Il nuovo direttore della Masters Division era solito discutere di come migliorare università e scuole di management. Ora cerca di realizzare la sua visione
Marco Tortoriello ricorda perfettamente le “grandi discussioni filosofiche” affrontate negli anni con Giuseppe Soda su come migliorare istituzioni universitarie e scuole manageriali. Un giorno Soda, dopo essere stato nominato dean di SDA Bocconi School of Management, lo ha chiamato: “Vuoi continuare a fare il filosofo o vuoi aiutarmi?”. Era un’offerta che Tortoriello non poteva rifiutare. Oggi dirige la Masters Division della School of Management e condivide con Soda la sfida di SDA Bocconi: consolidare la crescita della scuola, presente nella classifica dei migliori MBA stilata dal Financial Times al 22° posto al mondo e al 9° in Europa.
Tortoriello ha maturato una lunga esperienza in programmi di business education in due istituti che compaiono in quella stessa classifica: Hec di Parigi e Iese di Barcellona. “Al dean di IESE piaceva dire che ogni lezione deve essere un capolavoro, invitava a non accontentarsi di nulla sotto questo standard. È un obiettivo esageratamente ambizioso, ma dà idea della tensione che un docente deve provare quando va in aula. Dobbiamo essere in grado di offrire esperienze personalizzate che spingano i partecipanti ai programmi di formazione a cambiare il loro modo di vedere il mondo”.
Una delle sfide che Tortoriello si trova ad affrontare è la gestione del carattere eterogeneo della Masters Division. “La divisione ha espanso orizzontalmente l’ambito dell’offerta formativa, presidiando molti ambiti. La maggior parte delle business school europee ha una Divisione Master che conta un terzo, se non un quarto dei programmi di SDA Bocconi. La sfida è trasformare questa eterogeneità in una ricchezza e in una fonte di valore aggiunto, aggirando gli ostacoli che pone”. Come? Focalizzando l’offerta laddove è possibile creare valore per i partecipanti in un modo che sia riconosciuto dal mercato e contemporaneamente dando risposta o addirittura anticipando i fabbisogni formativi che sono richiesti dal mercato.
Nella sua attività di ricerca Tortoriello si occupa di network informali, scambio di conoscenze all’interno delle organizzazioni e di come questi generino conoscenza. “Mi ha sempre affascinato il fatto che per ogni fenomeno esistono due spiegazioni: una chiara, plausibile, diretta e il più delle volte sbagliata e una meno evidente, più difficile da intercettare, che offre però una migliore comprensione del fenomeno in oggetto. Spesso, l’organizzazione vera è quella che si nasconde dietro l’organigramma”.
È un interesse sviluppato dopo aver letto un classico del management e di quella che sarebbe poi diventata la Carnegie School, il libro di James March e Herbert Simon Organizations. E così, dopo la laurea in Bocconi, Tortoriello ha ottenuto MSc e PhD alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, dove Simon (premio Nobel per l’Economia nel 1978) ha trascorso gran parte della sua vita professionale. L’esperienza di ricerca su questi temi è confluita nell’attività di insegnamento. “L’unico modo per creare davvero valore”, dice, “è trasferire in aula i risultati della ricerca accademica in modo che possano aiutare i manager a rispondere alle sfide del futuro”.
SDA Bocconi School of Management