
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 mag 2025
- 6 giorni
- Class
- Italiano
Progettare strategie di marketing efficaci integrando l'approccio tradizionale e quello digital per valorizzare e personalizzare l'esperienza del cliente.
Un tipico problema che preoccupa chi è alla guida di una PMI è quello riguardante l’organizzazione delle attività e la gestione delle persone: le lamentele più comuni riguardano la disorganizzazione e la presunta inadeguatezza dei collaboratori. I due temi, il primo più legato alla configurazione dell’organigramma, alla divisione del lavoro, alla chiarezza e al rispetto dei ruoli e delle posizioni ed il secondo maggiormente connesso alle caratteristiche delle risorse umane, al loro profilo medio, alla loro motivazione, si intrecciano in un groviglio rispetto al quale l’imprenditore spesso fatica a trovare soluzioni. Per giunta, osservando la propria realtà aziendale dall’interno, come è naturale per chi è a capo dell’impresa, si rischia di restare imbrigliati in una prospettiva di lettura parziale, prigionieri del proprio punta di vista sulle questioni organizzative e inerenti le risorse umane. In ragione di ciò, vorrei provare a dare qualche suggerimento di base per impostare correttamente l’organizzazione di una piccola impresa, cercando di spiegare in modo chiaro il rapporto esistente tra decisioni strategiche e scelte organizzative.
E’ dalla strategia che si deve partire per progettare l’organizzazione più adeguata. Questa deve essere la prima consapevolezza nella testa di un imprenditore. Uno dei consigli più ricorrenti che diamo nei nostri corsi è infatti quello di avere chiara in mente la direzione aziendale ovvero la strategia. Occorre partire da ciò che in aula chiamiamo la “mission” ovvero, in sintesi, il fine ultimo di una impresa, la ragione della sua esistenza. Deve essere cristallina, talmente tanto nitida da non richiedere troppi giri di parole. Quando le idee sono chiare ci si fa capire facilmente e si riesce ad andare subito al punto. Dalla “mission” poi si devono ricavare una serie di linee strategiche che successivamente si tradurranno in azioni e progetti. Se la combinazione identificata dall’imprenditore di prodotto, mercato e tecnologia (ovvero l’idea strategica), incontrerà i favori della domanda e del mercato, se verrà apprezzata dai clienti, si potranno produrre risultati interessanti cioè si raggiungerà il vero fine dell’impresa. In termini estremamente sintetici, la strategia attiene al piano delle finalità aziendali mentre l’organizzazione, ovvero il modo in cui le persone vengono scelte e coordinate per tradurla in pratica, pertiene al piano dei mezzi. La strategia è un fine mentre l’organizzazione va concepita come uno strumento al suo servizio, deve essere coerente, adeguato a concretizzarla. Se aveste l’obiettivo di raggiungere il rifugio Capanna Margherita sul Monte Rosa a 4.550 metri d’altitudine, scegliereste i vostri compagni di viaggio tra i pescatori di Mazara del Vallo attrezzati di stivali di gomma, reti e arpioni? Confondere i mezzi con i fini è un errore concettuale da evitare così come è grave non calibrare lo strumento allo scopo che deve perseguire: in azienda questa svista porta inevitabilmente problemi.
La strategia è un fine mentre l’organizzazione va concepita come mezzo
L’organizzazione deve seguire la strategia ma, va detto, da sola, non porta al successo: essa consente di generare valore solo se correlata ad una formula imprenditoriale che trova risposta positiva nel mercato. Una organizzazione coerente ad una strategia fallimentare purtroppo non salva l’azienda. Questa deve essere la seconda consapevolezza.
E’ anche vero però ed è facilmente comprensibile su base logica che la strategia, quando azzeccata, è condizione necessaria ma non sufficiente per generare profitto. Ecco la terza regola aurea. La buona idea strategica non porta valore nel tempo se non è accompagnata da una organizzazione in grado di tradurla in pratica in modo adeguato. Fini e mezzi devono essere ben distinti, i secondi coerenti ai primi ed ad entrambi occorre dare attenzione.
Esistono una moltitudine di soluzioni organizzative per le piccole e medie imprese
Penultimo passaggio. Come si può facilmente comprendere - persino all’interno dello stesso settore - molte sono le strategie possibili, tutte diverse e tutte potenzialmente capaci di portare all’azienda risultati economici positivi. Se, come spiegato, l’organizzazione rappresenta semplicemente un mezzo, un ponte tra una buona idea e dei risultati di valore, proprio per la relatività insita nel concetto stesso di strumento, esisteranno una moltitudine di soluzioni organizzative per le piccole e medie imprese, da quelle più semplici a quelle più complesse, che potremo definire ideali se consentono di tradurre in pratica la strategia. Lo sforzo da fare è quindi quello di calibrare la dotazione di persone e di competenze interne all’azienda alla propria strategia, adottando una ricetta unica, rifiutando, con cognizione di causa, le soluzioni standard. Sempre meglio il Caterpillar del badile? No ovviamente no. La potenza dello strumento va commisurata all’obiettivo. Per fare l’orto di un metro quadro nel giardino di casa, la ruspa americana parebbe un poco eccessiva….
Ultimo spunto. Più che uno spunto una certezza. Una volta messa a punto l’organizzazione che reputerete giusta, cioè il mezzo coerente al fine, sappiate che non sarà comunque perfetta e durevole nel tempo. Anche nella migliore delle situazioni avrà bisogno di “manutenzione” se non addirittura di cambiamenti importanti dettati da altrettante virate nella strategia. Insomma la buona organizzazione - perché quella perfetta non esiste - necessita di attenzione e di adeguamenti continui, come una vigna per dare buoni frutti va preparata, legata, potata. Purtroppo o per fortuna non sarà "per sempre”. Buon lavoro!