Un piano d’azione per Italia e Covid-19

REInnovation Lab Webinar Series - Corrado Passera

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“Mantenere la visione d’insieme per la collettività è ancora più importante in una crisi. Una regia unica è cruciale, e si deve comunicare con onestà gli enormi rischi del contesto attuale, ma anche la fondata speranza di poter uscire tutti assieme da questa terribile situazione. Ci vuole un progetto coordinato, un “sogno realizzabile” Occorre trovare risorse molto superiori a quelle attualmente in discussione, con una matrice europea che guardi al futuro e all’interesse comune di tutti gli Stati membri: la crescita sostenibile”. Corrado Passera, top manager formatosi alla Bocconi e con un MBA presso la prestigiosa Wharton School, attualmente CEO della sula ultima creazione illimity, in passato Ministro allo Sviluppo Economico delle Infrastrutture e dei Trasporti e protagonista in  alcune delle più grandi aziende italiane come Intesa Sanpaolo e Poste Italiane, è intervenuto alla REInnovation Lab Webinar Series, una serie di Forum finalizzata a comprendere le implicazioni economiche di breve e medio periodo della pandemia, offrendo una visione ampia delle cause della crisi, ed, ispirandosi al documento da lui scritto, “Reopenitaly.it” discutendo in maniera lucida e concreta le cose che si dovrebbero fare per far ripartire il nostro Paese.

Il REInnovation Lab, una piattaforma di ricerca e formazione nata per iniziativa di SDA Bocconi School of Management e Assoimmobiliare, finanziata dai principali player internazionali dell’industria del real estate come BNP Paribas RE Italy, CBRE, Colliers International, Cushman&Wakefield, Deloitte, Duff&Phelps, Generali Real Estate, GVA Redilco, JLL, PWC, e Sigest, ha l’obiettivo di contribuire all’evoluzione del settore creando un «laboratorio» di conoscenza indipendente in grado di rielaborare i dati primari e le esperienze dei diversi player dell’industry trasformandoli in strumenti operativi. La serie su “Gli impatti della pandemia nel breve e medio periodo” ha l’obiettivo di raccogliere e dibattere “in tempo reale” le opinioni di accademici, policy-maker e Chief in merito alle dinamiche e alle interrelazioni dal punto di vista economico, strategico e finanziario, con particolare focus sugli impatti nel real estate. La formula di discussione moderata con l’obiettivo di trattare precisi pilastri dello specifico special seminar, prevede una struttura fortemente interattiva di dibattito. 

Sollecitato da Andrea Beltratti, Full Professor nel Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, Ph.D. a Yale, e Direttore assieme ad Alessia Bezzecchi, Associate Professor of Practice Corporate Finance e Real Estate SDA Bocconi School of Management, del REInnovation Lab, il CEO ha presentato argomenti e risposto a varie domande dei partecipanti sugli strumenti di policy usati per gestire la crisi e il loro impatto di breve, medio e lungo periodo, con particolare attenzione ad elementi come la creazione e l’utilizzo dei dati e la comunicazione agli italiani.  “Quando si deve affrontare un grande cambiamento o il superamento di una grave crisi è necessario coinvolgere tutti coloro che dal cambiamento sono investiti. Avere una meta comune permette di sopportare più facilmente le difficoltà del momento. E le crisi possono essere occasioni irripetibili per affrontare problemi mai risolti. In Italia tolleriamo parecchi di questi freni che bloccano il nostro sviluppo: primo fra tutti la governance pubblica con i suoi cento livelli decisionali. Spesso ce la si prende con la burocrazia – dove si trovano anche persone di grande qualità – quando il problema sta nella eccessiva frammentazione delle responsabilità e in normative inutilmente complicate. L’altro grande freno è la giustizia con le sue intollerabili lentezze: con modifiche ragionevoli di talune procedure, e investimenti alla nostra portata in tecnologia e in risorse professionali, la situazione potrebbe cambiare in tempi anche veloci.  

 

L’economia italiana e la metafora delle quattro ruote e la regia unica

“Mantenere la visione d’insieme, sia a livello aziendale sia a livello collettivo di paese, è sempre utile, ma indispensabile nelle fasi di crisi come questa” inizia Passera “Mi piace usare la metafora delle quattro ruote per descrivere quali sono i pillar fondamentali: il controllo e la gestione del contagio, il rafforzamento delle strutture sanitarie  assistenziali, assicurare la resistenza finanziaria di famiglie e imprese, ricreare i presupposti della crescita economica in Italia e in Europa. Oggi queste ruote sono tutte più o meno sgonfie, e bisogna gonfiarle tutte e quattro perché anche solo una, se rimane sgonfia, impedisce alla macchina di muoversi. La gomma meno curata è quella del rilancio strutturale della crescita sostenibile. Serve riapertura progressiva e in sicurezza, ma servono tre altri interventi decisi: un coraggioso piano di incentivazione fiscale per premiare le imprese che investono, assumono, capitalizzano e si aggregano; piani di settore focalizzati sui settori più colpiti e su quelli che possono trainare la ripresa; un formidabile programma di investimenti pubblici in infrastrutture, in ricerca e innovazione e in istruzione e formazione. Su quest’ultimo aspetto, solo a livello europeo si potranno mobilitare le risorse necessarie. 

“Tutto dovrebbe avvenire mediante una regia unica per la gestione dell’emergenza che consenta di superare le attuali eccessive frammentazioni decisionali. 

“Per raggiungere tale obiettivo, in condizioni di emergenza, si devono adottare anche strumenti e procedure straordinarie: un esempio è stato quello dell’acquisto dei respiratori durante la pandemia. In condizioni di emergenza che portano alla perdita di molte vite umane, non si può procedere con un bando di gara, ma occorre nominare un “plenipotenziario” e dargli le risorse per procedere immediatamente all’acquisto degli strumenti necessari. Se no i respiratori arrivano quando non servono più.

 

L’importanza di un grande progetto condiviso 

“Questa crisi ha dimostrato la centralità del ruolo della comunicazione.  Guidare tutti i cittadini con messaggi chiari e univoci: in che direzione stiamo andando, quali sono obiettivi di medio e lungo periodo, la collaborazione dei singoli è essenziale al raggiungimento del risultato comune. Vanno celebrati i successi e i comportamenti virtuosi, i comportamenti negativi devono essere sanzionati.”

“Non credi che la comunicazione dovrebbe essere onesta, ed evidenziare in pieno la portata dei rischi che hai appena delineato?  Non c’è il rischio che una comunicazione finalizzata a risolvere in modo contingente i problemi senza un piano strategico per il futuro possa fornire la falsa impressione che la situazione sia temporanea e che si tornerà invece presto alla situazione pre-Covid-19?” chiede il moderatore.“ “Certamente la comunicazione deve essere trasparente, non deve minimizzare i rischi, , specialmente nel caso in cui i rischi possano minare la  tenuta sociale e democratica del Paese. L’analisi dei problemi e la costruzione delle soluzioni devono andare di pari passo, per stimolare impegno, costruire fiducia e anche per evitare le strumentalizzazioni mediatiche.

Il cambiamento avviene quando tutti si sentono coinvolti e protagonisti del cambiamento.” Aggiunge Beltratti “Penso che la comunicazione che stai descrivendo sia quasi contraria da quella attuale: i messaggi tendono ad essere falsamente rassicuranti, come se si potesse superare la situazione esistente e tornare in tempi brevi alla situazione precedente.” Passera aggiunge “Questo non facilita la transizione verso il futuro. Sappiamo che il new normal sarà completamente diverso dalla vecchia normalità, e dobbiamo attrezzarci per cambiare in modo strutturato e controllato.”

“Tra i cambiamenti e progetti più importanti, dobbiamo ricordare quello dell’istruzione, un altro elemento che diamo per scontato ma che rappresenta una base imprescindibile per la crescita delle future generazioni. La crisi attuale non fa che esasperare il bisogno di innovazione.  Fondamentale è l’utilizzo delle tecniche di formazione a distanza, dal momento che le scuole probabilmente non potranno riaprire regolarmente a settembre”, ma servono interventi ben più profondi nei contenuti e nelle metodologie didattiche. “Sono completamente d’accordo” continua il moderatore “dobbiamo usare le nuove tecnologie per consentire un apprendimento a distanza. Le esperienze condotte in questi mesi dimostrano che questo è possibile, e che anzi una formazione a distanza strutturata secondo modalità innovative consente un apprendimento superiore a quello della didattica tradizionale. Per fare un esempio concreto, possiamo considerare l’Executive Master in Finance (EMF) di SDA Bocconi: un programma per executive che desiderano potenziare le proprie competenze e potenzialità di crescita professionale, che è iniziato a gennaio, proprio con una Leader Series tenuta dal guest speaker di oggi, e si concluderà regolarmente a dicembre. EMF ha mantenuto un programma formativo regolare, usando un mix di attività a distanza, tra cui letture integrative, video asincroni, fase di ramp-up finalizzata a meglio chiarire ai partecipanti gli obiettivi didattici dei vari corsi e a discutere i collegamenti tra la singola materia e quanto sta accadendo nell’economia e sui mercati in questa fase di pandemia, office hour individuali o per piccoli gruppi. I partecipanti hanno un’assistenza più puntuale, possono usare il tempo risparmiato per i trasferimenti a scopi formativi, e hanno la possibilità di rivedere i video delle lezioni. In tutto questo, non si è persa l’interazione tra docente e partecipanti, che avviene grazie all’utilizzo di varie piattaforme ormai note a tutti (Microsoft Teams, Cisco Webex, Adobe Connect, Zoom), in maniera molto simile a quanto avviene in aula. Le piattaforme consentono anche la formazione di piccoli gruppi di partecipanti che possono lavorare in autonomia per risolvere dei business case e stare in camere virtuali che il docente può periodicamente visitare per rispondere a eventuali domande. Insomma, si perde il beneficio del contatto diretto, ma si guadagna da tanti altri punti di vista. Potrebbe essere utile riflettere ulteriormente sugli aspetti positivi sperimentati in questo programma per essere d’ispirazione per le scuole di ogni ordine e grado.  La mia impressione è che un programma di questo tipo non siano molto costoso, e possa rappresentare una riforma costo zero in grado di seguire le indicazioni suggerite all’inizio del webinar odierno”.      

    

L’Italia, l’Europa e la solidarietà

“La solidarietà è uno strumento essenziale per superare questo momento all’interno di ogni paese, ma anche tra tutti i paesi dell’Unione Europea. C’è stato molto disordine, anche di comunicazione, da questo punto di vista, confondendo solidarietà e interesse comune, debito passato e debito necessario per costruire il futuro”. Come si risolve questa confusione, almeno dal punto di vista della comunicazione? “È interesse comune di tutti i cittadini europei che venga avviata una nuova fase di crescita economica duratura e sostenibile. Solo se sapremo di nuovo crescere potremo garantire benessere, diritti e sovranità ed eviteremo che l’Europa sia vaso di coccio tra le altre grandi potenze. La storia del 900 ci dice purtroppo cosa succede quando crisi troppo lunghe e profonde non vengono affrontate con sufficiente decisione”

“Ma quanti soldi servono? Bastano le misure prese sino ad ora?” chiede il moderatore. La risposta è netta: “Servono alcune migliaia di miliardi di euro per investimenti: in infrastrutture, in ricerca e innovazione e in istruzione e formazione. A livello europeo, possiamo quantificare le esigenze in un intervallo compreso tra 3 mila e 5 mila miliardi di euro da concentrarsi in pochi anni. Si tratta di cifre che non possono essere trovate nei bilanci nazionali: devono essere investimenti federali, cioè selezionati, gestiti e finanziati a livello europeo. Nessuna confusione tra debiti pubblici passati, di competenza di ogni Paese, qui si parla di nuovi debiti comuni per finanziare investimenti comuni, per interesse comune., 

 

I dati come guida delle decisioni

“In una situazione di crisi come l’attuale i dati sono ancora più importanti per prendere decisioni, sia per analizzare le tante diverse situazioni, sia per monitorare ex post i risultati delle policy. 

“Il tema dei dati è molto caro a me e al REInnovation Lab, nato appunto per consentire di accumulare basi di dati per meglio misurare la situazione del mercato del real estate, e quindi per consentire agli operatori di meglio comprendere i trend e prevedere il futuro” osserva Beltratti “Non credi che il tuo utilissimo spunto sulla rilevanza dei dati non possa essere ampliato ulteriormente nel commentare la gestione della pandemia? Sia a livello aziendale, come mostra il caso di successo di illimity, sia a livello di sistema economico, la mia impressione è che l’accumulazione e la gestione dei dati possano creare enorme valore”.

“Concordo pienamente” risponde l’Amministratore Delegato di illimity “purtroppo nella gestione dell’attuale crisi abbiamo avuto un cattivo uso dei dati: insufficienti, non standardizzati, in molti casi addirittura fuorvianti.

“In azienda, cerchiamo di prendere, ovunque possibile, decisioni basate su dati anche se sappiamo che in tanti casi è responsabilità dei capi decidere anche in mancanza di tutte le informazioni necessarie. Questo metodo e questo sforzo di rigore farebbero molto bene anche alla politica. 

 Beltratti conclude il webinar, ringraziando Corrado Passera per la disponibilità a condividere le sue riflessioni strutturate su come consentire al paese di superare questo momento difficile, e sollecitando tutti i partecipanti a contribuire al piano d’azione per l’Italia mediante idee e suggerimenti, che, nelle parole del CEO, sono estremamente graditi e utili.  

 

Parte integrante del Real Estate Innovation Lab è la REInnovation Academy, programma di formazione manageriale ed economico-finanziaria per creare professionisti junior in grado di essere direttamente inseriti dalle Aziende Partner del progetto didattico.

 

SDA Bocconi School of Management

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