Negli ultimi mesi è cresciuto l’interesse per il tema partnership pubblico-privato, oltre le modalità canoniche di strumento per realizzare investimenti pubblici mediante capitali privati nell’ambito di schemi di concessione – una modalità oggetto, peraltro, di modifiche in questi giorni con il correttivo al Codice dei Contratti, quale riforma PNRR.
SDA Bocconi, nell’ambito dell’area di ricerca “Government & Society” e dei suoi Lab INVESTinIT e PNRR, triangolando evidenze scientifiche – tra l’altro apparse nelle pagine delle riviste scientifiche più prestigiose come Public Administration Review – con esperienze pilota avviate a livello locale, ha messo in evidenza come la partnership pubblico-privato sia sempre di più plurale e a geometria variabile, tanto da poter parlare di 4P – public-private plural partnership.
Si tratta di modelli che nascono dall’intersezione tra il tradizionale welfare pubblico e il welfare aziendale o la filantropia strategica d’impresa. Il primo, purtroppo, è in contrazione a causa di fabbisogni della società sempre più diversificati in contesti di budget pubblici limitati. Il secondo è in espansione, sia sotto lo stimolo delle politiche ESG/sostenibilità sia come volano di competitività. Questa intersezione porta alla nascita, con logiche variabili, a volte per input pubblico e a volte per input privato ma sempre secondo processi convergenti, di modelli di welfare territoriale collaborativo.
Il modello delle 4P emerge in modo plastico dall’analisi di alcune progettualità avviate nel territorio di Parma.
Si tratta di una città che presenta dei connotati molto particolari: ha medie dimensioni (circa 200.000 abitanti e un tasso composto di crescita nell’ultimo decennio del 44%), un tessuto industriale molto ricco e dinamico, tanto da renderla tra le prime in Italia per reddito pro-capite, la presenza di due istituzioni molto radicate quali la fondazione Cariparma e la fondazione Teatro Regio. In questo contesto caratterizzato da un capitale sociale molto denso, secondo le teorie di Putnam, nasce, nel 2016, l’associazione Parma io ci sto!, fondata da alcuni imprenditori del territorio (tra cui Chiesi, Dallara, Barilla e l’Unione Industriali di Parma) per diventare promotrice di alcune delle progettualità più importanti realizzate dalla città su:
- Cultura e turismo (Parma Capitale della Cultura nel 2020 e nel 2027 Capitale Europea dei Giovani).
- Cibo (Parma come Food Valley).
- Innovazione e capitale umano (con le cosiddette Farm per ridurre il divario tra offerta formativa tecnica e competenze necessarie).
L’obiettivo dell’associazione, che oggi fa leva su 140 aziende, è migliorare il benessere sociale e la qualità della vita, stimolando la produttività e la competitività del sistema Parma.
Si tratta di obiettivi che evidentemente non possono prescindere dalla collaborazione con le istituzioni pubbliche, tra cui il Comune, che nel frattempo è impegnato nell’implementare i progetti inclusi nel Climate City Contract, approvato dalla Commissione Europea a marzo 2024 per raggiungere, assieme ad altre 100 città Europee e 9 in Italia, la neutralità climatica nel 2030. Anche questo obiettivo non può prescindere dalla collaborazione con le imprese del territorio, che, infatti, hanno sottoscritto con il Comune il contratto, composto da circa 130 azioni.
Ma è sul fronte del welfare che stanno prendendo forma progettualità di grande interesse, nei contenuti e nelle logiche collaborative. Nel 2022 nasce Welldone, un’iniziativa che oggi mette attorno al tavolo 22 tra grandi e piccole imprese di Parma, animata e coordinata da Parma io ci sto!. Welldone ha attivato cinque tavoli di lavoro (Salute e Benessere, Famiglia e Caregiver, Territorio, Diveristy&Inclusion, Lavoro e Formazione), con l’obiettivo di condividere pratiche e promuovere sinergie.
Si tratta di un asset per il Comune, come emerge dalle parole di Ettore Briani, assessore alle Politiche Sociali del Comune: “Il tavolo è un luogo che fa sintesi dei fabbisogni delle famiglie di Parma, visto che raggruppa i principali datori di lavoro, e quindi è il luogo dove possiamo mettere a sistema risorse e soluzioni. Tra i principali fabbisogni ci sono quelli legati alla genitorialità, cura dei figli ma anche dei genitori, che necessariamente intersecano l’offerta dei servizi del Comune, che possono essere riprogettati e integrati con quelli offerti dalle aziende”.
E, infatti, da questo confronto pubblico-privato è nato “Insieme con Te” un progetto realizzato con l’azienda ospedaliera di Parma, coordinata dalla dott.ssa Nunzia D’Abbiero (tra l’altro alumna SDA Bocconi), responsabile del dipartimento onco-ematologico provinciale, per portare gli screening più vicino alle persone. Da un lato, si favorisce la penetrazione delle campagne di prevenzione e, dall’altro, si offre un servizio a valore aggiunto per i dipendenti delle imprese. Un caso di value for society attraverso una sinergia pubblico-privato.
Da questi esempi, emergono alcune peculiarità della partnership 4P:
- La bidirezionalità dello start up: può nascere per impulso pubblico o privato. Tuttavia, il dinamismo e la flessibilità del privato (e dei suoi capitali) possono aiutare nell’avvio di progetti pilota, che potrebbero essere successivamente scalati anche con capitali pubblici. L’impulso privato può quindi essere foriero di innovazioni e può mitigarne i rischi, che sono una delle cause dell’isomorfismo della PA.
- Non richiede necessariamente una formalizzazione o sovrastrutture, ma può far leva su network e organizzazioni già esistenti, come nel caso di Welldone. La formalizzazione può rendersi eventualmente necessaria quando si devono attirare capitali (pubblico-privati) o gestire asset. Per esempio, sull’affordable housing, sempre a Parma, è in via di costituzione una fondazione di partecipazione per la catalizzazione e gestione delle abitazioni della città per far fronte all’esigenza casa, nella cornice del Patto per la Casa Emilia-Romagna.
- Non è finalizzata all’erogazione di un servizio pubblico, ma a mettere a sistema fabbisogni e quindi a individuare soluzioni sinergiche che possono trovare coperture nei budget esistenti, sia pubblici che privati.
- Può attivare iniziative di riprogettazione dei servizi pubblici, capaci anche di attirare investitori privati locali, sia istituzionali, sia dei cittadini; con questi ultimi che potrebbero sottoscrivere titoli obbligazionari sociali, diventando quindi risparmiatori attivi e investitori per la città.
- Fa leva sulle imprese non tanto come erogatori di un servizio o contraenti/fornitori della PA (come avviene nel caso di una concessione/PPP tradizionale), ma in qualità di attori economico-sociali, che mobilitano risorse afferenti ai budget aziendali e ai budget filantropici a seconda dell’orizzonte temporale di riferimento del progetto, che può essere di lungo termine (e quindi attivando budget filantropici) o di breve termine e di diretto impatto sull’azienda (e quindi attivando budget dedicati alle politiche di sostenibilità/ESG).
Evidentemente, l’attivazione di queste partnership deve partire dal basso, sulla base delle caratteristiche e peculiarità dei territori; anche perché la generazione di valore per la società dipende sempre di più dallo sforzo coordinato di diversi attori e da una leadership diffusa.
Tuttavia, un “aiutino” normativo potrebbe favorirle. Motivo per cui Parma io ci sto! si è fatta parte attiva nella promozione di un disegno di legge per la creazione di un fondo per la defiscalizzazione delle risorse private investite in queste logiche.( Cfr: PPP: oltre lo slogan, una chiave per innovazione, crescita e sviluppo sostenibile.)
Il lettore si chiederà quanto è replicabile questo modello. La risposta sta nella sartorializzazione della 4P. Abbiamo bisogno di più governance collaborativa, che richiede competenze diffuse, leadership e fiducia. Ma anche dei cosiddetti “small wins”, ovvero quei piccoli progetti atti a consolidare gli ingredienti alla base delle 4P, e in primis un apprendimento collettivo che aiuta la convergenza. I capitali pubblici sarebbero ben maggiori se venissero utilizzati in modo sinergico a quelli delle imprese e al risparmio privato.