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Il Coraggio di Correggere per una Leadership Efficace

Quando si parla di leadership, spesso ci si concentra sulle capacità di ispirare e motivare, ma c’è un aspetto altrettanto importante che viene sottovalutato: il coraggio di correggere. Un leader che si assume la responsabilità di intervenire e affrontare gli errori, anche a costo di esporsi, è un leader che sa come guidare un team verso l’eccellenza. Questo non è un compito facile e comporta dei rischi, ma è anche un segnale inequivocabile di una leadership matura e responsabile.

Spesso si ascoltano storie di leader che evitano le conversazioni difficili per paura di incrinare i rapporti con i propri collaboratori o di essere percepiti in modo negativo Un confronto può trasformarsi in conflitto, ma evitare di esporsi per paura di queste situazioni può essere ancora più dannoso. Un leader che non corregge rischia di creare un ambiente in cui l’errore viene normalizzato, e questo a lungo andare può compromettere il successo dell'intero team. Il segreto sta nell'equilibrio tra assertività ed empatia. Non si tratta di puntare il dito o di criticare in modo distruttivo, ma di offrire feedback costruttivi e concreti. Correggere significa aiutare a migliorare. Quando un leader si espone in questo modo, non solo corregge l’errore, ma dimostra interesse genuino per la crescita del proprio team. I collaboratori che ricevono un feedback tempestivo e costruttivo diventano più consapevoli delle loro aree di miglioramento e sanno che possono contare sul supporto del leader per superare le difficoltà.

È noto infatti che un approccio trasparente e orientato al miglioramento genera fiducia. Un leader che si espone dimostra di avere a cuore non solo il risultato, ma anche il benessere del team. È così che si crea una cultura in cui le persone non hanno paura di sbagliare, ma sanno che possono imparare dai propri errori.

Attenzione, però. Non sempre è necessario essere immediatamente tempestivi nel correggere i propri collaboratori. Mentre la tempestività è spesso cruciale per prevenire errori futuri e migliorare le prestazioni, ci sono situazioni in cui è meglio adottare un approccio più riflessivo e strategico. Ad esempio, in situazioni in cui l’errore ha un impatto immediato su una scadenza o su altri membri del team, una correzione rapida è fondamentale. Tuttavia, ci sono casi in cui l’errore non ha un impatto diretto e correggerlo subito potrebbe non essere necessario. In alcuni casi, infatti, può essere più efficace attendere il momento giusto per fornire un feedback, magari in un incontro privato o in un contesto più disteso, piuttosto che nell'immediatezza del problema, soprattutto se la correzione riguarda aspetti più delicati o personali. In questo modo, il collaboratore ha il tempo di riflettere e accettare il feedback in modo più costruttivo.

Un altro fattore importante è la componente emotiva. Correggere un collaboratore mentre si è emotivamente coinvolti, magari perché l'errore ha causato frustrazione, può portare a un feedback impulsivo e poco costruttivo. In questi casi, se possibile, è consigliabile prendersi un momento per riflettere e fornire un feedback ponderato.

 

In sintesi, possiamo dire che un leader efficace è un leader che sa bilanciare la necessità di un feedback immediato con l'opportunità di una correzione più strategica e mirata al miglioramento a lungo termine. La correzione è simultaneamente un’arte e una responsabilità. Si può apprendere ed è parte integrante del ruolo del leader: se ci pensate un leader che sa correggere è, infatti, un leader che sa far crescere. Quale miglior ambizione?

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