Il Next Generation Farming, è l’evento annuale di AGRI Lab - Romeo ed Enrica Invernizzi Agribusiness Research Initiative di SDA Bocconi School of Management, in collaborazione con ANGA - Giovani di Confagricoltura e Giovani Imprenditori di Federalimentare, che traccia le priorità di studio ascoltando la voce e le istanze dei protagonisti dell’agribusiness italiano ed europeo. In questa seconda edizione, gli ospiti che si sono avvicendati sul palco hanno portato la discussione sull’agricoltura rigenerativa e il carbon farming a un nuovo livello, con applicazioni e punti di vista molto concreti. L’applicazione estesa delle pratiche di agricoltura rigenerativa potrebbe essere infatti la nuova rivoluzione agro-industriale, in grado di creare un modello produttivo che non depaupera gli ecosistemi e sfrutta le caratteristiche del suolo per sequestrare CO2 dall’atmosfera. Una rivoluzione che i gruppi industriali stanno promuovendo sulla filiera a monte con ingenti investimenti e che può contribuire significativamente ai piani di carbon neutrality delle filiere del cibo.
L’evento ha evidenziato come il futuro sia ancora molto fluido e lo sarà per tutte le aziende della filiera, non solo quelle agricole. Anche con un quadro normativo chiaro e un mercato che gli operatori si augurano possa partire e svilupparsi al più presto, l’agricoltura rigenerativa e il carbon farming non saranno la panacea di tutti i mali, nè questo sarà l’ultimo cambiamento, né possiamo pensare che ci sia un’ultima sfida, ma combattere per mantenere lo status quo è un imperdonabile spreco di risorse.
La resistenza maggiore viene dalle aziende agricole che temono un passaggio repentino all’agricoltura rigenerativa che potrebbe minare le rese delle coltivazioni in campo. Una riduzione che in realtà si verifica solo nei primi cicli e che viene più che compensata da una significativa riduzione dei costi operativi e un migliore grado di utilizzo dell'asset produttivo rappresentato dalla terra. Il Carbon Farming è senza dubbio oggi l’innovazione che, prima ancora della tecnologia, può impattare positivamente sulla redditività delle aziende agricole e non solo metterle al riparo dagli effetti del cambiamento climatico, ma contribuire direttamente alla mitigazione di tali effetti.
Oltre a cambiare le pratiche in campo però, dovremo cambiare i processi di tutta la filiera, dovremo favorire una sorta di integrazione virtuale della filiera attraverso la tecnologia per avere maggiore visibilità su processi, la chiara definizione e trasparenza degli obiettivi la condivisione delle informazioni tecniche e di mercato end-to-end ma anche una gestione dei rischi end-to-end e, soprattutto, una formazione end-to-end.
Sono intervenuti: Gianmario Verona, Gianantonio Bissaro, Vitaliano Fiorillo, Francesco Mastrandrea, Alessandro Squeri, Paolo Barilla, Katarina Waak, Nicholas Towle, Vittorio Ratto, Diana Lenzi.