Lo studio confluito nel libro La gestione strategica dei servizi abitativi (curato con Massimo Bricocoli del Politecnico di Milano) è l’ultimo passo di un percorso di ricerca che dura da più di sette anni, molti dei quali ispirati dalla collaborazione pluriennale con Federcasa e con molte delle aziende aderenti, a partire da quelle lombarde.
Nel 2019 abbiamo concluso la prima fase definendo (in un volume curato con Giovanni Fosti) il Valore pubblico delle Aziende Casa ed evidenziando, con l’aiuto dei dirigenti apicali delle aziende, il cambiamento strategico in atto nelle aziende, da enti gestori di patrimonio pubblico a erogatori di servizi al confine con il welfare.
“L’edilizia residenziale pubblica è il terreno di convergenza delle questioni sociali più urgenti del contemporaneo,” scrivevamo. “Molti, tra coloro che vi abitano, assommano su di sé più di una forma di fragilità, oltre ad un reddito basso (…). Inevitabilmente questa complessità e disagio sociale entrano nei processi produttivi delle aziende casa: mettono in crisi i sistemi di assegnazione, rendono più difficile la gestione delle occupazioni abusive, generano forme diverse di morosità, deprimono il personale a maggior contatto con l’utenza.”
Nel 2021 abbiamo presentato Management dei servizi abitativi pubblici, una raccolta di 10 casi studio, che leggono altrettante aziende casa secondo le variabili aziendali: governance, bilancio, rapporti con il mercato, modelli di servizio, illustrando le principali sfide manageriali cui questi enti sono sottoposti.
Con il recente La gestione strategica dei servizi abitativi, siamo andate sul campo con un team di 7 ricercatrici e ricercatori SDA Bocconi (Vittoria Baglieri, oltre alle scriventi) e del Dipartimenti di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano (Massimo Bricocoli, Emanuele Belotti, Marco Peverini, Constanze Wolfgring), realizzando cento interviste a inquilini di case popolari di ALER Milano (uno dei gestori del patrimonio pubblico operativi a Milano), per indagare in che modo diversi modelli di gestione dei servizi abitativi possano sostenere la capacità del servizio di generare maggiore inclusione sociale nei quartieri.
Dalle interviste emerge che il principale elemento di valore per gli inquilini di stare in un alloggio pubblico è quello di protezione sociale ed inclusione. Questo patrimonio può rappresentare un approdo sicuro per individui e famiglie in difficoltà, contribuendo alla coesione sociale e alla stabilità economica in una città esposta a forte tensione abitativa come Milano.
La comparazione di esperienze differenziate di gestione dei servizi abitativi realizzati all’interno dello stesso patrimonio ALER ha consentito di enucleare gli elementi del modello che è più in grado di produrre valore per gli inquilini. Il modello che funziona è quello che si basa su servizi di prossimità e figure di presidio (a partire dalla presenza del custode) che svolgono una funzione di antenna sociale e di garanzia del rispetto del patto di convivenza, contribuendo alla riduzione del conflitto. Abbiamo chiamato questo modello di gestione “strategico” perché integra aspetti tecnici, amministrativi e sociali: è dalla gestione di questioni tecniche ed amministrative che si possono prevenire o gestire criticità di natura sociale e viceversa. Questo approccio promuove una visione integrata e proattiva nella gestione dei servizi abitativi pubblici, che consente di fare del patrimonio di edilizia residenziale pubblica oggi un presidio di coesione sociale e di argine alla marginalità.