- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 11 mar 2025
- 40 ore
- Online
- Italiano
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.
Si è svolto in SDA Bocconi School of Management il Forum di EMF - Executive Master in Finance, giunto alla sua quarta edizione, un’occasione di confronto e di interazione sul fenomeno della finanza sostenibile con il top management delle principali aziende e istituzioni finanziarie che rappresentano le specializzazioni dell’Executive Master in Finance, esemplificate dai track di Asset/ Wealth Management, Banking Transformation, Corporate Finance & Control, Real Estate Transformation. L'obiettivo è favorire un dibattito partendo dai driver di trasformazione del business, i relativi impatti sulla catena del valore delle diverse industry e quindi riflettere sulla gestione della finanza all'interno delle aziende per renderle sostenibili nel lungo periodo.
I project work svolti dalla classe 2020 sono stati integrati con l’esplorazione dei lavori del futuro tramite un lungo percorso formativo – l’EMF Future Jobs MIND Lab - che ha unito i partecipanti EMF ai migliori talenti dei programmi Graduate dell'Università Bocconi nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana MIND (Milano Innovation District) sull’area dell’ex EXPO. Il futuro nelle sue varie declinazioni è stato al centro di tutti gli interventi della giornata di confronto, aperta dai saluti istituzionali del Rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona e del Presidente di Arexpo Prof. Giovanni Azzone, e chiusa con l’intervento dell’Associate Dean della Divisione Master della SDA Bocconi Marco Tortoriello e con la premiazione dei gruppi di lavoro congiunti EMF-Graduate selezionati dalla Commissione di MIND.
Come si fa a rendere le aziende più sostenibili? In primo luogo trasformando le sfide in opportunità e modificando i processi di produzione per tenere conto delle lezioni offerte dalla pandemia, in secondo luogo rendendo permanenti i miglioramenti e impostando in modo nuovo i progetti di investimento futuro. Questi i messaggi emersi da vari panel che hanno analizzato in maniera trasversale le aziende dei vari settori, moderati dalla Prof.ssa Rossella Cappetta dell’Università Bocconi e docente del corso di Organizzazione & Personale presso EMF, nel cui ambito sono stati pensati e realizzati i contributi ai project work dati dai partecipanti del Master e dalla Prof. ssa Antonella Carù, Dean della Graduate School dell’Università Bocconi, e da un focus sul pharma e sull’education, con gli interventi del Dean della SDA Bocconi Giuseppe Soda e dalla Prof.ssa Rosanna Tarricone, del Dipartimento di Social and Political Science dell’Università Bocconi e Associate Dean, Divisione Government, Health and Nonprofit di SDA Bocconi School of Management,.
La finanza e la sostenibilità
La finanza sostenibile e l’asset/wealth management è stato in particolare l’argomento affrontato da un panel composto da quattro figure di riferimento in questo settore: Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali, Emanuele Bellingeri, Managing Director & Head of Asset Management Italy di Credit Suisse, Saverio Perissinotto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Eurizon Capital, e Alessandro Gandolfi, Managing Director & Head of Italy di PIMCO Europe. Con la conduzione di Andrea Beltratti, Academic Director di EMF, i quattro manager hanno toccato i punti critici della sostenibilità ai tempi del Covid-19, e non solo. Partendo dalle azioni concrete messe in campo.
“Siamo partiti dalla Tavola dei 17 obiettivi dell’ONU per il 2030”, spiega Ragaini, “per costruire un portafoglio basato non solo su parametri finanziari ma anche sugli obiettivi di sostenibilità scelti dal cliente, per creare un suo investimento ‘su misura’ in chiave di sostenibilità”. “In Credit Suisse puntiamo su un nuovo tipo di approccio che chiamiamo Active Ownership”, aggiunge Bellingeri, “e che comporta una serie di azioni del gestore per orientare e guidare le scelte di investimento in questa direzione”.
Ma essere ESG compliant è un costo o un valore? “È dimostrato che le società che implementano in modo sistematico dei criteri ESG sono più resilienti ai drawdown del mercato. Se si guardano le raccolte nette del 2020 si nota che i prodotti ESG sono decisamente in testa” afferma Perissinotto. Aggiunge Gandolfi: “Anche se la pandemia impone di riconsiderare il trade-off rendimento/ESG e ha creato un potenziale conflitto tra la E la S, i criteri di sostenibilità restano sempre grandi driver di valore. Gli ESG hanno ricomposto il divario tra scelte puramente ‘etiche’, tipiche dei primi prodotti finanziari di questo tipo, e scelte di puro rendimento”.
A un dibattito sull’asset/wealth management c’è sempre un convitato di pietra: il regolatore. Che impatto ha la sua presenza anche in termini di sostenibilità? “Bisogna fare in modo che la regolamentazione non diventi l'ennesima procedura pesante sulla governance”, sottolinea ancora Perissinotto. E Gandolfi riassume: “Il regolatore deve capire che senza la crescita la sostenibilità è destinata a fallire, soprattutto in un momento come questo, con una depressione di tipo post-bellico. Certo in Europa abbiamo più vincoli rispetto ad altre aree ma dobbiamo attivare i nostri ‘animal spirits’ mostrando ai competitor internazionali che la sostenibilità non è solo un’ambizione etica, un vincolo regolamentare o un costo, ma sul lungo termine diventa un fattore competitivo”.
MIND, costruire il futuro sostenibile
C’e qualcosa che può avere a che fare con il concetto di “sostenibilità” più di un progetto della durata di 99 anni? MIND, il progetto di rigenerazione urbana che sta sorgendo sull’ex area Expo alle porte di Milano, è la rappresentazione fisica, “brick and mortar”, della compatibilità tra un grande investimento economico-finanziario e un nuovo modello di sviluppo ESG. Ma anche di un’alleanza vincente tra pubblico e privato.
Ne hanno parlato in un altro panel della giornata i due protagonisti principali di questa avventura, Igor De Biasio, CEO di Arexpo, la società a partecipazione pubblica proprietaria dell’area, e Ferdinando Ferrari Bravo, Managing director di Lendlease, uno dei principali property developer internazionali, stimolati dalle domande di Alessia Bezzecchi, Program Director EMF, e Andrea Beltratti.
“Mind è una storia di successo che nasce da una sconfitta”, dichiara subito De Biasio “Dopo la fine dell’Expo, tentammo di vendere l'area ma il bando andò deserto, troppe incertezze, anche burocratiche, per i potenziali investitori italiani e stranieri. Questo ci ha costretto a riorganizzarci e pensare a una soluzione di tipo anglosassone, con una partnership pubblico-privata. È qui che prende il via la collaborazione con Lendlease. E da un insuccesso iniziale è nato quello che oggi è un uno dei principali distretti di innovazione, la ‘Silicon Valley europea’, che unisce centri di ricerca come Human Technopole, l’Università Statale di Milano, e l’IRCCS Galeazzi, oltre a molte altre aziende hi-tech”.
“Ricordiamo sempre che l’innovazione è un tartufo: si ottiene con determinazione, competenza e anche una parte di fortuna”, sottolinea Ferrari Bravo. “Con molto umiltà siamo andati in giro per il mondo per scoprire i segreti di altri poli di innovazione di successo. Abbiamo capito il valore della partnership pubblico-privata, che catalizza i processi e attira le aziende e le istituzioni ed evita spesso di costruire cattedrali nel deserto; ma anche il valore della contaminazione, della collaborazione tra realtà diverse, grandi e piccole. E poi abbiamo scelto i canali di innovazione su cui concentrarci: la future-health e la city of the future. Noi ci consideriamo enabler di potenziali innovatori”.
MIND si sta dimostrando sempre più un progetto-pilota in tema di innovazione sostenibile, “un modello replicabile in altre regioni italiane”, secondo il CEO Arexpo. “Avere 10 realtà così in Italia ci farebbe fare quel salto di cui oggi il Paese avrebbe un enorme bisogno”. Anche alla luce della pandemia che “ci ha insegnato l’importanza della flessibilità – nel nostro caso pensare a un progetto che in cento anni subirà inevitabilmente delle variazioni – e resilienza – perché per rialzarsi dalle crisi è essenziale guardare oltre il ciclo economico e investire su standard di sostenibilità maggiori di quelli che la contingenza richiederebbe”.
Una lezione perfetta per chi sta investendo nel suo futuro professionale. Rivolto alla platea – fisica e in streaming – dei partecipanti EMF, De Biasio conclude: “Fate sempre un business plan su voi stessi, immaginate dove/cosa volete essere tra 10 anni. Solo così la vostra formazione ha un senso”.
Per approfondimento visualizza i video dell’ EMF-MIND Forum >>
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