Una strategia con i piedi per terra. Il futuro delle organizzazioni dipende certamente dalla loro attitudine a guardare lontano, a fare piani a lungo termine; ma non meno dalla loro capacità di rendere questi piani davvero applicabili, di lavorare concretamente sulla execution, cominciando qui e ora. A sostenerlo con convinzione è una persona che ha speso la sua vita professionale alla ricerca delle chiavi di funzionamento delle organizzazioni e delle leve che muovono gli individui al loro interno: Jeffrey Pfeffer, professore di Organizational Behavior alla Stanford Graduate School of Business, una delle figure contemporanee più influenti nel campo del management. Ospite agli SDA Bocconi HR Leaders’ Dialogues – una serie di incontri di formazione e di lavoro che riuniscono i responsabili delle Risorse Umane delle organizzazioni più grandi e innovative – con uno speech dal titolo quasi profetico: “Sustainable, Digital, Valuable: Envisioning the Future of HR”.
E a proposito di titoli efficaci sul tema della “fattibilità” nella vita delle organizzazioni, l’executive program di SDA Bocconi che vede la partecipazione come docente di Pfeffer si intitola appunto “Getting things done”, che significa trasformare un progetto in un compito effettivamente realizzabile. È un concetto semplice, ma non sempre si applica nella vita reale. Ecco perché è essenziale capire quali sono i fattori chiave che portano al successo di un obiettivo aziendale.
“Fare la cosa giusta è importante, è qui che entra in gioco la strategia. Ma farla bene – la execution – è ciò che fa la differenza per le aziende”, afferma Pfeffer. “Le organizzazioni di successo capiscono l’importanza dell’implementazione, non solo della strategia, e riconoscono il ruolo cruciale delle loro persone in questo processo”.
Le persone, secondo Pfeffer, sono la chiave di volta nell’architettura di qualsiasi organizzazione. Il loro pensiero, il loro comportamento, le loro relazioni possono sostenere e far crescere le organizzazioni stesse o deciderne il collasso. Negli ultimi decenni Pfeffer ha dato importanti contributi al dibattito internazionale nel campo dello Human Resources Management, con numerose pubblicazioni. Anche il suo ultimo libro ha un titolo che è un atto d’accusa verso un certo modo – fallimentare ma purtroppo ancora diffuso – di intendere e gestire le risorse umane: Dying for a Paycheck. How Modern Management Harms Employee Health and Company Performance.
Un concetto ribadito anche in un’intervista rilasciata qualche mese fa: “Molti manager, oserei dire la maggior parte, sono nettamente scollegati dalle evidenze che hanno di fronte e dalla letteratura sulle scienze sociali, due cose che renderebbe il loro lavoro più efficace”, è la constatazione del professore. Che prosegue: “Quello che mi sento di consigliare ai leader è: 1) sviluppate una curiosità intellettuale sul mondo delle organizzazioni e del management; 2) leggete molto di più la letteratura scientifica in materia, che vi aiuterà a fare meglio il vostro lavoro; e 3) cercate di praticare una gestione basata sull’evidenza, in cui le decisioni sono basate sui fatti, non su un benchmarking casuale o sull’intuizione”.
SDA Bocconi School of Management