- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 11 mar 2025
- 40 ore
- Online
- Italiano
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.
Le PMI costituiscono un pilastro dell’economia europea e delle catene globali del valore e, per tal motivo, giocano un ruolo fondamentale nella sfida verso la transazione alla sostenibilità. Senza il loro pieno coinvolgimento, infatti, la transizione semplicemente non si verificherebbe. D’altra parte, per le PMI tale sfida rappresenta un’incredibile opportunità per acquisire o consolidare il proprio vantaggio competitivo, non solo per la spinta innovativa che un approccio sostenibile produce, ma anche per garantirsi l’accesso a supply chain certificate, migliori condizioni di finanziamento, partnership strategiche con enti pubblici e privati.
Stando alle proiezioni dell’UE, la trasformazione dei business in chiave sostenibile dovrebbe generare a livello mondiale opportunità economiche per un valore di 12 trilioni di dollari e creare 380 milioni di posti di lavoro entro il 2030, di questi ultimi più del 50 per cento dei quali situati nei Paesi in via di sviluppo.
In virtù della sfida a cui le PMI europee sono chiamate nell’immediato futuro, il libro bianco Fostering sustainability in Small and Medium-sized Enterprises si è posto l’obiettivo di analizzare l’approccio di queste alla sostenibilità, analizzandone criticità e driver di successo. In secondo luogo, lo studio ha fornito una prima sistematizzazione degli strumenti e delle iniziative attualmente disponibili per portare PMI a bordo dell’agenda della sostenibilità e di creare una piattaforma europea che dia maggiore visibilità alle imprese sostenibili e spinga i piccoli e medi imprenditori ad adottare modelli di business più responsabili dal punto vista ambientale, economico e sociale.
Sviluppato dal Sustainability Lab di SDA Bocconi con il contributo di Assicurazioni Generali nell’ambito del progetto SME EnterPRIZE e il supporto di ricercatori provenienti dalle università di otto Paesi (Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna, Svizzera), lo studio si è fondato sull’analisi di oltre 3000 articoli scientifici e di oltre 100 rapporti di istituzioni internazionali, uffici statistici, centri di ricerca pubblici e privati.
Dal report è emerso come l’approccio delle PMI alla sostenibilità sia meno strutturato e formalizzato di quello delle imprese più grandi, mentre adottano strategie più informali. Alcuni numeri lo rivelano: solo il 13% delle PMI europee dichiara di aver intrapreso strategie di sostenibilità, il 21% di essere in procinto di farlo, il 40% di diventare un’impresa sostenibile in futuro. In realtà, le PMI europee fanno molto di più di quanto sono consapevoli o in grado di comunicare. Sono infatti molte le imprese che hanno adottato politiche di welfare per i dipendenti (76% delle PMI in Austria, 68% in Ungheria, 66% in Italia e Spagna, 65% in Germania), di salvaguardia ambientale (69% in Spagna, 67% in Italia, 66% in Svizzera) e di sostegno ad attività sociali, formative, benefiche o culturali sul territorio (per esempio, l’84% delle PMI tedesche).
Il libro bianco individua poi le 5 barriere principali alla transizione sostenibile delle PMI, legata a fattori istituzionali, organizzativi e individuali: mancanza di competenze interne, mancanza di risorse finanziarie, limiti legati a fattori burocratici, carenza della domanda dei consumatori e mancanza di strumenti dedicati alle PMI.
L’analisi per singolo Paese ha inoltre fornito nel dettaglio le barriere all’adozione di un approccio strutturato alla sostenibilità (Figura 1). Per esempio, il 52% delle PMI italiane indicano la burocrazia e i costi elevati quale principale ostacolo all’adozione di iniziative di sostenibilità, mentre il 38% lamenta di un mercato non ancora maturo per rispondere adeguatamente ai temi della sostenibilità. I vincoli di tempo e la burocrazia, così come la mancanza di personale, scoraggiano le PMI tedesche dall’adottare una strategia di sostenibilità, mentre l’incertezza del quadro politico e legale, che riduce la volontà delle imprese di fare investimenti a lungo termine, così come le incertezze sulla domanda di mercato e sulla disponibilità dei clienti a pagare per prodotti o servizi più sostenibili influenzano la capacità delle PMI francesi di adottare iniziative in tal senso.
Figura 1 - Principali barriere che ostacolano le PMI nella loro transizione sostenibile
Per superare le barriere che impediscono alle PMI di adottare strategie di sostenibilità, sono indispensabili strumenti su misura, economici o no, sviluppati e gestiti da organizzazioni pubbliche o private o in partenariato. Lo studio ha identificato 15 grandi categorie di iniziative e strumenti per assicurare una giusta transizione delle PMI verso la sostenibilità, cioè una transizione che sia compatibile con le risorse e le capacità delle PMI (Figura 2). Tra queste: una migliore formazione sul tema della sostenibilità; una più ampia diffusione degli strumenti finanziari ESG; l’elaborazione di KPI standardizzati e su misura per misurare gli impatti e i rischi ambientali e sociali delle PMI e per fornire gli strumenti per valutare queste aziende rispetto ai criteri ESG; la promozione di strumenti per sostenere la domanda di prodotti e servizi ecologici; la presenza di criteri ESG nelle gare pubbliche o di nuovi strumenti di reporting.
Figura 2 - Iniziative e strumenti per promuovere la sostenibilità nelle PMI
Sebbene le molteplici sfide della sostenibilità possano rappresentare un esercizio difficile e scoraggiante per le PMI, seguire alcuni processi ben pianificati può facilitare il percorso di crescita in tale ottica.