Welfare aziendale e previdenza integrativa – Gli impatti degli squilibri generazionali

Un dialogo sul panorama attuale e sulle proiezioni future dal Corporate Welfare Lab

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“Il sistema sociale italiano è caratterizzato da una crescente denatalità. Questo sta generando forti squilibri generazionali che hanno un forte impatto sui sistemi previdenziali, con effetti diretti sull'equilibrio tra chi riceve prestazioni e chi le sostiene”. Apre così Alberto Dell’Acqua, Direttore del Corporate Welfare Lab, il primo incontro ospitato dal Lab lo scorso 21 maggio.

Sia durante l’incontro dello scorso settembre 2023, che nell’evento annuale del Lab, si è parlato della relazione positiva tra welfare aziendale e genitorialità. Tuttavia, il tema della denatalità continua a essere una preoccupazione centrale per il nostro sistema sociale.

Qual è il quadro sociale attuale in Italia? Quali i problemi emergenti e le possibili soluzioni per ribilanciare i sistemi previdenziali? Queste sono alcune delle tematiche che sono state approfondite e le domande a cui si è cercato di dare risposta durante l’incontro.

 

Gli impatti dell’inverno demografico sulla previdenza pubblica

Paolo De Angelis, Presidente e Socio Fondatore dello Studio Attuariale De Angelis – Savelli e Associati, Università La Sapienza Roma, evidenzia come i trend demografici attuali di “aumento della speranza di vita e diminuzione del tasso di natalità, invecchiamento della popolazione e rischio di longevità stiano mettendo a dura prova la sostenibilità economica e finanziaria dei sistemi previdenziali.”

Secondo i dati ISTAT, la speranza di vita è aumentata significativamente, con un incremento di 30 anni tra il 1940 e il 2022 e le proiezioni future proseguono su questa linea. Tuttavia, la popolazione anziana sta crescendo molto più rapidamente rispetto ai giovani, con un indice di vecchiaia di oltre cinque anziani per bambino nel 2023, il che potrebbe portare a un calo demografico significativo e a un aumento dei percettori di pensione.

 

Il ruolo del welfare aziendale e della previdenza integrativa

“La previdenza complementare e il welfare aziendale possono contribuire a mitigare gli effetti degli squilibri demografici” sottolinea Simone Bini Smaghi, Vice Direttore di ARCA, evidenziando dall’altra parte le difficoltà culturali e la scarsa conoscenza finanziaria che ostacolano una maggiore adesione alla previdenza complementare in Italia.

Tra i vantaggi per le aziende che adottano piani di previdenza complementare, Simone Bini Smaghi cita “l'attrazione e la retention delle risorse, il miglioramento delle politiche di sostenibilità e i benefici economici e fiscali”, garantendo contemporaneamente ai dipendenti vantaggi economici e fiscali, flessibilità e una gestione ottimale dei risparmi.

 

Lo stato dell’arte della previdenza integrativa: quali opportunità?

Lo stato dell'arte della previdenza integrativa in Italia mostra un tasso di partecipazione ancora basso, rappresentato principalmente da forme individuali piuttosto che collettive. Nonostante una crescita del mercato negli ultimi cinque anni, il margine di miglioramento è ampio, con possibili impatti positivi sul tasso di crescita dell’economia reale come dimostrato in paesi come l’Olanda.

Tra i principali ostacoli alla diffusione della pensione integrativa Mauro Panebianco, Partner PwC Italia, cita “la scarsa attrattività finanziaria dei prodotti, le limitate opportunità di usufruire del capitale investito anticipatamente, la percezione del TFR da parte delle aziende come liquidità, un utilizzo limitato come strumento di welfare, la discontinuità di carriera dei dipendenti – dovuta a percorsi di carriera sempre più dinamici, l’inefficacia comunicativa da parte delle aziende verso i dipendenti riguardo le diverse soluzioni pensionistiche e i relativi benefici”.

 

Prospettive future

Giulio Siniscalco, Commercial Director Benefit & Engagement, Edenred Italia e Francesco Pasquale De Mutiis, Director People Transformation, PWC chiudono la discussione esplorando le relazioni tra welfare aziendale e previdenza integrativa.

Siniscalco evidenzia l'importanza del welfare aziendale nel migliorare il potere d'acquisto dei dipendenti, nel favorire un equilibrio tra vita lavorativa e privata e nel migliorare la produttività delle aziende. “Sono soprattutto le grandi aziende ad aver implementato piani welfare, oggi la vera sfida è diffondere la cultura del welfare tra le PMI, tessuto produttivo del nostro Paese”, afferma in chiusura.

“È importante analizzare le necessità della forza lavoro per sviluppare piani di welfare adeguati e saperli comunicare in modo efficace” continua De Mutiis, toccando il ruolo crescente dei fattori ESG nelle politiche aziendali e l'urgenza di affrontare gli squilibri sociali e generazionali attraverso iniziative di welfare e previdenza integrativa.

Proprio su questo tema si è chiuso l’incontro del Corporate Welfare Lab: gli squilibri generazionali devono essere bilanciati da una combinazione di misure di welfare aziendale e previdenza integrativa. La componente sociale dei progetti ESG non può essere sottovalutata e la collaborazione tra imprese, lavoratori e istituzioni diventa cruciale per costrui

 

SDA Bocconi School of Management

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