Un’esperienza trasformativa alla ricerca della bellezza. È una sfida (e una prospettiva) ambiziosa quella che i 21 partecipanti alla edizione del MAMA - Master in Arts Management and Administration si sono sentiti proporre lo scorso 29 settembre in occasione del primo dei Welcome Days del Programma. Una prospettiva forse “atipica” per una Business School – come ha ricordato Enzo Baglieri, Associate Dean per la Divisione Master – ma non per una School of Management a tutto tondo, quale SDA Bocconi vuole essere fin dalle sue origini. Una scuola capace di declinare il management in contesti diversi, andando oltre la sola visione profit-oriented e non rinunciando mai alla creazione di valore economico, sociale, culturale.
Se il MAMA è prezioso per ampliare e connotare in questo senso la proposta formativa della Scuola lo deve anche ad alcuni suoi elementi qualificanti e principali punti di forza. A cominciare dalla sua composizione: un programma a netta maggioranza femminile (l’82% della classe è composto da donne), con un’alta diversità geografica (12 paesi rappresentati) e una preponderante formazione umanistica (72% della classe). Ma la forza del Programma viene anche dall’esterno, dalle istituzioni artistiche e culturali con cui collabora, dalla vasta rete di contatti qualificati e testimonial di spicco (tra cui molti alumni) e non ultimo dalla sua location in Italia – spesso identificata a livello internazionale con il suo patrimonio artistico – e a Milano – la città italiana che più di altre unisce da sempre talento manageriale e innovazione culturale.
“Bocconi System”, lo definisce Andrea Rurale, Direttore MAMA nonché Presidente del FAI Lombardia: un universo di relazioni e risorse che danno vita a un Programma formativo pensato per sviluppare competenze mirate, dove la didattica “non è attenta solo al risultato specifico (output) ma soprattutto all’impatto finale (outcome)” e la conoscenza diretta delle singole realtà è imprescindibile: gli study tours e la partecipazione alla variegata vita culturale milanese sono tappe fondamentali del percorso di apprendimento in cui “alla visita segue l’analisi e lo sviluppo della soluzione manageriale”.
Il patrimonio culturale e artistico italiano (e non solo) – ribadisce Rurale – esprime un forte fabbisogno di managerialità ed efficienza gestionale e rappresenta quindi un enorme mercato potenziale. “Si può parlare di una resilienza dell’heritage a fronte di un mismanagement, purtroppo spesso da parte del settore pubblico”. Nell’essere “beauty-seeker”, continua il direttore rivolto alla nuova classe, bisogna essere “capaci di spaziare da un campo all’altro, di apprezzare la varietà delle espressioni artistiche e di valorizzare i loro asset”. E per puntare all’eccellenza in questo campo “è necessario potenziare, oltre agli strumenti gestionali e alla conoscenza generale del settore e delle sue specificità, anche sensibilità e soft skill”, il che implica necessariamente la volontà di collaborare, di condividere le esperienze individuali e di mettersi in gioco.
Dopo il Campus SDA Bocconi i Welcome Days sono proseguiti con una trasferta d’eccezione di tre giorni alla Biennale di Venezia che prevedeva un incontro a Ca’ Giustinian con Andrea Del Mercato, Direttore Generale dell’istituzione culturale, e Matteo Giannasi del Dipartimento Education and Promotion, con successivi tour guidati ai Giardini e all’Arsenale, sedi storiche della Biennale. A seguire la visita alle Stanze del Vetro della Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, dedicate allo studio dell’arte vetraria del XX e XXI secolo, e alla mostra “The Glass Ark. Animals in the Pierre Rosenberg Collection”. Le giornate di apertura si concluderanno nuovamente a Milano con una visita alla città sempre in collaborazione col FAI.
SDA Bocconi School of Management