Business Innovation in Finance

Executive Master in Finance, EMF C-Suite Forum

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Milano, 2 ottobre 2019
La “Business Innovation in Finance” è uno dei temi più importanti per il suo impatto sul funzionamento delle aziende e sulla crescita economica. Il Premio Nobel del 2018 è stato conferito a Paul Romer per il suo lavoro di ricerca sul ruolo dell’innovazione nella crescita economica. Robert Shiller, Pemio Nobel del 2013, ha discusso il contributo positivo dell’innovazione finanziaria.

 

I Chief delle principali aziende operanti in Italia in una pluralità di settori, tra cui automotive, asset management, private banking, bancario, energia, telecomunicazioni, real estate, hanno partecipato il 20 settembre a “EMF C-Suite Forum”, un evento, aperto dal Dean di SDA Bocconi School of Management Giuseppe Soda, che si è svolto in parte a porte chiuse e in parte in diretta streaming proprio sul tema della Business Innovation in Finance.

 

Il Forum è stato moderato da Franco Tagliaferri, Vice-Direttore di Class Editori, e Andrea Beltratti, Academic Director dell’Executive Master in Finance (EMF) che assieme ad Alessia Bezzecchi Program Director di EMF, ha preparato il materiale che ha costituito la base del dibattito. I partecipanti di EMF, giunto alla terza edizione, hanno lavorato per mesi, sotto la direzione di Rossella Cappetta, Professore Associato alla Bocconi e docente del corso di Organizzazione & Personale nel Master, studiando i business case delle aziende presenti al Forum ed aiutando i Direttori a preparare il dibattito grazie ai loro elaborati, che sono stati presentati in Aula Magna in versione sinteticadurante la diretta web, avente per protagonisti un partecipante di EMF per ciascuno dei quattro track di specializzazione (Asset/Wealth Management, Banking Transformation, Corporate Finance & Control, Real Estate Transformation). Un questionario sottoposto ai Chief nelle settimane precedenti l'evento, ha completato il materiale di preparazione del Forum e ha consentito ai moderatori di avere in anteprima una visione complessiva sulle opinioni del top management italiano sul tema dell’innovazione. 

Tra i numerosi temi discussi si è parlato di gestione dell’innovazione ed organizzazione aziendale, di finanziamento dell’innovazione tramite mercati ed intermediari, di competenze.

 

L’innovazione nel mondo è in quota sempre maggiore legata alle scelte del settore privato. Il settore pubblico, in carenza di risorse, funge spesso da “cabina di regia”, come accade soprattutto negli Stati Uniti in cui ad esempio la NASA non si pone più l’obiettivo di finanziare le missioni spaziali ma cerca di indirizzare le scelte delle aziende private interessate allo spazio per motivi di profitto, guidando strategicamente gli incentivi per la costruzione delle prime basi spaziali sulla Luna, utili per il primo avvicinamento a Marte.

 

Altre pressioni al settore privato vengono dagli investitori istituzionali, che agiscono in misura crescente sulla base di criteri ESG (Environment, Social, Governance). Secondo il rapporto Global Sustainable Investment Review 2018, gli asset investiti con criteri ESG ammontano nel mondo a oltre 30.000 miliardi di dollari, di cui quasi la metà in Europa. La strategia più popolare è quella che riguarda l’esclusione di aziende che non si comportano secondo le migliori pratiche, seguita dalla integrazione dei fattori ESG nei processi di investimento e poi dall’engagement per cercare di cambiare i comportamenti delle aziende meno sensibili. Ma come si gestiscono al meglio tutti questi incentivi e queste pressioni?

 

Per gestire un processo sistematico di innovazione aziendale occorre innanzitutto rendere tutte le funzioni/ strutture responsabili per l’innovazione. Ma altrettanto importante nelle risposte dei Chief è la focalizzazione dell’organizzazione su una funzione specifica: molti ritengono necessaria l’introduzione del Chief Innovation Officer, che può diventare il proprietario della tensione aziendale all’innovazione e stimolare continuamente tutte le strutture.

 

Quale è il modo migliore per finanziare l’innovazione?

Tipicamente si distingue tra sistemi basati sui mercati (paesi anglosassoni) e quelli basati sugli intermediari (Europa continentale). Non è ovvio a priori quale sistema sia il più adatto. In teoria i mercati rappresentano la saggezza collettiva che aggrega le opinioni dei singoli e riesce a guidare in modo invisibile l’allocazione delle risorse verso gli utilizzi preferiti dai consumatori. E’ però anche vero che gli intermediari, e gli investitori istituzionali, riescono ad assumere decisioni sulla base di un processo decisionale e di un insieme di informazioni migliori di quelli a disposizione della maggior parte degli altri investitori. I dati internazionali suggeriscono che da qualche anno i mercati sono meno attivi e gli investitori istituzionali rivestono un ruolo crescente. Gli unicorni, le aziende non quotate che valgono almeno un miliardo di dollari, sono circa 400 per un valore totale di 1.220 miliardi di dollari secondo i dati di CB Insights.

Quali sono le competenze necessarie per la business innovation?

L’eterno dibattito tra “soft skill” e “hard skill” sta lentamente evolvendo. Le soft skill sono indispensabili alle aziende. Una persona con spiccate capacità di lavorare con gli altri, ne intuisce le esigenze e i desideri, probabilmente lavorerà meglio assieme ai suoi colleghi e potrà creare più valore per l’azienda. I Chief presenti al C-Suite hanno concordato con la rilevanza delle soft skill, ma solo puntualizzando come nella maggior parte dei settori e delle mansioni le soft skill debbano necessariamente accompagnarsi alle competenze di carattere tecnico. Il mix tra competenze soft e hard evita che le aziende siano gestite da persone che si limitano a coordinare gli altri senza saper svolgere in prima persona il lavoro di alcuno. E’ la descrizione perfetta di uno degli obiettivi formativi di EMF, teso a trasmettere conoscenze verticali e specialistiche, ma allo stesso tempo aiutare i partecipanti a riflettere sulle applicazioni e sui dati e sugli strumenti manageriali necessari a “mettere a terra” le idee nel contesto del lavoro di squadra che sempre di più caratterizza le aziende.

In conclusione, il C-Suite Forum ha consentito il confronto tra punti di vista diversi, particolarmente apprezzati nell’ambito di un dibattito teso a far emergere i punti comuni ma anche le peculiarità dei settori più importanti e delle aziende più rappresentative della nostra economia.

 

LE AZIENDE DEL PROJECT WORK DI EMF C-SUITE FORUM 2019
Track di Asset/ Wealth Management:
Azimut, Credit Suisse Asset Management, Eurizon Capital, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking

Track di Banking:
Banca5,Banco BPM,Illimity,Intesa Vita

Track di Corporate Finance&Control:
A2A,Automobili Lamborgini,Cerved,ENI,Ferrari Group,Refinitiv,TIM Track di Real Estate,Arexpo,CityLife -Gruppo Generali,COIMA SGR,Prelios

I PARTECIPANTI A EMF C-SUITE FORUM 2019:
Paola Angeletti Intesa Sanpaolo, Emanuele Bellingeri Credit Suisse Asset Management, Andrea Beltratti Università Bocconi, Alessia Bezzecchi Università Bocconi, Gabriele Blei Azimut Holding, Rossella Cappetta Università Bocconi, Stefano Caselli Università Bocconi, Tommaso Corcos Eurizon Capital, Andrea Crenna A2A, Federico de’ Stefani SIT Group, Andrea Dossi Università Bocconi, Luca Manzoni Banco BPM, Francesco Mele illimity, Massimo Mocio Banca IMI, Paolo Molesini Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, Bruno Pavesi Ariston Cavi, Antonio Picca Piccon Ferrari Group, Barbara Pivetta Covivio, Paolo Poma Automobili Lamborghini, Giovanni Ronca TIM, Silvia Rovere Morgan Stanley, Claudio Scardovi AlixPartners, Riccardo Serrini Gruppo Prelios, Giuseppe Soda Università Bocconi, Franco Tagliaferri Class Editori, Franco Villani BTicino

SDA Bocconi School of Management

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