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a cura di Giacomo Morri, SDA Professor di Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare, responsabile Percorso Real Estate.
Molti investitori istituzionali internazionali stanno investendo nell’immobiliare italiano sia per i segnali di ripresa economica, sia soprattutto per la ricerca di rendimenti maggiori rispetto a quelli che si possono ottenere in altri paesi dell’Europa continentale e in Inghilterra.
Questi investimenti hanno un effetto positivo sull’economia perché favorendo un aumento dei valori immobiliari, anche per l’afflusso di capitale estero, si contribuisce a far partire nuovi progetti di riqualificazione immobiliare che hanno un impatto positivo sull’economia anche in termini di occupazione.
Oltre alla ricerca di maggiori rendimenti rispetto agli altri mercati europei, Milano rappresenta l’unica città italiana a vocazione internazionale con un mercato immobiliare sufficientemente liquido per attirare l’interesse dei grandi investitori. Expo ha contribuito al rinnovamento della città, ma ha anche favorito lo sviluppo di nuove imprese con conseguente incremento nella domanda di nuovi spazi.
Sebbene vi sia un forte interesse, le transazioni sono ancora limitate per la scarsità di edifici moderni con standard qualitativi di interesse per investitori istituzionali. Per questa ragione si focalizzano principalmente su trophy asset eventualmente da rinnovare, come per esempio già avvenuto con l’hotel Gallia o più recentemente con le sedi Unicredit di piazza Cordusio o della Camera di Commercio in via Meravigli.
SDA Bocconi School of Management