- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 20 Feb 2025
- 12 giorni
- Class
- Italiano
Fissare chiaramente i tuoi obiettivi e affrontare le problematiche specifiche delle PMI, per un migliore coordinamento della tua realtà imprenditoriale.
Trasformarsi da utilizzatori esperti a creatori di conoscenza. È questo l’obiettivo di chi partecipa al Doctorate in Business Administration (DBA) di SDA Bocconi, il programma che ha l’ambizione di formare thought leader capaci di costruire il proprio agire su una conoscenza originale, rilevante e rigorosa.
Per i partecipanti della settima edizione, partita lo scorso anno, un’importante tappa su questa strada è stata la poster session di mercoledì 9 ottobre. Le poster session, una pratica comune ai congressi accademici, prevedono che gli autori di uno studio preparino un poster che lo sintetizzi e ne discutano, sul posto, con i colleghi interessati al tema. L’esercizio costringe a essere chiari, sintetici e pronti a rispondere a ogni obiezione o curiosità.
“Nel caso del DBA,” spiega la Direttrice, Giada Di Stefano, “ad essere presentate non erano ricerche compiute, ma le domande di ricerca scaturite dall’analisi della letteratura di riferimento, che i partecipanti hanno condotto nel primo anno, con l’aiuto di un supervisor, membro della faculty.” Il pubblico era formato da professori di SDA Bocconi e dai partecipanti all’ottava edizione del programma, che si apprestano a fare la stessa esperienza dei loro predecessori.
Nella gran parte dei casi, i progetti di ricerca riguardano aspetti rilevanti dell’attività dei partecipanti – professionisti con almeno 15 anni di esperienza e che, in media, ne hanno più di 20. Ma non mancano i casi in cui l’obiettivo è acquisire conoscenza approfondita in altri ambiti.
Subodh Karnik, per esempio, ha più di 30 anni di esperienza nell’aviazione, in cui ha ricoperto diversi incarichi da top manager e vuole esplorare il tema delle alleanze. Nel suo settore, le alleanze possono essere di diverso tipo e spesso riguardano aspetti puntuali dell’attività, ma in alcuni casi diventano vere e proprie joint venture. Queste hanno un alto potenziale di creazione di valore, ma una forte complessità. “Io mi chiedo quali siano i driver che spingono le linee aeree a stringere una joint venture e quali siano i benefici attesi,” dice. Il suo supervisor è Marco Tortoriello.
Kenneth Pulverman esplora uno dei grandi temi del suo settore, lo sviluppo del software. “Negli anni,” spiega il suo supervisor, Marco Sampietro, “il settore è passato dal concetto di project management, ovvero la gestione di un progetto di sviluppo, a quello di product management, perché non appena il prodotto è pronto, deve immediatamente essere aggiornato e adattato e lo sviluppo prosegue per tutto il sui ciclo di vita.” Pulverman vuole analizzare l’impatto dell’intelligenza artificiale su questo processo.
Iniziata nel settore dei media, la carriera di Charmaine Augustine ha attraversato diversi settori, seguendo sempre il filo rosso dell’innovazione. Il suo progetto, con la supervisione di Carlo Salvato, riguarda una forma di innovazione ad altissimo contenuto di creatività, quella realizzata dagli chef stellati, allo scopo di capire se e come i processi seguiti nelle grandi cucine possano essere trasposti ad altri settori.
Anche Basma Sulaiman Gandourah , con la guida di Catherine De Vries, vuole analizzare un settore vicino a quello in cui opera. Attiva nell’associazionismo in sanità, con il suo progetto esplora il tema del soft power esercitato dai Paesi, negli Expo internazionali, attraverso la heritage diplomacy, un approccio che utilizza il patrimonio culturale come strumento per promuovere relazioni internazionali e dialogo interculturale.
Tra i temi al centro degli altri progetti dei partecipanti ricorrono quelli della sostenibilità, declinata attraverso diverse industrie e aspetti, della leadership e dell’organizzazione e cultura aziendale, con diverse metodologie di ricerca, qualitative, sperimentali, e quantitative.
“Sostenibilità e leadership sono tra gli interessi prevalenti anche della classe successiva, che ha cominciato in questi giorni,” afferma la Direttrice Di Stefano, “ma con una grande attenzione anche ai cambiamenti della forza lavoro e alla corporate governance e una prospettiva di ricerca che tende a combinare diversi metodi.”
“Questa attività è parte di una serie di innovazioni che stiamo lanciando nel DBA allo scopo di alimentare la creazione di una vera e propria comunità che riunisca i ricercatori della SDA Bocconi con i partecipanti del programma,” spiega la Direttrice Di Stefano. Una comunità che si è riunita nella giornata successiva per un incontro organizzato con l’Associate Dean for Research, Paola Cillo, e i responsabili dei laboratori di ricerca di SDA Bocconi, che hanno condiviso con i partecipanti le tematiche affrontate e le metodologie utilizzate da chi fa della ricerca la propria professione.
SDA Bocconi School of Management
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