti per anche per il personale della PA centrale, insieme ad un fondo ad hoc (DPR 13/1986). Per la PA locale il fondo viene istituito l’anno dopo, finanziato dal 50% da attese ‘economie di gestione’.
Anni ’90, stagione di grandi riforme, per lo più in salsa New Public Management. Nel 1993 La Solitudine lancia l’esordiente Laura Pausini. Intanto, col DLgs 23/93 e le riforme che introduce in materia di dirigenza e pubblico impiego, si afferma un nuovo principio, sulla scorta della dubbia esperienza del decennio appena trascorso: la retribuzione della produttività deve essere ancorata a ‘misure oggettive della prestazione’.
Quando il DLgs 77/1995 introduce il controllo di gestione negli enti locali, l’auspicio è che di lì vengano fuori misure cui ancorare la produttività. Il requiem definitivo agli strumenti di programmazione e controllo arriva col DLgs 286/1999, che stabilisce che la retribuzione di risultato dei dirigenti sia ancorata ai dati del controllo di gestione. Pertanto, nel 2009, quando Vasco riempie ormai gli stadi di tutta Italia con spettacoli colossali, Ramazzotti ha venduto decine di milioni di dischi nel mondo e Pausini ha già vinto un Grammy, la PA è ferma allo stesso palo di 25 anni prima: l’insoluto problema di trovare uno straccio di misura che permetta di giustificare la retribuzione accessoria (da tempo, ormai, unica componente del salario che ha conosciuto incrementi, a fronte del blocco degli stipendi pubblici) trova nel DLgs 150 un nuovo feticcio. La performance. Come continua la musica è noto ai più.