Parte il 10 luglio il programma di SDA Bocconi dedicato ai professionisti del settore. Diciassette partecipanti internazionali, cinque giorni di lezioni, due lecture e la presentazione del nuovo report sugli Swf del Sovereign Investment Lab.
Cinque intensi giorni per approfondire l’universo dei fondi sovrani d’investimento. È la prima edizione della Sovereign Investment Academy di SDA Bocconi School of Management, che parte con diciassette iscritti provenienti da fondi sovrani e istituzioni di mezzo mondo. Progettata in collaborazione con il Sovereign Investment Lab dell'Università Bocconi e con L’International Forum of Sovereign Wealth Forum, l’Academy formerà dal 10 al 14 luglio partecipanti dell’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA), del Fundo Soberano de Angola, del Palestine Investment Fund, del New Zealand Superannuation Fund, di Samruk-Kazyna (Kazakhstan), del National Development Fund dell’Iran e del Public Investment Fund saudita.
“La SIA coprirà un ampio spettro di argomenti”, spiega il direttore dell’Academy Bernardo Bortolotti, che è anche direttore del Sovereign Investment Lab. “Tra questi, saranno analizzati i megatrend globali di natura economica e sociale, le scelte di portafoglio volte alla creazione di valore di lungo termine, gli aspetti manageriali e organizzativi e la governance per istituzioni sovrane. Saranno anche affrontati verticalmente temi fondamentali per gli investimenti come l'energia, le infrastrutture ma anche i cambiamenti climatici”.
Durante i cinque giorni di corso, l’Academy vedrà le due guest lecture di Sir Alex Carlile, direttore SC Strategy Limited, e di Paolo Scaroni, vicepresidente Rothschild. Inoltre, il 14 luglio il corso sarà la cornice per la presentazione del nuovo report annuale sullo stato dei fondi sovrani pubblicato dal Sovereign Investment Lab della Bocconi. Internazionale la faculty, formata da docenti e da professionisti del settore: tra questi, Massimiliano Castelli (Ubs Global Asset Management), James Kester (Aquitane Partners e già direttore della divisione private equity di ADIA), Eugene O’Callaghan (Irish Strategic Investment Fund), Andrew Rozanov (board member del fondo Kazako), Frédéric Hoogveld (Amundi Asset Management), Fabio Scacciavillani (Oman Investment Fund).
“I fondi sovrani hanno caratteristiche particolari che oggi li rendono unici e fondamentali. Custodiscono la ricchezza delle nazioni e dispongono di ingenti quantità di capitale ‘paziente’, da investire con un orizzonte e logiche di lungo periodo. Operando di concerto con altri investitori simili, possono svolgere un ruolo cruciale per riportare l'economia globale su un sentiero di crescita robusta e sostenibile, attenta al benessere delle generazioni future”, aggiunge Bortolotti. “Questo potere e responsabilità speciali richiedono un'istruzione e una formazione mirate, specializzate e innovative, attualmente non disponibili negli executive program tradizionali. La Sovereign Investment Academy mira a colmare questo gap”.
Adrian Orr, chair dell’IFSWF: “Questi sono tempi difficili per i fondi sovrani di ricchezza: per alcuni fondi, gli afflussi sono gravemente ostacolati dalla crisi dei prezzi delle materie prime, mentre altri fondi hanno a che fare con regole mutevoli in materia di regolamentazione finanziaria, commercio transfrontaliero e asset management e con la propria governance. Inoltre, ci sono macro questioni come l’impatto del cambaimento climatico sul portafoglio di investimenti e la normale incertezza geopolitica. Il Forum è lieto di riconoscere la Sovereign Investment Academy e si congatula per un programma inaugurale attualizzato e approfondito. Alcune delle prossime generazioni di leader Swf emergeranno dalle sue aule”.
SDA Bocconi School of Management