- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 3 mar 2025
- 5 giorni
- Blended
- Italiano
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La presentazione annuale del Rapporto OASI 2023 – l’Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano di SDA Bocconi – è stata il terreno di discussione sul presente e il futuro del SSN e ha visto la partecipazione di vari ospiti: Americo Cicchetti del Ministero della Salute; Luca Baldino e Elisa Sangiorgi di Regione Emilia Romagna; Ettore Cinque di Regione Campania; Monica Calamai dell’AUSL Ferrara e Carlo Nicora della Fondazione Irccs Istituto Tumori di Milano.
L’evento, tenutosi il 28 novembre e realizzato con il contributo incondizionato di Viatris e Roche, ha acceso i riflettori sul contesto di austerità nella spesa sanitaria, contrapposto alle significative opportunità di investimento con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’offerta del Servizio sanitario nazionale è infatti già implicitamente razionata e nei prossimi anni l’evoluzione demografica è destinata a peggiorare la situazione. Nonostante i finanziamenti straordinari durante l’emergenza Covid e l’aumento delle assunzioni di personale medico, la spesa corrente per la sanità è tornata a scendere in termini di incidenza sulla ricchezza nazionale: secondo le stime, passerà dal 6,7% del PIL del 2022 al 6,1% nel 2026.
"Con le limitate risorse a disposizione, il SSN deve prendere in carico una popolazione tra le più anziane del mondo" afferma Francesco Longo, responsabile scientifico del Rapporto OASI curato dai ricercatori del Centro di Ricerche sulla Gestione Sanitaria e Sociale (CERGAS) di SDA Bocconi. "Il 24% degli italiani è over 65; il 40% dichiara almeno una patologia cronica, il 21% una poli-patologia. Si stimano quasi 4 milioni di persone non autosufficienti: il tasso di copertura dei loro bisogni è ridotto. Già oggi metà delle visite specialistiche e un terzo degli accertamenti sono a carico dei cittadini."
La strategia suggerita dal rapporto per mitigare il divario strutturale tra la domanda di servizi sanitari e la disponibilità di risorse per erogarli è spostare l’attenzione sul governo della domanda, passando dalla logica delle prestazioni a quella della presa in carico e la definizione di priorità per l’accesso alle specifiche prestazioni. Per riuscirci è necessaria un’analisi dettagliata dei consumi di pazienti con profili di salute omogenei, per individuare le aree di over- e under-treatment, considerando nel conteggio anche quanto ottenuto in regime privato; la limitazione delle prescrizioni a quanto effettivamente erogabile; lo snellimento delle procedure, facendo coincidere i momenti della prescrizione e della prenotazione. Un percorso non facile ma fondamentale per la sostenibilità del sistema.
Secondo Alberto Ricci, coordinatore del Rapporto OASI, "siamo di fronte a un universalismo dichiarato che, in realtà, è selettivo. Ciò pone la questione, da valutare a livello di singolo servizio, se definire delle priorità consapevoli, orientate a individuare i bisogni più intensi e a rispondervi in maniera efficace, o continuare ad accettare un razionamento dettato, il più delle volte, dal caso o dalla capacità individuale di navigare il sistema burocratico."
Il Rapporto enfatizza l'importanza dell'innovazione non solo tecnologica ma anche organizzativa, con un focus sul ruolo delle aziende sanitarie e delle direzioni strategiche del top management. Si propone un approccio multiprofessionale e multidisciplinare, concentrato sulla prevenzione e sugli interventi legati alle condizioni di cronicità. Una riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale di questo tipo, con il passaggio dalla logica prestazionale alla logica di presa in carico, sarebbe a conti fatti un modo per rendere realmente impattanti i fondi del PNRR rispetto al semplice potenziamento dei servizi a modello invariato.
SDA Bocconi School of Management
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