Lucio Caracciolo, Direttore di Limes, parla della guerra in Ucraina agli studenti e alle studentesse del Full-Time MBA

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Il ciclo di conferenze pensato per arricchire le lezioni di Macroeconomia tenute dal Prof. Francesco Giavazzi continua con un coinvolgente intervento a cura del noto esperto di geopolitica.

La guerra finirà? Questa è stata la grande domanda da cui ha preso le mosse lo speech del 20 gennaio tenuto da Lucio Caracciolo, Fondatore e Direttore della rivista di geopolitica Limes.

“La mia risposta è facile: mai”, ha affermato. “Perché questa guerra fa parte di una competizione globale che coinvolge Stati Uniti, Cina e Russia. Una corsa ad affermare la propria leadership a livello planetario nel prossimo futuro.”

Durante il suo intervento, Caracciolo ha dipinto un quadro complesso sia del palcoscenico geopolitico mondiale all’interno del quale si muovono queste grandi potenze sia del teatro che attualmente sta ospitando la partita più importante: l’Ucraina.

Avvalendosi di mappe dettagliate che raffigurano il commercio, le rotte marittime e le strategie delle diverse nazioni, il Direttore ha spiegato come la guerra ucraina e gli altri fronti coinvolti nel conflitto facciano parte di una più ampia lotta per ottenere il controllo delle principali rotte oceaniche e quindi del commercio mondiale.

Caracciolo ha anche esplicato che, mentre gli Stati Uniti cercano di mantenere il proprio ruolo di potenza marittima dominante, la Cina vuole, per la prima volta nella sua storia, prenderne il posto. Inoltre, il gigante asiatico intende recuperare le terre che erano appartenute all’impero cinese e ampliare il proprio raggio d’azione attraverso il progetto di espansione commerciale “Belt and Road Initiative”.

“Che cosa vuole, invece, la Russia?”, ha chiesto Caracciolo. “Prima di tutto, la Russia è interessata al controllo della rotta settentrionale, cioè al collegamento che, attraverso l’Artico, porta dalle aree cinese e giapponese fino all’Europa e agli Stati Uniti”.

Perché anche la Russia sogna la gloria del passato, per ripristinare la sua portata imperiale rivendicando il controllo delle province dell’ex impero russo, come l’Ucraina. Rispetto a quest’ultima, l’obiettivo principale è sottrarle i porti marittimi e impossessarsi del Mar Nero, guadagnando così l’accesso diretto al Mediterraneo attraverso lo Stretto del Bosforo.

Gli studenti hanno molto apprezzato il suo illuminante intervento e hanno chiesto maggiori dettagli sull’efficacia delle restrizioni finanziarie alla Russia, sul possibile ruolo dell’America Latina e sul perché la Cina, finora, non si sia mai affermata come potenza marittima. In sintesi, secondo il relatore, è improbabile che la guerra in Ucraina finisca in tempi brevi, proprio per il suo ruolo strategico all’interno della più ampia lotta per il dominio commerciale globale.

“Mi dispiace, ci è voluto un po’ di tempo per spiegare perché questa guerra non finirà a breve. Ovviamente, spero di sbagliarmi”, ha concluso.


SDA Bocconi School of Management

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