Il Project Management nell’era dell’IA: far convivere competenze manageriali e conoscenze tecniche

Si è svolta la seconda edizione della reunion del programma Project Management, confermandosi come un momento fondamentale per gli ex partecipanti del corso in cui confrontarsi e aggiornarsi rispetto alle nuove modalità di gestione dei progetti.

La consueta introduzione e apertura dei lavori di Rossella Cappetta, Associate Dean for Open Programs, ha illustrato l'impegno di SDA Bocconi nella continua condivisione di conoscenze all'interno delle singole comunità di ex partecipanti e più in generale all’interno della community di manager che anima la nostra Scuola, evidenziando l'importanza del dialogo continuo e della collaborazione tra mondo accademico e d’impresa per affrontare le sfide tecniche e manageriali, oltre a quelle della crescita sostenibile. “Per noi il valore delle reunion risiede nella possibilità di affrontare temi di frontiera, confrontarsi e condividere conoscenze, anche dopo la conclusione dell’esperienza in aula. Temi come l’aggiornamento delle competenze tecniche, l’integrazione delle nuove tecnologie nel lavoro di team sono oggi imprescindibili”.

La trasformazione tecnologica va dunque governata per non generare conflitto con la dimensione sociale. L’obiettivo per le imprese deve essere quello di far convergere efficienza tecnologica e generazione di crescita sociale, di costruire lavori produttivi ma che non perdano di umanità e bellezza. 

Marco Sampietro, Direttore del programma, ha accompagnato i presenti in un viaggio nei cambiamenti del project management, sottolineando come ogni novitàa livello mediatico in realtà è l’evoluzione di approcci che alle volte hanno richiesto decenni per svilupparsi e migliorarsi. . 

Nel suo intervento, Emanuele Borgonovo, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienze Delle Decisioni dell'Università Bocconi, ha descritto l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e più in generale dell’uso dei Big Data. Nel corso dei decenni l’utilizzo dei Big Data si è diffuso esponenzialmente: dalle previsioni meteorologiche a quelle per le elezioni politiche, dai suggerimenti di acquisto al cross-selling, dalla geolocalizzazione alla rilevazione di frodi. Ma quali i problemi? Problemi etici, certamente, sia per i singoli che per le imprese, sia dal punto di vista della generazione di informazioni che da quello dell’utilizzo di queste tecnologie in sostituzione, parziale o totale, al lavoro umano.

Alfredo Biffi, Affiliate Professor di Information Systems SDA Bocconi, è intervenuto sull’applicazione dell’IA nel project management, chiarendo anzitutto il comune fraintendimento per cui si pensa che il project management sia il contenuto del progetto, quando ne è invece la sua gestione. Biffi ha poi chiarito come sia possibile integrare l’IA all’interno della gestione dei progetti, ovvero utilizzandola non come sostituto di uno o più momenti della gestione del progetto, ma come “consulente”, interrogando la tecnologia per aiutare la riflessione sulla visione globale del progetto. “Gli spunti forniti dall’IA possono essere significativi, le singole competenze e la capacità critica del gruppo fa il resto.”

La tavola rotonda con Emilia Paolino, Gianluca Salviotti e Marco Sampietro ha spostato il focus sulla gestione delle dinamiche di team quando l’Intelligenza Artificiale si inserisce nei processi. 

Il primo punto affrontato è stata la possibilità o meno di considerare l’IA un membro del team a tutti gli effetti. “È un elemento che va integrato nelle dinamiche di team, anche se non propriamente un «team member»” per Emilia Paolino, Lecturer di Leadership, Human Resources and Digital Technologies SDA Bocconi. “All’IA manca certamente l’aspetto empatico e quello di presa di responsabilità che sono tipici dell’essere umano.” Per Gianluca Salviotti, Associate Professor of Practice di Information Systems e Digital Transformation SDA Bocconi, l’IA offre opportunità ma prospetta anche dei rischi, di cui il più grande è la nostra condivisione di dati sensibili con la macchina. “Se non regolamentato, il tema del trust e della gestione dei dati condivisi con l’IA può chiaramente essere un rischio, per i singoli e le organizzazioni.” 

Ci sono poi delle implicazioni dal punto di vista della disponibilità e dell’accondiscendenza dello strumento: risponde 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e con il continuo scambio giunge alle conclusioni che desidera chi dà l’input. Questo porta  per esempio a una domanda fondamentale: che tipo di modalità di lavoro vogliamo incoraggiare? Perché l’idea di avere una risorsa costantemente disponibile a fronte di una (umana) che ha diritto alla disconnessione può, nel project management e non solo, trarre in inganno nell’individuazione di obiettivi, tempi e modalità di lavoro non realistici.

La conclusione condivisa è che in mancanza della condivisione di conoscenza e competenza un gruppo di lavoro non può sopravvivere a lungo termine così come la crescita e lo sviluppo degli individui non vengono alimentati, sebbene i progetti siano di successo perché portati a termine. 

SDA Bocconi School of Management