- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 11 mar 2025
- 40 ore
- Online
- Italiano
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.
Solidità e “tridimensionalità” non bastano più. Le due caratteristiche per eccellenza del real estate – che ne descrivono la fisicità ma sono anche la metafora del contributo del settore alla crescita economica e sociale italiana – sembrano ora insufficienti a proiettarlo nel futuro. Per parlare dei trend di sviluppo del comparto immobiliare nel nostro paese (e non solo) servono cinque dimensioni e una parola-chiave: flessibilità. È questo il fil rouge che ha attraversato gli interventi del REInnovation Forum organizzato da REInnovation Lab di SDA Bocconi e Assoimmobiliare e con la partnership delle più importanti realtà del settore BNP Paribas Real Estate, CBRE, Colliers International, Cushman & Wakefield, Deloitte, Duff & Phelps Reag, Generali Real Estate, GVA Redilco, JLL, SIGEST, PWC, SIGEST. Cinque panel di esperti hanno discusso di “real estate in 5D” per ri-definire altrettante dimensioni della sua trasformazione – RECorporate, REFlexibility, RELocation, REGeneration, REModelling – e per capire come un ciclo produttivo necessariamente lungo possa rispondere alle esigenze di un mondo che cambia velocemente. A seguire, Andrea Beltratti e Alessia Bezzecchi, Direttori del REInnovation Lab, hanno presentato il progetto didattico dell’Academy nell’ambito della REInnovation Academy&Jobs un’occasione di incontro tra i primi candidati a partecipare al progetto formativo e le aziende Partner Academy - Assoimmobiliare, Avalon Real Estate, CBRE, Duff & Phelps Reag, Credit Suisse, Prelios, Remax, Risanamento.
“Il tema della trasformazione delle città comincia a essere sentito come un macro-tema a livello europeo”, sottolinea nel suo intervento di benvenuto Silvia Rovere, Presidente di Assoimmobiliare, presentando la REInnovation Academy, pensata e creata con SDA Bocconi per formare i professionisti del real estate di domani: “Dobbiamo essere orgogliosi di lavorare in questo settore che è sempre, ma oggi in modo nuovo, un volano dello sviluppo. Ma servono nuove competenze, non ancora così disponibili sul mercato”.
1- RECorporate
Il primo panel (RECorporate), composto da Alberto Agazzi, CEO&GM di Generali Real Estate SGR, Roberto Nicosia, CEO di Colliers International Italia, e Marco Plazzotta, Head of Real Estate South Europe di Credit Suisse, ha affrontato la sfaccettata relazione tra il mondo delle aziende e il real estate. Le esigenze immobiliari delle imprese cambiano rapidamente, non solo quelle delle aziende “giovani”, della ICT o della consulenza, ma anche della cosiddetta old economy. Tra i settori che trainano il cambiamento ci sono, ad esempio, “la logistica, che può rivitalizzare territori depressi” – fa notare Plazzotta – ma “anche la ricettività ‘ai tempi di Airbnb’, il credito, con la contrazione degli sportelli, e la sanità, con maggiori esigenze di capillarità sul territorio”, aggiunge Nicosia. L’elemento nuovo, secondo Agazzi, sta essenzialmente nel fatto che “lo spazio non è più una commodity ma diventa un servizio fondamentale, una delle condizioni della performance delle aziende”.
2- REFlexibility
Col secondo panel (REFlexibility) entra in scena prepotentemente il tema destinato a rimanere sottotraccia anche negli interventi successivi. A discuterne ci sono Pierre Marin, CEO di JLL Italia, Joachim Sandberg, Amministratore Delegato di Cushman & Wakefield Italia, e Lia Turri, Partner e Real Estate Leader di PwC Italy. Flessibilità dei tempi di vita e di lavoro significa necessariamente flessibilità nel concepire i relativi spazi. Se il macro-trend, come ricorda Sandberg, “porta sempre più verso le mega-city”, i modi di vivere al loro interno cambiano rapidamente: “oggi non ho più bisogno di essere presente in un luogo fisico per lavorare”, afferma Marin, “tra 10 anni il 30% degli spazi verrà utilizzato in modo flessibile”. “Il co-working e il co-living stanno cambiando la domanda. Occorre ripensare gli spazi esistenti”. E visto che non posso costruire case o uffici che aderiscano “in tempo reale” alle esigenze del mercato, devo riprogettare gli spazi esistenti e immaginare i nuovi come strutture il più possibile versatili e adattabili.
3- RELocation
Però flessibilità non vuol dire solo “come” ma anche, e forse soprattutto, “dove” sviluppare gli spazi. “La localizzazione è sempre più importante”, ricorda Beltratti introducendo il terzo panel (RELocation) composto da Enzo Albanese, Presidente di SIGEST, Giuseppe Amitrano, CEO di GVA Redilco, e Federico Chiavazza, Partner di Avalon Real Estate. “La competizione non è più fra nazioni ma fra centri urbani”, evidenzia quest’ultimo, “ma è importante staccarsi dal paradigma Milano-Roma, ci sono molte realtà interessanti dislocate sul territorio, si pensi alle sedi universitarie. La parola chiave per gli investimenti è infrastruttura”. Gli fa eco Albanese: “Le aziende hanno bisogno di meno spazi ma più flessibili, e di mete facilmente raggiungibili: vanno dove esistono già infrastrutture o sono di prossima realizzazione”. Quanto all’identikit dell’investimento ideale, “è sempre una questione rischio/rendimento”, risponde Amitrano: “le asset class principali sono gli uffici (con un rendimento a Milano 3%), la logistica (che oggi arriva al 4,5%), e il residenziale, che è in crescita”.
4- REGeneration
Se le città la fanno da padrone, non poteva mancare un panel che si occupasse di rigenerazione urbana. A discutere di REGeneration ci sono Davide Albertini Petroni, Direttore Generale di Risanamento, Matteo Cabassi, Amministratore Delegato di Brioschi Sviluppo Immobiliare, e Alessandro Mazzanti, CEO di CBRE Italy. Il volto delle nostre città sta cambiando in una prospettiva nuova: la centralità della persona. “Quello che certifichiamo oggi è il wellness, il benessere generale la persona”, dichiara Albertini Petroni. “Significa che prima dei palazzi dobbiamo progettare l’infrastruttura sociale, fatta di relazioni e di fiducia, quindi di spazi pubblici come luoghi del convivere”. Da questo dipende anche il place making value: “dove è stato fatto un buon progetto di place making sono aumentati anche i valori immobiliari”, ribadisce Mazzanti. E Cabassi lancia un messaggio alle amministrazioni pubbliche che “per fronteggiare l’evoluzione della domanda a lungo termine non dovrebbero definire rigidamente le destinazioni d’uso, ma stabilire solo quelle incompatibili col territorio, lasciando poi aperte tutte le altre possibilità”.
5 - REModelling
L’ultimo panel di esperti, composto da Mauro Corrada, Amministratore Delegato di Duff & Phelps REAG, e Claudio Tierno, Partner di Deloitte, è dedicato al REModelling. Una carrellata sulla trasformazione delle strategie del real estate non poteva prescindere dall’impatto dei dati e dell’intelligenza artificiale sui modelli di business di uno dei settore più “tradizionali”. Dove c’è ancora molto da fare: “Da una nostra analisi su 750 CEO del RE a livello globale”, evidenza Tierno, “solo il 40% ha strumenti di tecnologia IoT o simile per acquisire dati, un altro 20% li acquista all’esterno, e il 40% non utilizza dati per prendere decisioni di business. L’investimento in tecnologia su cui tutti sono d’accordo a parole, nei fatti non è ancora diffuso”. “La digitalizzazione è fondamentale”, conferma Corrada, “ma nel nostro settore ha ancor un grosso peso la professionalità e la competenza tecnica. E nelle nuove generazioni di professionisti conta sempre di più la capacità di problem solving e di gestione della complessità”.
Insomma, la persona riemerge come un fiume carsico che attraversa ogni strategia di business. “Anzi”, conclude Beltratti, “si può quasi parlare di un nuovo ‘umanesimo’ che ancora una volta parte dalle città”. E il nuovo “uomo vitruviano”, con l’aiuto di qualche strumento tecnologico in più, torna a essere la misura dello spazio.
REInnovation Academy&Jobs
Ma quali le conseguenze per la formazione? Quali programmi possono aiutare a formare i professionisti del real estate del domani in un quadro così dinamico? Rispondere a questa sollecitazione è l’obiettivo principale della REInnovation Academy, un programma formativo che inizierà il 2 marzo 2020 per combinare formazione on campus e off campus guidando i partecipanti attraverso l’applicazione delle principali materie economiche e finanziarie al mondo del real estate. Dall’intelligenza artificiale alla finanza per il real estate, dalla macroeconomia all’accounting, dodici core faculty di SDA Bocconi si alterneranno con numerosi rappresentanti del settore per creare le nuove professionalità ed aiutare i neo-laureati (triennali e biennali) ad inserirsi nel mondo del real estate, che sta vivendo, in omaggio al concetto di ‘umanesimo’, un ‘ nuovo Rinascimento’. L’esperienza di dieci settimane on campus viene ampliata da un periodo di almeno tre mesi di formazione learning by doing presso le aziende Partner Academy, che proprio in occasione del del REInnovation Academy&Jobs hanno avuto modo di presentarsi ed incontrare direttamente alcuni dei tanti candidati che stanno facendo domanda per entrare in questo modello di formazione manageriale, che accoppia il pragmatismo degli operatori internazionali con la conoscenza del mercato italiano e il rigore metodologico dell’Università. “Siamo felici di contribuire con l’entusiasmo di tutti i Partner ad un progetto formativo finalizzato a comprendere e gestire un momento dinamico di business transformation delle aziende e di tutta la catena del valore” afferma Silvia Rovere Presidente di Assoimmobiliare. Il candidato che avrà l’opportunità di essere selezionato per la posizione offerta da Assoimmobiliare contribuirà “a condividere con i decisori pubblici la più ampia base informativa sulla quale fondare le scelte di policy a tutela dell’interesse del settore del real estate” conclude Emanuela Poli Direttore Generale dell’Associazione.
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.
Comprendere e gestire le variabili rilevanti negli investimenti immobiliari come convenienza economica e strutturazione del finanziamento bancario dei progetti.
Padroneggiare strumenti e processi e affinare le soft skill utili alla funzione di controllo direzionale nel contesto di un’impresa sostenibile.