Questa storia unisce lo spirito imprenditoriale e la cultura manageriale alle scelte di stile e alle grandi potenzialità del Made in Italy nella sartoria su misura. È un percorso che attraversa più edizioni dell’Executive MBA SDA Bocconi e che conduce alla nascita di Eligo, brillante startup che si sta affermando nel mercato globale del fashion attraverso una nuova figura professionale, il Sartorialist.
“Eligo è il marketplace di una community di Sartorialist (ad oggi circa 250 ma in costante crescita), soggetti che uniscono le competenze del personal stylist e del manager, i quali, attraverso la nostra piattaforma, offrono la loro consulenza a clienti di tutto il mondo mettendoli in contatto con i marchi e i prodotti d’eccellenza della moda italiana”, spiega Naomi Kohashi, CEO della startup. “Come vuole il suo nome – Eligo – tutto si basa sull’enorme possibilità di scelta”.
E qual è il ruolo dell’EMBA in questa storia? Naomi non ha dubbi: “È stato l’incubatore del progetto. Giuseppe Catella, altro socio di Eligo, e io avevamo un showroom. Poi lui ha partecipato all’edizione 2015 di EMBA (allora in versione serale) e ha conosciuto altre persone con le quali è nata e si è sviluppata l’idea di trasformare lo showroom in qualcosa di nuovo e diverso, e tutti insieme abbiamo fondato la startup. L’anno successivo mi sono iscritta anch’io all’EMBA. Per me è stata un’officina professionale, un’occasione per mettere a punto i miei strumenti manageriali, nel caso ‘aggiustarli’, acquisirne di nuovi e testarli”.
Le aule di SDA Bocconi non sono state solo lo scenario in cui è avvenuto l’incrocio di destini ma in qualche modo ne hanno fatto parte. “Se mi chiedi se imprenditori si nasce o si diventa posso rispondere che un po’ bisogna già averlo nel sangue”, prosegue la CEO, “ma come per i campioni dello sport le doti naturali non bastano, il talento va coltivato, allenato, indirizzato al risultato. E poi imprenditore non significa necessariamente innovatore: anche questa è una caratteristica che si sviluppa con gli stimoli e gli strumenti giusti”. E conclude: “se dovessi riassumere la mia esperienza all’EMBA in tre parole direi: sfida, perché con un lavoro avviato e due bambini piccoli ti assicuro che è stato un grosso impegno, pensavo di non farcela; quindi anche resilienza e infine cambiamento, che per me è stato il risultato più grande dal punto di vista professionale e non solo”.
Naomi Kohashi Catella