L’Invernizzi AGRI Lab delinea Il futuro possibile dell’agricoltura, un futuro da protagonista.

Come discusso durante l’evento annuale di AGRI Lab, il settore agroalimentare è chiamato ad assumere un ruolo di primo piano nell’affrontare le grandi sfide che l’umanità ha di fronte.

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Tra cambiamento climatico, inflazione, conflitti in corso e una normativa in continua evoluzione, gli ultimi mesi hanno messo a dura prova l’agricoltura e il settore agroalimentare. Ma il 2023 è anche l’anno in cui l’Unione Europea e le istituzioni hanno restituito al settore un ruolo di primo piano nell’affrontare le grandi sfide dell’umanità. L’evento annuale di AGRI Lab, intitolato “Agroalimentare: il futuro possibile” accende i riflettori proprio su queste sfide, fornendo risultati e strumenti concreti per sfruttare le opportunità che esse nascondono.

Ad aprire l’evento Paola Cillo, Associate Dean for Research di SDA Bocconi, e Gianantonio Bissaro, Consigliere Delegato di Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, hanno ricordato il ruolo dei laboratori di ricerca come luoghi d’incontro per imprese, accademia e società civile, e il ruolo dell’agricoltura da sempre polo essenziale per la storia umana. Il Direttore di Coldiretti Milano Lodi e Monza, Umberto Bertolasi ha poi concluso gli interventi istituzionali con uno sguardo al presente dell’agroalimentare, ricordando le attività della Confederazione e la sinergia con Filiera Italia, la realtà associativa che vede il mondo agricolo e l’industria agroalimentare insieme a difesa della filiera. A seguire, i ricercatori si sono succeduti al podio, illustrando le principali sfide del settore su cui si concentrano le attività di ricerca del Lab.

 

Vitaliano Fiorillo, Direttore Scientifico di Invernizzi AGRI Lab, ha parlato del ruolo più ampio che l’agricoltura ha e di cui deve farsi carico. “Se guardiamo all’evoluzione normativa degli ultimi anni a livello europeo e mondiale” – afferma Fiorillo – “l’agricoltura non viene più considerata un mero produttore di cibo, fibre e carburanti ma un produttore di servizi ecosistemici che sono alla base della vita di tutti noi. Approvvigionamento quindi, ma anche regolazione del clima, supporto alla biodiversità, sequestro del carbonio.” Partendo da questo presupposto, AGRI Lab ha sviluppato un modello innovativo, denominato OSE: Overall Soil Effectiveness, per calcolare l’utilizzo, l’efficienza e la qualità del suolo agricolo in un’ottica di fornitura di servizi ecosistemici.

 

A conferma della transizione richiesta all’agribusiness, Igor Boccardo, CEO di Leone Alato SpA, ha portato l’esempio della sua realtà: la prima azienda agricola in Italia a misurare il proprio impatto carbonico e a investire in rinnovabili e tecnologie per l’agricoltura di precisione e rigenerativa.

Marianna Lo Zoppo, Coordinatrice di Invernizzi AGRI Lab, ha invece affrontato la sfida della distribuzione equa del valore prodotto tra gli attori economici coinvolti nella filiera agroalimentare. “Dagli studi che abbiamo condotto sulla resilienza agli eventi disruptive, è emerso che, al di la di proprietà come la flessibilità e l’agilità, l’elemento più importante per resistere e adattarsi alle crisi è la collaborazione. È cruciale che la filiera agisca come un unicum, condividendo valori e obiettivi, rischi e benefici.

L’equa distribuzione del valore lungo la filiera,” sottolinea Nicola Lucifero, Equity Partner Studio LCA, “è anche il punto centrale di una serie di nuovi strumenti giuridici che affrontano il problema della frammentazione, aggregando i soggetti e rendendo l’offerta coesa, non solo dal punto di vista nazionale ma anche transnazionale.”

Un ulteriore sfida per il settore riguarda la necessità di migliorare la nutrizione e la salute pubblica. Biagio Maria Amico, ricercatore di AGRI Lab, e Lorenzo Morelli, presidente IRCAF hanno posto l’attenzione non tanto sui volumi prodotti ma piuttosto sulla qualità e sull’accesso a quanto prodotto da parte della popolazione globale. Hanno discusso l’impatto delle fake news alimentari sul benessere pubblico e introdotto i risultati di uno studio che consente ai manager di identificare i disallineamenti tra la propria percezione e quella dei propri clienti rispetto ai prodotti considerati premium.

 

A conclusione dell’evento, Aristea Saputo, Ricercatrice di AGRI Lab, ha presentato un nuovo filone di ricerca sul ruolo dell’agricoltura nell’evoluzione sociale e culturale nei grandi centri urbani, i quali a breve raggiungeranno i 6,7 miliardi di cittadini a livello globale. A integrazione del suo intervento, Francesco Orsini dell'Università di Bologna e Michael Martin del KTH Royal Institute of Technology, hanno illustrato il progetto "Food Systems in European Cities" (FoodE). Finanziato dall'UE nell’ambito di Horizon 2020, FoodE mira ad accelerare la crescita di sistemi alimentari sostenibili nelle città, riunendo iniziative alimentari locali guidate dai cittadini di tutta Europa.

 

SDA Bocconi School of Management

 

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