
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 Mag 2025
- 9 giorni
- Class
- Italiano
Affrontare le sfide attuali della funzione HR a 360 gradi, grazie a strumenti metodologici per attrarre, scegliere e trattenere in azienda i migliori talenti.
Lo smart working e la settimana lavorativa di quattro giorni sono al centro del dibattito sul lavoro. Sono certamente trasformazioni radicali che riguardano non solo le aziende, ma anche le persone e le loro dinamiche relazionali.
Essendo il lavoro e il tempo due elementi identitari per l’umano, è facile che il dibattito diventi ideologico. E, invece, dobbiamo valutare queste trasformazioni con il rigore e la rilevanza che meritano. E per farlo dobbiamo innanzitutto sgombrare il campo dal tentativo di marginalizzazione del lavoro che, in questi anni, ha messo in dubbio la centralità del lavoro per lo sviluppo della persona. Con il supporto di non pochi cattivi maestri, da una parte, si diffondono approcci antagonisti, che amplificano il conflitto antico fra capitale e lavoro e tornano a ridurre il lavoro a mera fonte di sostentamento economico. Dall’altra parte, gli approcci decrescisti esaltano il mito arcadico della fuga.
In modo molto semplicistico il punto sembra essere solo lavorare meno invece che lavorare meglio, fingendo di non considerare che per molte persone la perdita della dimensione identitaria e sociale del lavoro non può essere compensata da attività alternative. E, invece, noi siamo convinti che rafforzare il lavoro è essenziale per il benessere individuale e collettivo e che il lavoro, quando è un lavoro di qualità, è “salvifico” per l’individuo, come sosteneva Levi.
Non risolveremo la trasformazione del lavoro che abbiamo di fronte proponendone la marginalizzazione, La vera sfida è quella di progettare bellezza del lavoro, costruendo lavori “giusti”, intrinsecamente appaganti e produttivi allo stesso tempo. Costruire lavori di questo tipo è possibile, ma è complesso dal punto di vista delle soluzioni HR da implementare
Il lavoro da remoto e la settimana “corta” possono essere soluzioni a supporto della bellezza del lavoro, ma solo se adeguatamente progettati. Infatti, l’accesso differenziato al lavoro da remoto o alla settimana corta per diverse popolazioni può avere un effetto “segregativo”: se sistematicamente solo alcune persone utilizzano queste soluzioni (per esempio, i giovani o le donne) c’è il rischio che divengano prassi poco inclusive e ostacolino processi di carriera equi ed eque ricompense.
È perciò opportuno che sia l'analisi rigorosa a informare la progettazione dei nuovi tempi del lavoro e a valutarne gli effetti. La sperimentazione della settimana corta a quattro giorni è al centro di un recente studio condotto da SDA Bocconi per il Gruppo Magister, una delle prime realtà italiane ad adottare questa modalità organizzativa.
I dati mostrano risultati positivi dopo un anno di sperimentazione. i risultati economici del Gruppo evidenziano una crescita. E contestualmente migliorano i dati di soddisfazione delle persone. Crescono con il tempo le percezioni di chiarezza nei compiti, di efficacia lavorativa, di supporto tra colleghi e di benessere personale.
Emergono, tuttavia, anche alcuni segnali di complessità connessi al rischio di affaticamento dovuto a ritmi di lavoro più concentrati. Si nota, inoltre, una leggera riduzione dell'interdipendenza tra colleghi e delle relazioni amicali sul lavoro. Si tratta di scostamenti al momento lievi, ma che devono essere monitorati nel lungo periodo.
Il cambiamento dei tempi del lavoro non può non avere implicazioni sul ritmo delle attività e sulla socialità della persona. E per questo deve essere accompagnato da interventi organizzativi. Sono necessari interventi di riprogettazione del lavoro, che deve essere arricchito di competenze, di senso, di spazi di autonomia, di chiarezza rispetto al risultato. E sono necessari interventi di rafforzamento dei meccanismi di coordinamento dei lavori fra loro.
Proprio perché il lavoro e il tempo sono dimensioni centrali tanto per la persona quanto per l’impresa, non possiamo aspettarci soluzioni facili. Gli effetti stabili di queste trasformazioni necessitano di tempo e ogni cambiamento introdotto impone un monitoraggio di lungo periodo tanto sul valore generato per l’impresa quanto su quello generato per la persona e la comunità.
Pubblicato originariamente su Fortune Italia